Jacques MonodIl biologo francese Jacques Monod (1910-1976), laureato alla Sorbona, ha diretto dal 1971 al 1976 il prestigioso reparto di biologia cellulare dell’istituto Pasteur di Parigi. Qui furono compiuti lavori fondamentali sui meccanismi del controllo genetico dell'attività enzimatico nei batteri. Oltre al suo prezioso lavoro di ricercatore, per cui, insieme a Jacob e Lwoff, gli fu attribuito il premio Nobel ( 1965), aprì la strada a una tradizione culturale completamente nuova. Rinnovando profondamente i fondamenti metodologici della biologia, si oppose a qualunque tipo di vitalismo ed animismo e divenne uno dei principali esponenti del programma riduzionista, che si proponeva di spiegare tutte le caratteristiche del vivente attraverso interazioni di tipo informazionale fra molecole; un riduzionismo di tipo completamente nuovo, dunque, non più meccanicista e fisicalista, ma che teneva conto della parziale decodifica, avvenuta anche grazie ai suoi contributi, del codice genetico. Sostituì al concetto di teleologia della natura, che aveva guidato la conoscenza del vivente fin dai tempi di Aristotele e che aveva avuto fra i suoi più autorevoli esponenti William Paley, quello di teleonomia: non esiste alcuno scopo nell'apparente armonia della natura e nei suoi multiformi adattamenti, ma tutto è, come affermava Epicuro, frutto del caso e della necessità. Gli organisminon hanno un fine ad essi esterno, dettato da un ente estraneo, ma proprietà teleonomiche che li distinguono dalla materia inanimata; la loro struttura, infatti, non ha un fine ad esso esterno, ma è determinata dal codice genetico, che detta loro, dall’interno, il programma a cui i viventi si attengono fedelmente; è questo che permette loro di essere strutture organizzate, la cui “armonia” emerge semplicemente non a causa di un artefice, ma grazie a una complessa serie di reazioni chimiche regolate da enzimi codificati da geni a loro volta controllati da altri. Il concetto di viventi come sistemi teleonomici è stato discusso anche da Mayr ed è una definitiva acquisizione della biologia contemporanea. Le proprietà che costituiscono i viventi sono per Monod: "teleonomia, morfogenesi autonoma, invarianza riproduttiva: ... il contenuto di invarianza di una data specie è uguale alla quantità di informazione che, trasmessa da una generazione all'altra, assicura la conservazione della norma strutturale specifica ... il progetto teleonomico consiste nella trasmissione, da una generazione all'altra, del contenuto di invarianza caratteristico della specie... (da Il caso e la necessità, Mondadori, Milano, 1970) Uno dei grandi meriti di Monod è stato quello di riuscire a collegare le conoscenze a livello biochimico con quelle macroscopiche, giungendo ad un definitivo superamento della genetica classica, che trattava i geni come strutture formali, non soltanto identificando chiaramente in porzioni di DNA la struttura fisica del gene, ma anche intuendo le interrelazioni biochimiche fra loro esistenti. Il suo programma rigidamente riduttivista è stato sottoposto a severe critiche e in parte le scoperte successive lo hanno messo in crisi. Uomo di grande cultura artistico letteraria, ottimo musicista ( suonava il violino) espose il suo pensiero nel libro Il caso e la necessità che si chiude con questa frase:
...l’uomo finalmente sa di essere solo nell’immensità indifferente dell’universo da cui è emerso per caso...
che richiama quella che Camus (1913-1960), suo contemporaneo, mette al termine di La straniero:
...mi aprivo per la prima volta alla tenera indifferenza del mondo...
Approfondimento da Il caso e la necessitàil DNA che viene trasmesso attraverso la riproduzione
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