Richard Owen
Richard
Owen (1804- 1892) mostrando
inizialmente scarso interesse per gli studi, si imbarcò come cadetto al
servizio della Royal Navy, dove si appassionò alla medicina, tanto che,
dimessosi dal servizio, nel 1824 si iscrisse all’Università di Edimburgo,
la stessa frequentata da Darwin l'anno successivo. Qui, come del resto un po' in tutta Europa,
ferveva il dibattito su l'essenza della vita, se la
funzione di un organo fosse soltanto il semplice risultato meccanico di una
data forma o se fosse la forma la manifestazione di una funzione; era possibile di ricondurre completamente la mente e la
vita a pura materia?. Molti, seguaci della Naturphilosophie
tedesca, sostenevano che l'essenza della vita fosse un non meglio identificato
"spirito vitale" e che la mente risiedesse nell'anima, entrambi entità
immateriali, ma, a parte i dibattiti teorici, si rese conto che gli studi
anatomici erano fondamentali per comprendere le caratteristiche degli aniamli
Abbandonata Edimburgo, Owen frequentò una scuola privata di anatomia
a Londra e anche qui strinse rapporti di amicizia con altri
scienziati vitalisti. Laureatosi nel 1826, si dedicò all’anatomia
comparata e divenne prima assistente e poi curatore della Hunterian Collection, una raccolta di
reperti, di proprietà della Corona, che doveva trasformarsi in un museo e che in
effetti confluì nel Museo di Storia Naturale di Londra, di cui Owen divenne il
primo direttore nel 1856; già nel 1830 l'anatomico aveva classificato,
catalogato i reperti della collezione e pubblicatone il catalogo. Nel 1834 divenne membro
della Royal Society per il suo lavoro di anatomo-comparato svolto sui monotremi
e i marsupiali. La sua fama si accrebbe, tanto che Darwin, al ritorno dal suo
viaggio, gli sottopose alcuni reperti di vertebrati da lui raccolti. Nel 1858
divenne presidente della British Association for the Advancement of Science.
La sua fama di scienziato è legata agli studi da lui condotti sui fossili, in
particolari di rettili; a lui si deve fra l'altro l'identificazione precisa dei
dinosauri, a cui attribuì anche il termine ( Dinosauria, dal greco δεινός,
terribile e σαῦρος, lucertola) in un articolo pubblicato nel 1842 in "British Association for the
Advancement of Science”; supervisionò la ricostruzione di molti grandi rettili
estinti e fu il primo ad identificare correttamente alcuni frammenti di ossa
speditegli dalla Nuova Zelanda, come appartenenti ad un uccello gigantesco, il
Moa (Dinornis giganteus), che si sarebbe estinto agli inizi del
novecento. A lui si deve anche la definizione precisa di molti nuovi termini
scientifici, come omologia.
Per spiegare le evidenti somiglianze dei Vertebrati, introdusse il concetto di
archetipo, piano strutturale comune a tutti i vertebrati, che sarebbe esistita nella mente di Dio, il quale preconosce da sempre tutte le
trasformazioni a cui l'archetipo è andato incontro nel tempo.
In breve acquisì la fama di "Cuvier inglese". Darwin inviò ad Owen una copia
dell'Origine e lo scienziato inizialmente scrisse all'autore
congratulandosi del lavoro, anche se nutriva il forte dubbio che in questo modo
l'uomo sarebbe stato abbassato a livello delle bestie; nel 1860, però, pubblicò,
in forma anonima, una malevola recensione sulla prestigiosa "Edinburgh Review", in
cui gettava discredito sulla teoria, affermando fra l'altro che Darwin non
aveva tenuto conto delle teorie di Owen sugli archetipi che si
trasformano per volere divino e che il saggio era un attentato alla scienza;
l'anonimo si scagliava anche contro gli amici di Darwin, in special modo contro
Thomas Huxley. |