Stephen Jay GouldStephen Jay Gould ( 1942-2002), laureato in paleontologia alla Columbia University, ha insegnato biologia e storia della scienza all’Università di Harvard. Autore di molti saggi di divulgazione scientifica tradotti anche in italiano, ha contribuito con Eldredge e Stanley a precisare, contro le tendenze riduzionistiche e deterministiche di un certo neodarvinismo, la teoria degli “equilibri punteggiati”, in cui ha più spazio la componente casuale dell’evoluzione e che respinge nettamente - in contrasto con le ipotesi del nuovo antropocentrismo creazionista - una concezione della storia dei viventi finalizzata alla comparsa dell’uomo. Gould e Niles Eldredge nel 1972 hanno pubblicato, su "Models in paleobiology" un breve saggio dal titolo Gli equilibri punteggiati: un'alternativa al gradualismo filetico in cui sostengono, convalidando le loro affermazioni con lo studio di reperti fossili, che la ricerca dei così detti "anelli mancanti" è vana in quanto le numerose discontinuità che si riscontrano nella documentazione fossile sono reali e non dovute al mancato reperimento degli stessi: "... la storia dell'evoluzione non è la storia di un dispiegamento lento e solenne, bensì la storia di una serie di equilibri omeostatici che solo "raramente" (ma in realtà con una certa frequenza, data la vastità del tempo a disposizione) sono perturbati da eventi di speciazione rapidi ed episodici..." (da Strutture del tempo, Hopeful Monster, 1991).
I due autori affermano che non esistono prove paleontologiche che confermano il gradualismo filetico. La teoria degli equilibri punteggiati è stata fondamentale per lo sviluppo e il chiarimento dei modelli evolutivi in quanto ha portato alla ribalta l'importanza dei dati paleontologici che vanno letti e interpretati per quello che sono in grado di dire e non vanno forzati. Essi confermano che l'evoluzione non segue un solo modello: alcune sequenze paleontologiche mostrano cambiamenti graduali nel tempo, altre si mantengono stabili per lunghi periodi e poi subiscono cambiamenti improvvisi. In numerosi articoli e saggi successivi, tuttavia, Gould afferma con forza che la polemica fra le due concezioni non è tanto sull'esistenza dei due modelli, che possono coesistere, quanto sulla frequenza relativa con cui si manifestano. Gould non esclude il ruolo della selezione, soprattutto a livello del processo che porta alla formazione di nuove specie (speciazione), ma ritiene che cambiamenti imponenti si siano realizzati nel processo di macroevoluzione che ha portato alla formazione di gruppi tassonomici superiori, per esempio quelli che dai rettili hanno condotto alla comparsa degli uccelli o dei mammiferi. D'altra parte il concetto di "rapido" o "lento" possono essere fuorvianti, in quanto poche migliaia di anni sono un'eternità per uno zoologo e un soffio per un paleontologo. I dati abbondantemente riportati nel saggio La vita meravigliosa (Feltrinelli, 1990), in cui viene analizzata la fauna di Burgess, evidenziano la presenza di estinzioni massicce, esperimenti non riusciti di realizzare "il sogno" di ogni organismo, che è quello di riprodursi, per parafrasare una bella metafora di Jacob; ci sono spugne, brachiopodi, trilobiti, echinodermi, molluschi, ma anche otto piani anatomici unici, cioè che non rientrano in alcun phylum animale noto. Le estinzioni, secondo Gould, non sono sempre e soltanto dovute a incapacità di adattamento, ma possono essere causate da eventi imprevisti in grado di colpire alcuni e "salvare" altri. Una popolazione di formiche, per esempio, può essere meravigliosamente adattata, ma nulla può se se per disgrazia viene tutta schiacciata dal piede di un elefante che per caso si trova a passeggiare da quelle parti... Il passaggio da un periodo geologico all'altro è scandito da drammatiche estinzioni spesso provocate da eventi imprevedibili, come ne è esempio l'impatto di una meteorite (confermata dagli studi di Luis and Walter Alvarez) che segnò l'estinzione dei grandi rettili del mesozoico e lasciò aperta la strada all'affermazione dei mammiferi che per tutta l'era mesozoica avevano vivacchiato senza grandi speranze; insomma, la nostra presenza sul pianeta è dovuta ad un gran colpo di fortuna. Chiaramente, la posizione di Gould, come quella di Eldredge e di Lewontin è profondamente diversa da quanti sostengono il principio antropico o ipotesi similari, come quella di Teilhard de Chardin, a proposito del quale ebbe a scrivere: "... la maggior parte di esso (libro) è fatta di affermazioni prive di senso agghindate con una varietà di concetti metafisici... non lo si può leggere senza un senso di soffocazione..." Approfondimento da La vita meravigliosaApprofondimento da Omaggio di un biologo a Topolino1 in Natural history, 1980 |
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