Il numero 47 , ultimo del 2012, è dedicato allo scienziato Stephen Jay Gould che moriva a New York nel maggio 2002, a soli 60 anni.
Si vuole ricordare lo scienziato anche come grande divulgatore , editorialista, storico e filosofo della biologia che ha unito alla profondità e dinamicità del suo pensiero una grande leggerezza nel presentare la scienza cosa che lo ha reso comprensibile e fatto amare anche dai nostri ragazzi come dimostrano gli articoli in SCIENZA GIOVANE di questo numero scritti da studenti liceali: Quando i cavalli avevano...gli occhiali e La mia idea su Gould .
La sezione OBIETTIVO SCIENZA è interamente dedicata all'evoluzione e a Gould con 4 articoli di grande spessore che mettono a fuoco aspetti diversi e complementari tracciando un profilo articolato dell'uomo e dello scienziato inserito nel dibattito del suo e nostro tempo: Pietro Greco riporta un'intervista che fece a Gould il 29 maggio del 1997 raccontando in modo vivace e informale domande e risposte su temi tutt'altro che leggeri come il tempo biologico o la contingenza storica; Telmo Pievani traccia un profilo della complessità dello scienziato ricordandoci come egli ci abbia insegnato che le scienze naturali sono una forma alta di cultura e devono dialogare alla pari con tutte le altre espresioni del sapere ; Bruno Bertolini con il suo articolo Immagini dell'evoluzione offre un excursus sul dibattito sempre vitale ma non sempre rigorosamente scientifico che ancora suscita la teoria dell'evoluzione di cui Gould è stato grande interprete; Francesco Grossi ci presenta invece il Gould geologo che considerò sempre le scienze geologiche come un tassello fondamentale dell'immensa architettura naturale.
Il 46 è un numero prevalentemente rivolto alla didattica poiché il suo invio ai soci coincide con l'inizio dell'anno scolastico e vi troviamo articoli che hanno le loro fondamenta in molteplici aspetti del continuo e poco conosciuto lavoro di ricerca degli insegnanti che trova nella scuola vissuta nel quotidiano la sua massima espressione e ragion d'essere. Nell'OSSERVATORIO SULLA DIDATTICA Paola Bortolon ci descrive in modo accurato i Giochi delle Scienze Sperimentali 2012 presentando anche la loro filosofia di fondo che è quella di promuovere un globale innalzamento del livello di apprendimento delle scienze e non la sola valorizzazione delle eccellenze. Interessanti le prove e somministrate ai 5 studenti che hanno avuto accesso alla selezione nazionale che nell'articolo sono riportate e analizzate. Completi anche tutti gli altri dati su questa competizione che vede ogni anno un aumento del numero di scuole partecipanti. Nella stessa sezione della rivista interessanti contributi dei soci Fanelli e Mundula della sezione del Piemonte su due partnership internazionali fra scuole per l'insegnamento dell'Astronomia e delle scienze della Terra. Articoli dalla scuola e sulla scuola arrivano anche nella sezione SCIENZA GIOVANE in cui i ragazzi raccontano in prima persona la loro esperienza nel progetto sulle cellule staminali. Da segnalare infine oltre ai consueti articoli di carattere prettamente scientifico e alle rubriche, una nuova rubrica che in LIBERA NAVIGAZIONE si affianca a “Cari saluti da...”. Si tratta di Luoghi e fenomeni naturali, interessanti e poco noti di lontani e tormentati paesi, che in questo numero tratta del Libano, paese esplorato dalla “penna” di Luigi D'Amico.
