Eredità dei caratteri acquisiti
Una concezione lamarckiana
dell'eredità dei caratteri si riscontra di frequente negli scritti di
Darwin:
Da L'origine , Cap. 5 pg. 201 ed. Boringhieri,
".... Gli occhi delle talpe e di alcuni roditori sono di dimensioni rudimentali e in alcuni casi completamente ricoperti di pelle e pelo. Questa condizione degli occhi è probabilmente dovuta alla riduzione graduale per il non uso, forse anche aiutata dalla selezione naturale. Nell'America meridionale un roditore, il
tuco-tuco, o Ctenomys, ha abitudini sotterranee ancora più spiccate della talpa; e uno spagnolo che ne aveva spesso catturati, mi assicurò che frequentemente essi erano ciechi. Ne conservai uno vivo sicuramente cieco, e dopo la dissezione trovai che la causa della cecità era stata l'infiammazione della membrana nittitante. Poiché una frequente infiammazione degli occhi è necessariamente dannosa a qualsiasi animale, e poiché gli occhi sono sicuramente non necessari ad animali che hanno abitudini sotterranee, la riduzione della grandezza di questi organi, con l'adesione delle palpebre e la crescita di pelo sopra di essi, potrebbe, in tal caso, essere vantaggiosa; e se è
così, la selezione naturale coadiuverebbe gli effetti del non uso...."
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