J. W. von Goethe
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J. W. Goethe (1749-1832)

la ruota dei colori proposta da Goethe

Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) è soprattutto conosciuto come uno dei più grandi poeti romantici tedeschi, eppure lo scrittore pensava che la sua più grande opera fosse Zur Farbenlehre (1810), tradotta in inglese come Theory of Colours (1840). Nel saggio, frutto di lunghi anni di lavoro, Goethe tenta di confutare l'experimentum crucis di Newton, recuperando al contempo certi aspetti del pensiero di Aristotele; per Goethe il colore è costituito di luce e tenebra (bianco e nero) e  non si può tener conto esclusivamente delle caratteristiche fisiche della luce, ma è indispensabile indagare sulle esperienze dell'anima che ogni colore è in grado di suscitare. Indubbiamente, insieme a profondi fraintendimenti del lavoro di Newton, troviamo nell'opera osservazioni importanti, come quella relativa agli effetti di contrasto cromatico. Goethe era affascinato dai colori della natura, dai profili azzurrini delle montagne, dalle ombre colorate che già nel Seicento erano state descritte da Otto von Guericke  e nel 1743 erano state studiate dal grande naturalista francese Buffon; per il poeta la sola percezione non consente di cogliere tutta la complessità e la bellezza della natura; non può esistere distinzione fra mondo dell'esperienza e mondo dell'idea e i colori esercitano un'azione sensoriale che non può essere avulsa da un'azione morale.

Il poeta distingue così i colori in attivi, (giallo, arancio, rosso) e passivi (azzurro, indaco, violetto); nei colori attivi la luminosità si espande verso l’esterno, e quindi essi vengono vissuti come gioiosi e pieni di energia, in quelli passivi prevale l’ombra, poiché la luce rimane per così dire imprigionata nell’interiorità. Goethe riprendendo gli esperimenti di Newton sulla camera oscura, fissa un colore e  poi, al buio completo registra quali colori si presentano alla sua mente; descrive così, fra l'altro, il fenomeno delle postimmagini o immagini postume

In Goethe, che non aveva compreso l'importanza del lavoro di Newton e si era impadronito solo in parte del significato della rifrazione, è presente tuttavia un'intuizione importante, che cioè i colori sono una rielaborazione attiva di chi li percepisce e risentono fortemente del contesto psicologico e storico dell'osservatore.

 

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