L'elezione naturaleDa L’origine della specie Ed. Boringhieri, 1967 (pg. 147-148) "... Parecchi scrittori hanno frainteso o disapprovato il termine "selezione naturale". Alcuni hanno persino immaginato che la selezione naturale dia luogo a variabilità, mentre invece la selezione comporta soltanto la conservazione delle variazioni non appena compaiono e siano vantaggiose all'individuo nelle sue particolari condizioni di vita. Nessuno trova a ridire quando gli esperti d'agricoltura parlano dei potenti effetti della selezione operata dall'uomo; e in questo caso devono già esistere quelle differenze individuali date dalla natura, che l'uomo sceglie per qualche suo scopo. Altri hanno obiettato che il termine selezione implica una scelta cosciente da parte degli animali che vengono modificati, e si è anche sostenuto che la selezione naturale non è applicabile alle piante, dal momento che queste non sono dotate di volontà! Indubbiamente, nel senso letterale della parola, il termine selezione naturale è erroneo; ma chi ha mai criticato i chimici quando parlano di affinità elettive dei vari elementi? Tuttavia non si può dire in senso stretto che l'acido elegga la base con cui si combina meglio. Si è detto che io parla di selezione naturale come di una potenza attiva o di una divinità, ma chi mai muove obiezioni a un autore che disserta sull'attrazione della gravità, come della forza che regola i movimenti dei pianeti? Tutti sanno, che cosa significano ed implicano tali espressioni metaforiche, che sono quasi necessarie per ragioni di brevità. E' altresì molto difficile evitare di personificare la natura, ma per Natura io intendo soltanto l'azione combinata e il risultato di numerose leggi naturali, e per leggi la sequenza di fatti da noi accertati. Per chi ha un minimo di familiarità con l'argomento tali obiezioni superficiali sono del tutto trascurabili. Comprenderemo meglio il probabile andamento della selezione naturale prendendo il caso di una regione che subisca qualche lieve cambiamento fisico, per esempio, di clima. Le proporzioni numeriche dei suoi abitanti si altereranno quasi immediatamente, e alcune specie potranno estinguersi. Da quanto abbiamo osservato circa gli intrinseci e complessi legami esistenti tra gli abitanti di ogni regione, possiamo concludere che qualsiasi alterazione nelle loro proporzioni numeriche, indipendentemente dalle modificazioni del clima, influirebbe seriamente sugli altri. Nel caso in cui questa regione avesse confini aperti, di certo nuove forme vi immigrerebbero, il che turberebbe gravemente i rapporti di alcuni degli antichi abitanti. Si ricordi la potente influenza che esercita la semplice introduzione di un nuovo albero o mammifero. Se invece si trattasse di un'isola o di un paese parzialmente circondato da barriere che non possano essere facilmente superate da forme nuove e più adatte, nell'economia della località si farebbero dei vuoti che potrebbero benissimo essere occupati se alcuni degli abitanti originari fossero in qualche modo modificati, poiché, se la zona fosse aperta alla immigrazione, questi vuoti sarebbero occupati da intrusi. In tali casi tenderebbero a conservarsi quelle lievi modificazioni che sono in qualche modo favorevoli agli individui di una qualsiasi specie, adattandoli meglio alle mutate condizioni, e la selezione naturale avrebbe libero campo per la sua opera di perfezionamento. Come già abbiamo dimostrato nel primo capitolo, abbiamo buone ragioni di credere che i cambiamenti delle condizioni di vita accrescono la tendenza alla variabilità, e nei casi succitati infatti le condizioni sono mutate, fatto questo che è senz'altro favorevole alla selezione naturale, in quanto offre una miglior possibilità al verificarsi di variazioni vantaggiose. In mancanza di ciò la selezione naturale non può far nulla. Non si deve mai dimenticare che col termine "variazione" vengono semplicemente indicate le differenze individuali. Come l'uomo può ottenere grandi risultati con i suoi animali domestici e le piante che coltiva, accumulando le differenze individuali in una data direzione, altrettanto può fare la selezione naturale con assai maggiore facilità, giacché dispone di un periodo di tempo incomparabilmente più lungo. Non credo neanche che siano necessari grandi cambiamenti fisici, di clima per esempio, o un insolito grado di isolamento, che ostacoli l'immigrazione, perché siano lasciati liberi nuovi posti, che la selezione naturale potrà colmare, migliorando qualcuno degli abitanti che siano in via di variazione..." |
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