| 1719
| Morgani descrive la
emianopsia, il disturbo corticale che comporta la cecità |
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| 1751
| Whytt spiega la neurologia del riflesso
pupillare alla luce. |
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| 1755
| LeRoy scopre che la stimolazione elettrica di un occhio non vedente permette la visione: si tratta della prima verifica della relazione fra visione e fenomeni elettrici. |
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| 1757
| Lomonosov ipotizza che alla base della visione dei colori ci siano "3 particelle", che,colpendo l'occhio, permettono di percepire i
tre colori primari. |
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| 1776
| Gennari descrive l'area striata della corteccia cerebrale. |
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| 1798
| Il chimico John Dalton, padre della teoria atomica che da lui ha preso il nome, descrive la cecità ai colori, attribuendola ad uno "scolorimento" del mezzo trasparente dell'occhio; una possibile opacizzazione dell'umor vitreo che, come attraverso un filtro gli impediva di distinguere i colori. Questa ipotesi fu smentita dall'esame autoptico che fu
eseguito dopo la sua morte per sua volontà. L'interpretazione corretta del disturba verrà data da Young. |
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| 1800
| Herschel scopre gli infrarossi. |
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| 1801
| Thomas Young ( 1772-1829) scopre l'astigmatismo e dimostra che l'accomodazione non è dovuta a cambiamenti nella lunghezza dell'occhio o a variazioni nella curvatura della cornea; propone inoltre che esistano tre tipi di recettori per la visione dei colori, che rispondono a diverse lunghezze d'onda della stessa; l'ipotesi verrà confermata solo nel Novecento |
| Ritter scopre gli ultravioletti. |
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| 1802
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| 1804
| Troxler descrive la perdita della percezione visiva ai colori alla periferia del campo visivo. |
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| 1807
| Franz Joseph Gall (1758-1828) propone il concetto di localizzazione delle funzioni mentali a livello della corteccia. |
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| 1808
| Gall non è ammesso all'Accademia delle scienze francese, in quanto "la corteccia non ha niente a che fare con il pensiero". |
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| 1810
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| 1816
| Il filosofo tedesco Schopenhauer (1788-1860) formula un'interessante ipotesi a proposito della percezione dei colori: i recettori in grado di rispondere alla luce non sono, come nell'ipotesi formulata da Young-Helmoutz, strutture passive, che rispondono in modo automatico, ma strutture attive in competizione fra loro, alternativamente eccitate o inibite. Questa ipotesi fu a lungo passata sotto silenzio, sino alla sua
moderna riformulazione avvenuta solo nella seconda metà del Novecento |
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| 1817
| Josef Fraunhofer scopre le "righe di Fraunhofer " nello spettro del Sole. |
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| 1824
| Wollaston interpreta la emianopsia . |
| Flourens dimostra che si può avere perdita di visione a causa di lesioni a livello della corteccia; è la prima volta che viene formulata l'ipotesi di una connessione fra visione e corteccia cerebrale. |
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| 1825
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| 1826
| Niepce : prima fotografia |
| H. Muller chiarisce i fenomeni ottici dell'occhio. |
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| 1829
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| 1830
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| 1833
| Wheatstone inventa lo stereoscopio. |
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| 1834
| Robert Addams, dopo aver osservato la cascata di Foyers in Scozia, descrive il movimento illusorio da allora noto come illusione della cascata. |
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| 1841
| Dove dimostra che la percezione del rilievo degli oggetti non dipende dal movimento degli occhi. |
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| 1849
| Du Bois Reymond scopre il potenziale di riposo dell'occhio. |
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| 1851
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| 1854
| Heinrich Müller
dimostra che nei coni e nei bastoncelli avviene il fenomeno di fotorecezione. |
| Gratiolet mappa il tragitto che connette la radiazione ottica dal talamo alla corteccia occipitale. |
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| 1856
| Hermann von Helmholtz (1821-1894) pubblica Handbuch der Physiologischen Optik. Lo scienziato concorda con l'ipotesi di Young circa la presenza di solo pochi recettori sensibili al colore, tanto che la teoria è universalmente conosciuto come teoria di Young-Helmholtz, anche se non accetta l'idea che i colori primari siano soltanto 3 |
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| 1857
| Aubert e Forster dimostrano la perdita di acuità visiva nella zona esterna alla fovea. |
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| 1860
| Maxwell pubblica "La teoria dei colori composti" |
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| 1862
| Teoria di Maxwell sulla radiazione elettromagnetica . |
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| 1865
| Aubert compie i primi studi quantitativi sulla soglia della percezione luminosa e sull'adattamento al buio. |
| Mach descrive le "bande di Mach". |
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| 1866
| Holmgren scopre che uno stimolo luminoso può determinare un cambio nel potenziale elettrico nell'occhio di un anfibio, prima tenuto in assenza di luce |
| L'istologo tedesco Schultz identifica i coni e i bastoncelli e propone la teoria della duplicità della ricezione luminosa. |
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| 1870
| Meynert dimostra che la radiazione ottica termina nell'area striata. |
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| 1875
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| 1878
| Kuehne isola la rodopsina. |
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| 1879
| Munk ipotizza che vi sia una proiezione topografica della retina nella corteccia occipitale |
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| 1880
| Kuehne e Steiner verificano che la retina isolata dà evidenti risposte elettriche |
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| 1886
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| 1893
| Pubblicazione di Textura del Sistema Nervioso del Hombre y los Vertebrados di Cajal: prima descrizione completa dalla neuroanatomia della retina. |
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| 1894
| Konig dimostra l'esistenza di una correlazione fra lo spettro di assorbimento della rodopsina e la sensibilità nella visione scotopica. |
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| 1896
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| 1910
| Oskar von Minkowski (1858-1931) verifica punto per punto la proiezione nell'area striata in cani. |
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| 1918
| Holmes pubblica la prima mappa della proiezione sulla corteccia striata del campo visivo umano |
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| 1925
| Holmes dimostra che l'assenza di vitamina A provoca cecità notturna. |
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| 1927
| Prima registrazione dell'attività elettrica del nervo ottico. |
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| 1929
| Foerster e Penfield compiono la prima stimolazione elettrica della corteccia visiva umana. |
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| 1932
| Prima registrazione di una singola fibra nervosa in Limulus. |
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| 1933
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| 1941
| Marshal e Talbot identificano la prima mappa della proiezione corticale della retina basata su risposte elettriche. |
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| 1942
| Hecht, Schlarr, e Pirenne dimostrano che i coni rispondono a singoli quanti di luce. |
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| 1945
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| 1949
| VEP C. C. Evans |
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| 1952
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| 1953
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| 1954
| Prima dimostrazione psicofisica della saturazione dei bastoncelli (Aguilar e Stiles).
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