Il 45 è il primo numero del 2012, anno in cui si cominciano a fare i conti con il riordino della scuola secondaria di II grado ormai a regime e con i suoi effetti non proprio esaltanti sull'insegnamento-apprendimento delle scienze naturali. L'editoriale di Alessandra Magistrelli è dedicato in gran parte a questo e merita un'attenta lettura insieme all'articolo di Attilio Pasqualini Cosa succede nelle scuole dopo il riordino? La rivista si apre come di consueto con l'OSSERVATORIO SULLA DIDATTICA proponendo un articolo di Elena Ghibaudi sula complessità che a prima vista, dato il taglio rigorosamente scientifico, sembrerebbe più inerente alla sezione ”Obiettivo Scienza”. In realtà la scelta di aprire con esso la sezione e il numero è essa stessa un messaggio, quello di far entrare nella didattica la complessità, non come parola ormai abusata in molti settori anche non scientifici ma come riflessione e ispirazione per tutta l'impostazione della didattica di discipline come la Biologia e le Scienze della Terra i cui aspetti costitutivi metodologici ed epistemologici possono essere compresi solo se i loro oggetti di studio sono considerati sistemi complessi. L'articolo in questione esamina in modo molto chiaro le caratteristiche di un sistema complesso e le diverse definizioni di complessità non trascurandone gli elementi di novità che consentono il superamento dell'approccio riduzionista in nome di un concetto di razionalità più ampio. L'articolo successivo Un percorso didattico alla scoperta degli esseri viventi di Imperio e Nazzi, che riguarda una ricerca sul concetto di vivente condotta in due classi prime di una scuola primaria è esemplificativo di come fin dai primi anni di scuola si incontrino i sistemi complessi e come si possa interagire con essi affrontandone i principali nodi concettuali. Da segnalare in OBIETTIVO SCIENZA l'articolo di F. Foresta Martin Quattro secoli fa iniziava l'astronomia solare che al taglio storico unisce preziosi suggerimenti pratici derivati proprio dalla storia, per osservare le macchie solari con un telescopio per proiezione o con una camera oscura allestita in casa.
Il 44 è un Numero Speciale poiché si tratta degli Atti del XV Convegno Nazionale della nostra associazione , LA NATURA, L'UOMO, IL TEMPO, che si è tenuto a Napoli dal 7 al 12 settembre del 2010. A Napoli nel 1979 fu fondata l'ANISN, associazione nazionale, a 10 anni da quella pionieristica campana che mise la prima pietra di questa lunga strada, come ricorda Sofia Sica, una delle socie fondatrici nell'editoriale che apre il volume. Ed è in una splendida cornice napoletana, il centro congressi di via Partenope, da cui si ammira un panorama superbo con Castel dell'Ovo a fare da quinta e Capri sullo sfondo, che si sono celebrati degnamente sia il trentennale che il quarantennale.
Questo volume, di un vero volume si tratta poiché di 168 pagine, riporta fedelmente gli interventi del convegno sia di taglio scientifico sia più orientati alla scuola e alla didattica . La documentazione fotografica per ovvie ragioni rende solo in minima parte la grande ricchezza di spunti culturali paesaggisitici e artistici che attraverso visite guidate i convegnisti hanno potuto fare propri. Il testo è ricco di indicazioni e particolarmente accurati sono i percorsi museali presentati che insieme a quelli che segnalano le implicazioni scientifiche e didattiche di escursioni uniche sul territorio ( vedi Parco Nazionale del Vesuvio) costituiscono ottimi esempi per una didattica informale.
Il N.43 è un po' speciale perché con un numero maggiore di pagine e perché per la prima volta alla rivista è allegato un CD. Si tratta del frutto di un lavoro di ricerca di un gruppo dell'ANISN- Lazio formato da docenti universitari e di scuola secondaria che hanno lavorato insieme fin dal 2003 su uno studio integrato di ambiente intitolato : Il lago di Corree come museo biogeologico per la ricerca e la didattica. E' un sito di notevole interesse naturalistico e i colleghi-ricercatori mettono in questo modo a disposizione di tutti i lettori numerose e significative esperienze di ambito geologico , botanico e zoologico che tutte insieme costituiscono un ottimo esempio di approfondimento biogeografico di un territorio. Viene anche illustrata la metotodologia seguita che può fornire numerosi spunti didattici.
