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Georges L. Chretien Cuvier (1769-1823) 

 cuvier.jpg (7875 byte)Viene generalmente considerato il padre dell’anatomia comparata.

Già Leonardo, e con lui molti pionieri del Cinquecento, avevano individuato corrispondenze fra le strutture di organismi diversi, mettendo in luce, per esempio, omolologie fra le ossa di vertebrati; lentamente  si andava così facendo strada l’idea che fossero presenti piani di organizzazione comuni a vari organismi; nelle Lezioni di Anatomia Comparata dei Vertebrati, tenute da Cuvier al Museo di Storia Naturale di Parigi, la comparazione fra i vari organi dei vertebrati diviene il metodo di studio fondamentale per comprendere l'organizzazione di base presente in ciascun embranchement.  Secondo Cuvier, gli organismi di ciascun raggruppamento sono fondamentalmente diversi fra loro e non ricollegabili da qualsivoglia fenomeno di trasformazione; le omologie fra gli organismi sono dovute al fatto che svolgono simili funzioni, non alla presenza di antenati comuni; i concetti di omologia e  di analogia non sono ancora distinti in modo netto.

mastbon2.jpg (13417 byte)Uno degli studi più importanti di Georges Cuvier, Recherches sur les ossemens fossiles pubblicato in Francia nel 1812, pose fine alla vecchia questione se i fossili rappresentassero o meno organismi estinti: i suoi studi gli consentirono di classificare una serie di animali fossili come il Mastodon (americano), il Palaeotherium, l’Anoplotherium, l’alce irlandese  e molti altri che non presentano corrispettivi con organismi recenti.

Osservando negli strati geologici francesi massicci avanzamenti del mare, si convinse che questo poteva essere un episodio generalizzabile;  pertanto la terra era cioè  stata sottoposta a gravi catastrofi. Alcuni organismi erano scomparsi, o si erano trasferiti in zone impervie e non conosciute.

Molti suoi contemporanei pensarono di veder confermata la teoria delle catastrofi, secondo la quale la terra sarebbe stata sottoposta a diluvi universali, a cui sarebbero succedute nuove creazioni, anche se Cuvier negò esplicitamente che dopo le catastrofi le terre fossero state popolate grazie a  nuove creazioni.

Combatté le posizioni di Lamarck,  sebbene non si sia mai degnato mai di citare apertamente l’autore della Filosofia zoologica. I punti principali delle sue critiche sono i seguenti: 

   1. Le trasformazioni presuppongono tempi lunghissimi e la terra si è invece formata di recente.

 

 

  2. Gli organismi raffigurati negli affreschi egiziani sono gli stessi presenti attualmente, come testimoniano i reperti mummificati ritrovati nelle tombe egizie, che Napoleone aveva fatto trasportare in Francia (le figure a lato sono riproduzioni di tavole tratte dal volume Ricerche sulle ossa fossili).

 

   3. Le varietà che si osservano in natura non originano specie nuove e quelle prodotte attraverso l’allevamento, se tornate allo stato selvatico, tendono a riassumere la forma originaria

    

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