Scienza e artiIl titolo, che non deve preoccupare troppo, serve soprattutto a ricordare che in classe (e parlo di qualunque ordine di scuola) i modi per presentare un argomento, per attrarre l’attenzione degli studenti, per facilitare l’apprendimento e la memorizzazione (in fondo Mnemosine, la madre delle Muse, era anche la dea della memoria), sono molti.
Imparare qualcosa di nuovo, di sconosciuto, può creare infatti negli allievi – anche nei più grandi – un certo disagio, quasi la paura di "non farcela": è probabile perciò che molti, mentre noi parliamo, si rifugino nella distrazione, nella noia e nei loro tipici sottoprodotti (occhio spento, parlottio fitto fitto, silenzio assente etc.).
Se lo scopo principale di questa rubrica è quindi quello di rendere più accattivante un dato argomento scientifico, non a caso si è pensato alle Muse, ovvero all’arte e in particolare alle arti figurative (pittura, scultura, arti grafiche e in qualche caso architettura) e alla musica.
Entrambe infatti – arti figurative e musica – fanno ormai parte del ‘lessico familiare’ dei giovani, che sin da piccoli sono iperstimolati a ‘vedere’ e a ‘sentire’.
Purtroppo non sempre s’insegna loro anche a ‘leggere’ un’ immagine o un suono, cioè a decifrare ciò che di più profondo e interessante essi possono contenere. È quanto ci si augura di riuscir a fare con questa rubrica, aperta – è ovvio ma lo sottolineo - alle critiche e al contributo di tutti.