Ruota dei colori di Hering: Hering pone, come si può vedere dallo schema, i due colori fra loro opponenti (rosso e verde, giallo e blue) di fronte l'uno all'altro, ad indicare che non è possibile la loro mescolanza, mentre i colori adiacenti nel cerchio inferiore si possono mescolare in qualunque proporzione
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Il fisiologo tedesco Ewald Hering (1834-1918) si interessò in particolar modo alla percezione dello spazio e alla teoria dei colori. Intorno alla seconda metà del Diciannovesimo secolo, era in auge la teoria formulata da Helmholtz e Young e confermata da James Maxwell ; gli studi di Hering, invece, basati su osservazioni psico-fisiologiche indicavano che certe coppie di sensazioni cromatiche come rosso e verde, e giallo e blu sembrano in mutuo antagonismo fra loro da un punto di vista percettivo (si parla in questo caso di opponenza cromatica) e
l’aggiunta di due tipi di luci in antagonismo tende ad eliminare la percezione cromatica, e a produrre la sensazione di bianco, come se gli stati percettivi indotti dai due colori fossero di segno differente. Secondo il fisiologo tedesco un antagonismo analogo esiste anche nel campo acromatico tra la sensazione di bianco e quella di nero. Hering presentò il suo lavoro , in cui veniva formulata la teoria
dell'opponenza cromatica e del contrasto simultaneo, all'Accademia delle Scienze di Vienna
fra il 1872 e il 1874. Mentre secondo Helmoltz il giallo sarebbe il risultato della contemporanea stimolazione di fotorecettori sensibili al rosso e al verde, secondo Hering la sensazione del giallo è elementare e non riportabile ad una
mescolanza; l'uomo, infatti, non è in grado di concepire un rosso-verde, ma è capace di avere la sensazione di un verde con sfumature di blu o un giallo rossastro come nel caso della tinta arancione. A suo parere, pertanto, le tinte base sarebbero 4, giallo
, rosso
, verde
e blu
, oltre che naturalmente il bianco e il nero: la sensazione di nero può mescolarsi a quella di rosso per originare il marrone, oppure mescolarsi al verde, per dare il verde scuro.
Nel saggio Teoria della sensibilità alla luce il fisiologo tedesco prende le distanze da qualsiasi interpretazione di tipo esclusivamente fisico della visione. L'ordine dei colori da lui proposto è ancora oggi utilizzato e va sotto il nome di NCS (Natural Colour System). La sua teoria non fu accettata di contemporanei, ma troverà conferma solo nella seconda metà dello scorso secolo.
L'ipotesi del contrasto simultaneo rende ragione di molte illusioni ottiche.
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