ANISN - scienze a scuola
Associazione Nazionale Insegnanti
di Scienze Naturali
La volpe e il riccio
inserito il: 21 giugno 2008
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Questo è il titolo del brano proposto il 17 giugno come prova nazionale di comprensione della lingua italiana nell’esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione. Come viene riportato in calce al testo, il racconto è tratto da: Raffaele La Capria, Fiori giapponesi, Milano, Mondadori, 1989, pp. 91-92.
Si ritiene utile evidenziare come la scelta del brano sia stata poco oculata, se non poco felice, a fronte di una prova scritta di matematica ed elementi di scienze … che appena qualche giorno prima aveva inteso accertare conoscenze e abilità, per l’appunto scientifiche, nei discenti. Nel brano si legge infatti che un riccio “… deve attraversare uno spazio brevissimo per infilarsi in un altro cunicolo buio più avanti … Razza nostrana di roditori da sottobosco che … preferisce i suoi tortuosi labirinti sotterranei, anche a costo di scavarseli con le unghie e coi denti.” Si attribuiscono cioè al Riccio (Erinaceus europaeus) delle irreali abitudini fossorie, che rimandano più che altro al comportamento delle talpe, e l’appartenenza, altrettanto errata, all’ordine dei roditori anziché a quello degli insettivori. Certo non viene inficiato il valore letterario del brano, tuttavia non mancava la possibilità di optare per una scelta corente con le richieste che altrove si pretendono dai nostri ragazzi. Tant’è. L’episodio costituisce uno specchio fedele della mancanza di cultura naturalistico-scientifica che perseverantemente aleggia nella nostra società, anche tra chi, per scopi istituzionali, dovrebbe promuoverla.

Stefano Tasinazzo - Anisn Vicenza
(a cura di G.B.)

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