il triangolo dei colori proposto da Maxwell |
Il fisico inglese James Clerk Maxwell (1831-1879) è il padre dell'elettromagnetismo, ma prima di dedicarsi allo studio di tali fenomeni, nel 1860, a soli 29 anni, pubblicò il lavoro La teoria dei colori composti. Nell'opera egli verificò che tutti i colori possono originarsi dalla mescolanza dei tre colori spettrali rosso, verde
e blu; la percezione dei colori, così, secondo l'ipotesi del fisico inglese, deve dipendere da tre recettori i cui effetti possono essere additivi o sottrattivi. Le osservazioni di Maxwell erano basate sugli studi di
Young, oltre che sulle osservazioni empiriche fatte dai pittori e da quanti si occupavano delle tinte, ma i fisici erano ancora
sotto l'influenza del pensiero di Newton, che aveva sostenuto che i sette colori in cui era possibile scomporre la luce fossero immiscibili. L'ipotesi della presenza di tre recettori a livello della retina acquistò credibilità quando, nel 1855, fu presentata la prima analisi statistica della cecità ai colori. Maxwell fu così in grado di dimostrare che i tipi di daltonismo
acquistavano senso, supponendo che uno o due recettori per la visione dei colori fossero mancanti. |