Georges L.
Chretien Cuvier
Nato
a Montbéliard, un principato retto dal duca di Württemberg, anche
se di lingua francese, Georges L. Chretien Cuvier (1769-1823) compì gli
studi a Stuttgart, divenendo tutore di una nobile famiglia in Normandia;
qui cominciò a farsi una reputazione di ottimo naturalista,
tanto che nel 1795 fu invitato da Geoffroy
Saint-Hillaire a Parigi, dove divenne prima assistente e poi
professore di anatomia animale presso il Musée National d'Histoire Naturelle
di recente costituzione.
Quando Napoleone prese il potere, fu nominato ispettore generale
per l'educazione pubblica e successivamente Consigliere di Stato,
incarico che mantenne sino alla sua morte anche quando fu restaurata la monarchia. Cuvier e
Geoffroy collaborarono a molti progetti di ricerca e fu lo stesso
Cuvier ad analizzare i reperti che Geoffroy
Saint-Hillaire aveva portato a Parigi al ritorno della campagna
napoleonica in Egitto. Lavoratore instancabile, descrisse e classificò
numerose specie animali, occupandosi in special modo di Vertebrati,
viventi e fossili, ma anche di molluschi.
Cuvier è universalmente conosciuto come il padre dell'anatomia
comparata.
Già Leonardo aveva individuato
corrispondenze fra le strutture di organismi diversi, mettendo in luce,
per esempio, omolologie (al suo tempo non
esiste differenza fra il termine omologia e analogia) fra le ossa di
vertebrati; lentamente si
andava così facendo strada l’idea che fossero presenti piani di
organizzazione comuni a vari organismi; nelle lezioni di Anatomia
Comparata dei Vertebrati, tenute da Cuvier al Museo di Storia Naturale
di Parigi, la comparazione fra i vari organi dei vertebrati divenne il
metodo di studio fondamentale per comprendere l'organizzazione di base
presente in ciascun embranchement.
Stabilì chiaramente il concetto di correlazione delle parti e a tal
proposito una sua affermazione è rimasta famosa:
"attualmente,
l'anatomia comparata ha raggiunto un tale grado di perfezione che, anche
esaminando un singolo osso uno può arrivare a determinare la Classe di
appartenenza e in certi casi anche il Genere a cui l'animale
apparteneva, soprattutto se l'osso faceva parte della testa o degli arti
....Questo perché il numero, la direzione e la forma delle ossa
che compongono ciascuna parte del corpo dell'animale sono sempre in
relazione rispetto a tutte le altre parti, in modo tale che uno a
partire da una parte può risalire a tutte le altre e vice versa."
Secondo Cuvier, gli organismi di ciascun raggruppamento, corrispondente
all'attuale concetto di Tipo, sono
fondamentalmente diversi fra loro e non ricollegabili da qualsivoglia
fenomeno di trasformazione; le omologie fra gli organismi non testimoniano la
presenza di antenati comuni.
Uno
degli studi più importanti di Georges Cuvier, Recherches sur les
ossements fossiles de quadrupedes (Ricerche
sulle ossa fossili dei quadrupedi), pubblicato in Francia nel 1812, pose
fine alla vecchia questione se i fossili rappresentassero o meno
organismi estinti: i suoi studi gli consentirono di classificare una
serie di animali
fossili come il Mastodon (americano), il Palaeotherium,
l’Anoplotherium, l’alce irlandese e
molti altri che non presentano corrispettivi con organismi recenti.
Osservando
negli strati geologici francesi massicci avanzamenti del mare, si
convinse che questo poteva essere un episodio generalizzabile; la terra era stata sottoposta a gravi
catastrofi a causa dei quali alcuni organismi erano scomparsi, o si erano trasferiti in
zone impervie e non conosciute.
Molti suoi contemporanei pensarono che i lavori di Cuvier confermassero
la teoria delle
catastrofi, secondo la quale la terra sarebbe stata sottoposta a
diluvi universali, a cui sarebbero succedute nuove creazioni, malgrado
lo scienziato francese non abbia mai parlato di questo.
Combatté le posizioni
di Lamarck, sebbene non si sia mai
degnato di citarlo apertamente. I punti principali delle sue critiche a qualunque forma
di trasformazione dei viventi sono i
seguenti:
-
Le trasformazioni presuppongono tempi lunghissimi e la terra si è invece
formata di recente;
-
Gli organismi raffigurati negli affreschi egiziani
sono gli stessi presenti attualmente, come testimoniano i reperti
mummificati ritrovati nelle tombe egizie, che Napoleone aveva fatto
trasportare in Francia ;
-
Le varietà che si osservano in natura non originano specie
nuove e quelle prodotte attraverso l’allevamento, se tornate allo
stato selvatico, tendono a riassumere la forma originaria.
Tavole tratte dal volume Ricerche
sulle ossa fossili |