Tarassaco
inserito il: 19 febbraio 2007
Taraxacum officinale Weber (aggregato) - A cura di Daniele Poli
Nome comune: Dente di Leone, Piscia cane, Piscialletto, Radichella, Soffione.
Da dove viene e dove la trovo ora?
Ambiente: pianta comunissima, cresce praticamente ovunque, dai boschi caducifogli ai prati concimati, agli ambienti ruderale; è una piante generalmente sinantropica, ossia vive nello stesso ambiente occupato dall’uomo. La si trova dalla bassa pianura fino a quote alpine (0 – 1700 m. s.l.m.).
Diffusione in Italia e nel mondo: diffusa in tutte le regioni italiane. Appartiene al corotipo circumboreale, ossia al gruppo di specie diffuse su tutte le zone temperate e fredde dell’Europa e dell’Asia.
Come la riconosco?
Portamento: Pianta perenne, alta da 10 a 40 cm, con gemme a livello del terreno (emicriptofite), alta da 10 a 40 cm.
Radice: fittone, dapprima indiviso poi generalmente ramificato.
Foglie: color verde erba o +/- scure, con nervature reticolate, generalmente grossamente dentate o lobate, più raramente del tutto intere oppure al contrario incise fino alla nervatura centrale. Il picciuolo è sempre ben evidente, talora largamente alato.
Fiori: i fiori sono in grossi capolini (diametro di 2,5-4 cm). Le squame involucrali esterne sono lineari, generalmente ripiegate verso il basso. La corolla è di un giallo carico.
Periodo di fioritura: fiorisce principalmente tra Marzo e Novembre, anche se sono presenti fioriture nei restanti mesi.
Frutti: sono acheni, il cui colore varia dal grigio-biancastro al bruno-olivaceo. Dalla metà in sù sono ricoperti da aculei; possiedono inoltre un becco lungo almeno il doppio dell’achenio.
Quali sono le proprietà e i possibili utilizzi?
Utilizzazione: le foglie e la radice hanno azione depurativa. Infatti grazie ai principi attivi che si trovano nel fittone (radice), nelle giovani radici primaverili (che contengono vitamine) e nelle foglie, viene stimolata la secrezione dei succhi gastrici, della bile e del pancreas. Non del tutto sicure sono l’attività diuretica e sudorifera; vi è inoltre un potere lassativo, considerato però blando.
Le foglie, sia crude che cotte, sono ottime in insalata, mentre i boccioli dei fiori venivano un tempo messi sott’aceto come i capperi. Si ricorda di consultare un esperto per ogni utilizzo della pianta a scopo terapeutico.
Qualche curiosità….!
Etimologia del nome. Il nome dente di leone si riferisce alla forma delle foglie e ai loro margini a forma di denti; il termine soffione deriva, probabilmente, dalla modalità di dispersione anemofila (da parte del vento) dei semi, che possono essere soffiati in modo giocoso e divertente.
Nomi comuni locali:
Sciuscion, Radicium(Liguria),
Virasol, Sicora servaja (Piemonte),
Radec selvadech, Cicoria mata (Lombardia),
Brusa oci, Pissacani(Veneto),
Pessalet, Dent d’allion (Emilia),
Piscialletto, Ingrassaporci (Toscana),
Girasole selvatico (Marche),
Lappa, Pisciacane (Umbria),
Cicoria selvaggia (Campania),
Cascigno (Abruzzo),
Maroglia (Basilicata),
Macogliola (Puglia),
Tarassaco, Missinina (Sicilia),
Padogalu, Patanzom, Zicoria burda (Sardegna),
Àrbas, Ladrichèsse, Pissecjàn, Righèssa, Tàle (Friuli)
Note sulla Famiglia
Famiglia:
Asteraceae (
Compositae secondo la vecchia nomenclatura).
La famiglia comprende circa 20.000 specie ed è una delle più rappresentative delle angiosperme. Il nome trae origine dal tipo di infiorescenze (capolino) che, pur riunendo un numero di fiori assai grande, simula l’aspetto di un singolo fiore (fiore “composto”). Alle nostre latitudine si tratta per lo più di erbe, sia annue che perenni. La disseminazione avviene ad opera del vento o da parte degli animali; nel primo caso una parte del fiore, il calice, si è trasformata in un organo atto al volo e detto pappo, mentre nel secondo caso il fiore può sviluppare delle setole per favorire l’ancoraggio agli animali.
La maggiore divisione all’interno delle Asteraceae avviene tra le Tubuliflorae o Liguliflorae. I primi hanno capolini di soli fiori tubulosi (“fiori a forma di tubo”) o una commistione tra fiore tubulosi centrali e fiori ligulati (“fiore a forma di linguetta”) periferici: fra questi ci sono gli Astri, i Crisantemi, le Centauree, i Cardi. Nelle Liguliflorae i capolini hanno solo fiori ligulati: fra questi alcuni importanti sul piano alimentare come insalate (Cicoria, Tarassaco, Lattuga) o per le radici commestibili (Scorzonera).
Inquadramento sistematico:
Regno: Piante
Divisione: Spermatofite
Sottodivisione: Angiosperme
Classe: Dicotiledoni
Ordine: Asterales
Famiglia: Asteraceae
Genere:
Taraxacum
Specie:
Taraxacum officinale Weber (aggregato)
Mail di Riferimento
daniele.poli1@istruzione.it
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