Il medico e fisico inglese Thomas Young (1773-1829) fu fra l'altro membro, come molti scienziati del suo tempo, della Royal Society. A soli ventidue anni iniziò la professione medica e si interessò in particolar modo della percezione visiva, tanto da essere considerato il fondatore dell'ottica fisiologica.
Nel corso della sua attività medica identificò correttamente la causa dell'astigmatismo
e verificò che l'accomodazione non è dovuta a cambiamenti nella lunghezza
dell'occhio o a variazioni nella curvatura della
cornea; si interessò al fenomeno dell'interferenza, dimostrando che essa avviene anche a carico della luce,
oltre che per le onde acustiche e per quelle che si formano sulla
superficie di un liquido. Riuscì così a calcolare le lunghezze d'onda dei raggi luminosi, i cui colori erano stati identificati da Newton. La sua teoria sulla natura ondulatoria della luce continuò tuttavia a sollevare
discussioni. Young si occupò della percezione dei colori, ammettendo,
analogalmente a quanto era stato postulato da
Lomonosov (1757) che esistessero solo tre tipi di recettori. La sua ipotesi era dettata dal fatto che non era possibile ipotizzare che a livello della retina ci fosse un numero pressoché infinito di particelle (la teoria cellulare non era ancora stata formulata), ciascuna sensibile ad ogni possibile lunghezza d'onda, mentre era ragionevole ammettere l'esistenza di tre tipi
di recettori per i tre colori principali. La sua ipotesi sarà precisata ed ampliata da Helmholtz e da Maxwell.
Intellettuale dai molteplici interessi,
fu un esperto egittologo e i suoi studi contribuirono fra l'altro alla comprensione dei geroglifici.
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