Vita di Amedeo Avogadro
inserito il: 17 gennaio 2007
Il 24 settembre del 1911, a Torino, ebbe luogo la cerimonia di commemorazione solenne del chimico torinese Amedeo Avogadro nel centenario della formulazione della sua ipotesi sullo stato molecolare degli elementi gassosi. Universalmente conosciuta come principio di Avogadro, l’ipotesi assunse un ruolo fondamentale per lo sviluppo della chimica moderna e dette alla stessa un supporto teorico indispensabile per determinare le masse molecolari relative dei vari elementi.
Un’apposita commissione di cattedratici affidò al prof. Icilio Guareschi l’incarico di comporre e pubblicare un volume di Opere Scelte contenenti scritti e lavori del chimico torinese.
Il volume fu stampato dalla casa editrice U.T.E.T. su carta speciale filigranata con la riproduzione del busto di Avogadro e due sue pregiate fotografie. Fu inoltre modellata una medaglia dallo scultore trentino Carlo Fait, mentre il medaglista torinese Giuseppe Tua coniò l’effige di Avogadro. Nel rovescio, la medaglia portava la seguente iscrizione:
“Nel centenario della sua teoria molecolare inaugurandosi il monumento il 24 settembre 1911”. L’organizzazione delle celebrazioni fu realizzata dall’Accademia Reale delle Scienze di Torino, il cui presidente prof. Paolo Boselli tenne un solenne discorso di apertura dei lavori, nell’aula magna della sede dell’Accademia, alle ore 10,00, alla presenza del re Vittorio Emanale III e di un folto gruppo di autorità accademiche, civili e militari.
Il discorso commemorativo fu affidato al già citato prof. Guareschi docente della facoltà di Scienze chimiche, fisiche e naturali. Si riportano alcuni passi della sua allocuzione:
“ …In questo momento, tutto il mondo scientifico ha lo sguardo rivolto a Torino; la gloria di Avogadro nella sua semplicità è grande, ed è grande e semplice come la legge che porta il suo nome. L’anno 1911, non ci ricorda solo un felice avvenimento civile e politico quale il cinquantesimo anniversario della costituzione del Regno d’Italia con la dichiarazione di Cavour che Roma doveva essere capitale d’Italia, ma ci rammenta un altro avvenimento scientifico, il centenario della pubblicazione della celebre memoria di Amedeo Avogadro sulla costituzione molecolare dei gas. E’ caso rarissimo, direi unico nella storia della scienza che un grande concetto quasi dimenticato, mal compreso o non compreso affatto per più di cinquant’anni, sia risorto e dopo un secolo torni a nuova vita, e come fiaccola immortale illumini il cammino della scienza.
La figura di A. Avogadro è di quelle poche che il tempo rende visibili, più belle, più conformi al vero; è una di quelle figure d’uomo e di scienziato il cui valore morale e scientifico ingrandisce con il tempo.”
Guareschi faceva poi considerazioni più generali sul modo di fare scienza e su quelle che riteneva essere le peculiari funzioni della conoscenza scientifica:
”….Ufficio supremo della scienza è di studiare e coordinare tutti i fenomeni della natura e ridurli al minor numero di leggi fondamentali, leggi veramente universali. Ora fra queste ve ne sono tre che hanno il primato: la legge della gravitazione universale di Newton, la legge della conservazione della massa e dell’energia di Lavoisier, e quella della costituzione molecolare delle sostanze gassose o di Avogadro: volumi eguali di materia rarefatta, nelle stesse condizioni di pressione e di temperatura, contengono un egual numero di molecole. Non è azzardato dire che come Galileo vide l’immensamente grande, Avogadro, cogli occhi della mente, vide l’immensamente piccolo; solamente dopo le sue ricerche i grandi fisici e matematici tedeschi ed inglesi cominciarono a discutere sulle dimensioni delle molecole e degli atomi….”
Il resoconto preciso della solenne cerimonia di quel 24 settembre è riportato negli atti della “Reale Accademia delle Scienze” di Torino, pubblicazione dalla quale sono state attinte le notizie che si riportano nel presente articolo.
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