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Associazione Nazionale Insegnanti
di Scienze Naturali
Le idee della Geologia tra '700 e '900
inserito il: 17 gennaio 2007
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La geologia di oggi non è più essenzialmente esplicativa; da poco più di due decenni essa è entrata nel novero delle scienze predittive, è a tutti gli effetti una moderna scienza sperimentale.

Il geologo classico è un essere eminentemente pratico. Il suo interesse principale risiede nella puntiforme osservazione delle rocce, il suo metodo è sostanzialmente analitico-descrittivo, il suo obbiettivo la ricerca per via induttiva di possibili esplicazioni. Questa immagine del geologo come pratico indagatore della natura delle rocce, più portato alla esperienza sul campo che all’astratta riflessione teorica, si era già consolidata fin dal ‘700, se il mineralista e geologo francese Dolomieu (proprio quello cui si deve il nome delle nostre Dolomiti) poteva scrivere nel 1794: “Un Géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rom-peur de pierre, et à peine résistet-il au plaisir d’ecorner les monuments des arts pour mieux determiner la nature des substances dont ils sont faits”. Ma è tutto questo ancora vero?

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