Louis-Ferdinand Céline, Il dottor Semmelweis, Adelphi, Milano 2006, pp. 134, euro 9,50
inserito il: 27 settembre 2007
di Brunella Danesi-
Il racconto è la tesi di laurea in medicina che Céline (1894-1961) discusse a Parigi nel 1924 e narra con precisione e appassionata partecipazione le vicende del medico ungherese Ignaz Semmelweis (1818-1865), che nel 1847 intuì che l’incidenza della febbre puerperale poteva essere drasticamente ridotta obbligando i medici (soprattutto quelli che si recavano in ostetricia dopo aver partecipato ad un’autopsia di donne decedute) a lavarsi le mani con una soluzione di cloruro di calcio prima di visitare le pazienti e utilizzando lenzuola pulite per ogni partoriente. L’ipotesi del medico ungherese è che la febbre puerperale sia una patologia che trasmessa da un corpo all’altro per contatto diretto
L’osservazione che gli aveva consentito questa soluzione era semplice: mentre in un padiglione in cui le pazienti venivano visitate anche da personale che aveva precedentemente partecipato ad autopsie,c’era un’incidenza di febbre puerperale del 13.10%, nell’altro, dove le cure delle pazienti erano affidate quasi esclusivamente alle ostetriche, la possibilità di ammalarsi era assai inferiore; il quadro clinico delle pazienti morte per febbre puerperale era inoltre simile a quello di un medico deceduto perché feritosi durante una dissezione operata su una degente morta per febbre puerperale. Il provvedimento preso da Semmelweis sembrava funzionare, ma venne osteggiato da molti colleghi, forse invidiosi, senz’altro offesi di essere considerati diretti responsabili; per inciso, fra i più fieri oppositori del medico ungherese spicca il nome del padre dell'istologia moderna Wirchow. Il medico ungherese fu costretto ad allontanarsi dall’ospedale viennese e il susseguirsi di incomprensioni e persecuzioni lo spinsero alla follia e alla morte. Il racconto offre un quadro delle condizioni della medicina dell’Ottocento, prima delle rivoluzionarie scoperte di Pasteur e Koch e può prestarsi molto bene per costituire un’introduzione motivante per affrontare molti altri argomenti biologici. E' del resto stato utilizzato a scuola come canovaccio per una rappresentazione teatrale (si veda
http://www.treccani.it/site/Scuola/nellascuola/area_scienze_sperimentali/archivio/storia_scienze/bevilacqua_ceci.htm )
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