Importanza di una membrana
La formazione di
membrane
cellulari in grado di separare, concentrare e proteggere le molecole
biologiche e di consentire un passaggio selettivo di materiale, è stato un
evento fondamentale per la nascita di una protocellula. Dentro
questo involucro erano presenti gli ingredienti indispensabili, i
"mattoni della vita" , che si erano formati sulla
Terra o erano qui caduti provenienti da altri
luoghi. All'interno di questo volume protetto, si innescarono
cicli di reazione
autocatalitici che certamente dovevano possedere una
fonte energetica stabile, forse quella
individuata da De Duve e da altri.
Molecole provenienti dall'esterno, come mostra lo schema, attraversata la
membrana, possono essere andate a far parte di primordiali cicli
metabolici che consentivano la formazione, per esempio, di molecole che a
loro volta andavano ad aumentare la superficie della membrana e di
polimeri utili come enzimi; l'accrescimento in volume della protocellula,
non seguito da un sufficiente aumento della sua superficie, avrebbe potuto
creare locali deformazioni tali da consentire la scissione di tale struttura e
quindi una primordiale divisione.
Molto probabilmente cicli chimici
autocatalitici e molecole in grado di mantenere e trasmettere informazione
devono essere stati presenti contemporaneamente e, forse,
RNA autoreplicante
avrebbe potuto trovare un ancoraggio proprio a livello di questa
primordiale membrana; un mondo costituito da replicanti nudi , ammesso che
sia esistito, secondo la maggior parte dei biologi non è un mondo
costituito da viventi, in quanto questi richiedono sia informazione che
metabolismo ed i virus, al contrario, sono semplici programmi di computer,
sprovvisti di macchina.
Secondo alcuni autori, come
Freeman Dyson,
professore Emerito di fisica presso l’istituto di studi avanzati di
Princeton, nel New Jersey, il
metabolismo ha avuto la precedenza. Lo scienziato
ha riproposto recentemente (1998) un suo modello dal curioso nome di
Modello giocattolo
della teoria di
Oparin (1982), in cui applica la teoria dell’endosimbiosi
di Lyn Margulis alle prime tappe della vita. Egli ha ipotizzato
che il mondo primordiale fosse abitato da strutture capaci di svolgere funzioni
metaboliche: in un certo spazio delimitato da una membrana
erano contenuti gli ingredienti di base della vita (aminoacidi, acidi
grassi e così via); essi erano liberi di diffondere fuori e dentro la
protocellula, al cui interno erano presenti superfici con funzione
catalizzante, simili a cristalli di
pirite, in grado di far avvenire le reazioni di polimerizzazione che
hanno portato alla formazione di macromolecole con funzione enzimatica;
ciò avrebbe innescato una serie di reazioni a catena, dando origine ad
altre macromolecole utili per i processi vitali. Dyson ha sottoposto il
suo modello ad elaborazione matematica, che sembra mostrare una
transizione spontanea dal disordine all’ordine. Una popolazione di queste
protocellule, diverse fra loro perché costituite da polimeri
diversi, avrebbe potuto innescare, secondo Dyson, un rudimentale
meccanismo di competizione darwiniana: alcune hanno potuto crescere
e riprodursi più velocemente; protocellule inizialmente senza geni,
dunque, che solo successivamente sarebbero state invase da acidi nucleici
autoreplicanti che hanno così trovato un ambiente protetto in cui
riprodursi. A questo punto fra i replicanti e le proteine metaboliche
sarebbe sorta una simbiosi: i replicanti avevano trovato un ambiente
protetto e le proteine molecole in grado di conservare e riprodurre le
loro informazioni.
Dyson fa parte di quella numerosa
schiera di fisici che sono convinti che il dispiegarsi della vita è stato
un evento ineludibile; in Turbare l'universo ha scritto: "... quanto più
lo esamino e studio i particolari della sua architettura, tanto più
numerose sono le prove che l'universo, in un certo senso, doveva già
sapere che saremmo arrivati. Nelle leggi della fisica nucleare vi sono
alcuni esempi molto singolari di coincidenze numeriche, che paiono essersi
accordate fra loro per rendere l'universo abitabile..."
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