L'alce irlandese
Per gli uomini del Settecento, secondo i quali l’estinzione sarebbe stata in contrasto con la benevolenza e la perfezione divina, questo gigantesco animale rappresentava un problema, anche se la cosa poteva essere risolta facendo intervenire un provvidenziale diluvio che avrebbe spazzato via qualche animale salvandone altri. Cuvier, al contrario, lo collocò fra quelli fossili privi di un corrispettivo attuale, ponendo la base per una scala dei tempi geologici. Quando Darwin pubblicò l'Origine, dopo pochi anni quasi tutti gli scienziati accettarono l’evoluzione, anche se non vi era accordo sui meccanismi che causavano le trasformazioni; divenne così popolare la teoria dell’ortogenesi, secondo la quale i cambiamenti evolutivi non erano dovuti alla selezione naturale, ma a tendenza interne direzionali che, una volta innescate, procedevano sino a portare all’estinzione. Così, secondo questa teoria, l’ortogenesi avrebbe portato l’alce a sviluppare corna sempre più grandi, così grandi che non avrebbe potuto muoversi fra gli alberi della foresta. In realtà, le corna dovevano essere utilizzate nelle lotte ritualizzate fra maschi o come ornamenti per attrarre le femmine. (liberamente tratto da Jay Stephen Gould)The misnamed, mistreated, and misunderstood Irish elk in Ever Since Darwin) |
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