forme e movimento
Home ] [ forme e movimento ] Plasticità ] L'integrazione ]

 

 

proiezioni.jpg (85282 byte)

Afferenze del nervo ottico

 

 

eyebrain.jpg (56682 byte)

 

Nella corteccia visiva, posta nel lobo occipitale, si distinguono varie aree; la prima zona a cui si dirigono le fibre provenienti dal nucleo genicolato laterale, è l'area V1, che contiene una mappa estremamente dettagliata dell'intero campo visivo, ricevendo, punto per punto le proiezioni  dei sei strati cellulari provenienti dal corpo genicolato laterale, suddivise in una via magnocellulare ed in una parvocellulare, cosa che mostra come le vie che presiedono alla caratteristiche generali del movimento sono separate da quelle che sovrintendono alla percezione dei colori. L'area V1 invia informazioni a molte aree visive secondarie a cui sono stati attribuiti svariati nomi ( V2, V3, V4, V5...)

Nell'area V1 esistono almeno tre tipi di cellule che sono sensibili al modo con cui le immagini sono orientate nei rispettivi campi recettivi della retina.  Le cellule semplici  possiedono zone antagoniste eccitatorie ed inibitorie simili a quelle presenti  nel corpo genicolato o nelle cellule gangliari, anche se più grandi; esse presentano zone eccitatorie ed inibitorie di forma allungata e con un asse di allungamento caratteristico; sono in grado di rilevare l'inclinazione di un'immagine, posta in una certa zona del campo visivo. Le cellule complesse, invece, rivelano la posizione di un oggetto indipendentemente dalla sua posizione nel campo visivo; rispondono infatti sia ad una linea orientata secondo una precisa direzione sia ad una linea con lo stesso orientamento ma in movimento. Un certo numero di cellule complesse è poi in connessione con altre cellule, dette ipercomplesse, poste fuori dell'area visiva primaria, capaci di una astrazione ancora maggiore e in grado di discernere angoli o spigoli, dovuti alla combinazione di più linee.  Come è possibile tutto questo?

Le cellule semplici ricevono informazioni da cellule retiniche gangliari che hanno i loro campi recettivi allineati, contraggono connessioni con le cellule del nucleo genicolato e, quando le cellule gangliari sono tutte attivate, provocano l'attivazione della cellula della corteccia primaria, che quindi risponde alla direzione dello stimolo (barretta orizzontale o verticale, per esempio). Si può allora pensare che analogamente, le cellule complesse ricevano informazioni da più cellule semplici che rispondono ad immagini che presentano lo stesso orientamento, ma presenti in posizioni diverse del campo visivo, in modo che la cellula complessa può astrarre l'informazione circa la direzione del movimento della barretta così orientata. Il cervello, così, lavora secondo una logica

 di tipo "e e" nel caso delle cellule semplici, per cui tutte le cellule gangliari interessate devono essere attive;

di tipo "o l'uno o l'altro o tutti e due" nel caso delle cellule complesse che si attivano quando almeno una cellula di tipo semplice è attivata;

di tipo "a patto che non"  nel caso delle cellule supercomplesse .

Leggi simili governano sembrano governare tutti i circuiti nervosi degli animali.

 

Home ]