A scuola dalle muse
Facciamo entrare le Muse in classe.
Le nove Muse erano divinità mitologiche figlie di Zeus e di Mnemosine, considerate dagli antichi greci protettrici delle arti, e tuttora il loro nome per estensione è sinonimo di arte.
Non tutte le manifestazioni creative erano tutelate da queste benefiche dee che, all’origine, si dilettavano soprattutto di canto e del suono di qualche strumento. Successivamente la loro protezione si estese alla poesia lirica, a quella epica e a quella d’amore, alla tragedia, alla commedia e al mimo, alla danza, all’abilità nel descrivere il cielo cioè all’astronomia e, infine, all’arte di diventare famosi quindi alla storia; non esistevano invece le Muse protettrici delle arti figurative (pittura, scultura, architettura).
L’arte pittorica soltanto, quella che Leon Battista Alberti considerava tra le “arti maggiori”, pur non avendo il patrocinio di una Musa, viene citata dal mito greco in quanto originata a Delfi, sede del santuario di Apollo, il dio che con la cetra accompagnava le nove dee nel canto e nella danza.
Perché quindi – come recita l’intestazione di questa rubrica – dovremmo andare "a scuola di scienze" proprio dalle Muse? Non si corre il rischio di sconfinare in un campo tanto vasto quanto estraneo a noi insegnanti di Scienze naturali? E poi, a quali Muse in particolare chiediamo aiuto?
E' quello che si scoprirà e che si costruirà insieme in questa rubrica.
Alessandra Magistrelli