Non mancano altri elementi di interesse in questo numero sia in OSSERVATORIO SULLA DIDATTICA dove segnaliamo l'articolo di Elisabetta Falchetti sull'alimentazione sostenibile in cui si argomenta a 360° l'importanza di una visione sistemica del nostro organismo inserito nelle reti del sistema Terra , e quello di Dada Muciaccia che riferisce su una collaborazione ormai collaudata che affianca istituti di ricerca come EMBL ad istituti scolastici come alcuni licei romani in un progetto che riguarda le cellule staminali.
Ricche anche le proposte in OBIETTIVO SCIENZA dove l'attenzione è diretta soprattutto alla conservazione della biodiversità ( vedi articolo di Gabriele Gentile) e ad altre tematiche di rischio ambientale le cui problematiche vengono anche sollevate ed illustrate in modo molto preciso nella sezione SCIENZA GIOVANE da Federico Brocchieri, giovane membro di una delegazione del Climate Champion del British Council che partecipa alla Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici di Durban.
”La copertina di questo numero 42 non lascia adito a dubbi: all'interno del nostro tricolore , una foto del cortile della Casa Bianca di Garibaldi sull'isola di Caprera, dove fa bella mostra di sé l'”albero di Clelia” , un maestoso esemplare di Pinus pinea, chiamato così dal nome della figlia dell'illustre condottiero alla cui nascita fu dedicato.
In effetti scorrendo l'indice si riconoscono numerosi articoli dedicati al centocinquantenario dell'Unità d'Italia, visti ovviamente dalla nostra parte, quella della scuola e delle scienze. Dall'antico museo scientifico del glorioso Liceo Mamiani di Roma alla storia dell'Istituto Tecnico Parlatore di Palermo raccontata da M. Concetta Consentino , ad alcune scuole di storica formazione di Napoli di cui scrive Sofia Sica, è tutto un rincorrersi di notizie, informazioni minuziose che ricostruiscono il tessuto sociale fondante per la nostra scuola e per l'insegnamento delle nostre discipline in scuole dove docenti appassionati di diverse generazioni hanno ricostruito laboratori-museo. Come scrive nel suo primo editoriale il nostro neodirettore Pietro Greco, in questo numero è dedicato ampio spazio al ruolo straordinario, anche se oggi largamente sottovalutato che gli scienziati- e gli scienziati naturali- hanno avuto nella costruzione dell'Unità d'Italia. Segnaliamo in particolare il documentatissimo articolo di Luigi D'Amico “Gli aspetti scientifici della “rivoluzione culturale” di Francesco De Sanctis nella Napoli post unitaria
Ma è da ricordare anche che questo 2011 è l'Anno Internazionale della Chimica e i due contributi del nostro Direttore , La chimica e l'Italia unita e Stanislao Cannizzaro intrecciano i due fili conduttori che ci hanno ispirato.
”La scuola è uno dei nodi principali della nuova rete di rapporti tra scienza e società. Una delle agorà dove si costruisce la nuova cittadinanza scientifica .” Così si esprime in un'intervista di Alessandra Magistrelli riportata nell'editoriale, il nostro futuro Direttore Responsabile, Pietro Greco, noto esperto in comunicazione scientifica.
In effetti scorrendo l'indice di questo numero 41 emerge come la frontiera più attiva fra scienza e società sia rappresentata proprio dalle scienze naturali che con il loro ventaglio di ricerche ne investono numerosi settori. Esemplari i due articoli in OSSERVATORIO SULLA DIDATTICA coordinati su un argomento di grande attualità, “Piccoli RNA”. L'uno è scritto da una ricercatrice del CNR Anna Maria Salvatore, che da anni organizza incontri mirati con insegnanti e studenti . L'altro è di Attilio Pasqualini che esplora dalla parte della scuola, come potente strumento di scambio di saperi, la possibilità di entrare con insegnanti e studenti nel vivo delle frontiere della ricerca usufruendo di attrezzature sofisticate altrimenti inaccessibili e toccando con mano nodi concettuali disciplinari altrimenti astratti.
Si parla in questo stesso numero delle “competenze” scientifiche, Marcello Sala, e della didattica a queste finalizzata, Franco Pirrami, dando sostanza ad un sostantivo di questi tempi forse troppo di moda. In OBIETTIVO SCIENZA si introduce una nuova sezione NEWS SCIENZA curata da P. Greco e in SCIENZA GIOVANE fa capolino una nuova scienza l' “Astroinformatica” con cui sarà bene confrontarsi.
Il numero 40 è in realtà un numero speciale poiché raccoglie “Esperienze sull'insegnamento delle scienze sperimentali”effettuate dalla sezione ANISN Umbria.
L'intento è quello di fornire materiali di didattica laboratoriale ampiamente sperimentati da una rete di insegnanti che in Umbria hanno raccolto l'eredità di molti progetti pluriennali finalizzati alla didattica delle scienze oltre che del piano ISS ai cui principi e ambiti si sono ispirati i docenti del gruppo. redazionale.
La prima sezione del volume esplicita le Linee guida che hanno guidato l'elaborazione progettuale dei percosi didattici e a cui si sono riferiti gli autori:
la scuola del curricolo, ovvero la scuola delle competenze
la didattica laboratoriale, ovvero il metodo.
La seconda parte è dedicata ai percorsi : Materia e trasformazioni, Leggere l'ambiente, Luce , colore e visione . La terza e ultima parte presenta brevemente il gruppo di lavoro che si è confrontato sulla metodologia e sui diversi argomenti facendo proprio il modello della verticalità (sono 3 docenti di scuola primaria, 3, di secondaria di I grado, 3 di secondaria di II grado) oltre che quello della trasversalità disciplinare oggi perseguito attraverso le scienze integrate.
Questo lavoro è documentato con materiali e schede realmente sperimentati in classe come dimostrano le numerose fotografie che hanno anche valore esplicativo, può essere quindi un aiuto prezioso per gli insegnanti che vogliano a loro volta sperimentare nell'ottica della ricerca-azione quanto proposto dai colleghi umbri.
Il vulcano Eyjafjőll con la sua eruzione del marzo 2010 ha meritato gli onori della cronaca nonché una foto sulla nostra copertina del N.39 anche perché ha sollevato interrogativi non banali sulla sostenibilità del traffico aereo attuale e sulla reale possibilità di espansione del mondo globalizzato che ogni tanto è costretto a fare i conti con fenomeni tanto inattesi per noi umani quanto di routine per le dinamiche del pianeta Terra.
Gli articoli di questo numero non seguono un filo conduttore particolare ma spaziano nei diversi settori che compongono il variegato mondo delle nostre discipline: si va dall'origine della vita con un interessante contributo di Samanta Pino e del noto genetista Ernesto Di Mauro, all'evoluzione delle surrenali dei vertebrati, alle malattie mitocondriali, per citare alcuni articoli della sezione OBIETTIVO SCIENZA. Da segnalare in SCIENZA GIOVANE i 4 lavori dei vincitori del concorso indetto dal Bioparco di Roma per giovani fra i 18 e 30 anni, avente per tema l'evoluzione biologica corrispondenti alle 4 tipologie proposte. Particolarmente originale per la categoria “racconto di finzione” quello scritto da Mauro Mennini : “L'antica libreria dei villi”. In RIFLESSIONI SULL'ANISN molte notizie dalle sezioni e un articolo sul riordino dei cicli che ci ricorda l'impegno dell'associazione nel seguire passo-passo con analisi critiche e proposte i diversi regolamenti che si succedono a ritmi frenetici per trasformare la scuola secondaria di II grado.
La farfalla che mostra le sue graziose ali colorate sulla copertina viola dell'ultimo numero del 2009 , il 38, non è stata una scelta casuale. Si tratta infatti di un individuo maschio della specie Apatura ilia, un lepidottero che due soci della sezione Campania, Guido Volpe e Renata Palmieri, hanno cercato e trovato intorno al fiume Vulture. Di questa appassionante ricerca riferiscono nell'articolo dedicato a tale ritrovamento.
In questo fascicolo troverete anche altri articoli a carattere biologico- naturalistico in omaggio alla chiusura dell'anno darwiniano. Segnaliamo in particolare in OBIETTIVO SCIENZA, il contributo di Elisabetta Falchetti : L'eredità di Darwin nei musei della vita, una accurata e documentata riflessione sulla trasformazione dei musei naturalistici degli ultimi decenni che ha accompagnato e sottolineato la lettura del mondo vivente in chiave evolutiva. Il secondo fascicolo del 2009 oltre ad essere più ricco di pagine rispetto agli altri, ne differisce anche per la sua struttura divisa in due sezioni distinte nell’”Osservatorio sulla didattica”: Astronomia e Scienze della Terra .
La scelta non è casuale, il 2009 è infatti un anno un po’ speciale poiché collegato ad almeno due eventi riguardanti lo spazio: il quattrocentesimo anniversario della prima osservazione del cielo con il cannocchiale fatta da Galileo Galilei e il quarantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna. Anno dell’astronomia dunque cui rendiamo omaggio anche con l’interessante contributo di Franco Piperno et al. in “Obiettivo Scienza” Scienza, religione e astrologia nella vita di Galileo. Fra i numerosi articoli di didattica dell’astronomia segnaliamo in particolare quello di Leonarda Fucili che grazie ad una esperienza pluriennale offre spunti e suggerimenti concreti per far appassionare gli studenti della scuola secondaria di primo grado, e non solo, alle meraviglie del cielo.
Quanto alle Scienze della Terra , la loro massiccia presenza in questo numero è dovuta oltre che all’interesse sempre vivo nell’associazione per i temi geologici , anche all’intenzione di supportare l’incontro che a Rimini si è tenuto il 7 settembre fra docenti universitari, ricercatori, docenti della scuola, per riflettere sullo stato dell’arte riguardo alla didattica e per accompagnare la nostra prima partecipazione alle IESO ( International Earth Science Olympiad).
Un cenno infine ai documenti prodotti sulla riforma della scuola secondaria di secondo grado dei quali sono pubblicati in questo numero nella sezione “Riflettori sull’ANISN” i due relativi all’importanza dell’insegnamento della Biologia e delle Scienze della Terra, rispettivamente redatti da A. Lepre e da E. Campolmi e P. Papini.
Le scienze per una nuova cultura del paesaggio, è il titolo di questo numero speciale della rivista in cui sono pubblicati gli atti del XIV Convegno Nazionale dell’associazione che per l’appunto aveva questo titolo , di per sé già denso delle parole chiave ispiratrici del convegno
Si tratta di un vero e proprio volume ricco di saggi illustrati da foto, schemi esplicativi, disegni che hanno reso vivaci le ottime relazioni dei docenti alternatisi nei giorni densi di iniziative e proposte dal 12 al 16 settembre 2007 che hanno fatto di questo uno dei numerosi convegni dell’ANISN da non dimenticare.
”Il concetto di paesaggio può essere definito in modo diverso, in accordo con la cultura personale, in quanto si tratta di un sistema talmente complesso e vario che darne una lettura integrata e completa , totalmente interdisciplinare, è praticamente impossibile. “ Così inizia la prima relazione, quella del professor Edoardo Biondi dell’Università Politecnica delle Marche . Ed è proprio questa splendida regione che ha fatto da ispiratrice e da cornice reale ai modelli e alle elaborazioni teoriche che hanno via via reso possibile quella lettura integrata che il professor Biondi dichiarava all’inizio praticamente impossibile.
Un grazie quindi agli organizzatori del convegno e agli estensori di questi atti, utilissimo strumento di lavoro per gli insegnanti più attenti alla didattica e agli ultimi suggerimenti della scienza del paesaggio.