Esistono due principali tipologie di modelli: i modelli fisici, in cui si tenta di ricostruire "fisicamente" il sistema che si sta studiando...
... e i modelli concettuali in cui la ricostruzione del modello avviene attraverso funzioni matematiche.
I Modelli fisici sono molto dispendiosi ed ogni variabile che si tenta di aggiungere (un predatore, la pioggia etc.) complica molto l'intera struttura.
I modelli concettuali sembrano sicuramente meno realistici, ma l'avvento di sofisticati sistemi informatici consente di trattare un gran numero di variabili contemporaneamente. Così, attraverso un computer, lo zoologo può analizzare il comportamento evolutivo di una specie che è rappresentato da una equazione multifattoriale.
Modello concettuale che descrive la correlazione esistente tra la morfologia il comportamento e la fitness di alcuni serpenti (da Sinervo e Svensson 2002)
Tutti i modelli esistenti servono allo zoologo per individuare una modalità regolare intrinseca ad un evento biologico, la bontà della modellizzazione sarà poi evidenziata dalla previsione che viene fatta con la simulazione che è stata creata.
Modello concettuale del comportamento dello zooplancton (Zoo) di un lago alpino, in funzione delle variabili detrito (PDet) fitoplancton (Phyt), Sedimento (PSed) e solubilità dell'acqua (PS).
La caratterizzazione di laboratorio può essere mirata a varie caratteristiche degli organismi animali:
alla morfologia interna o esterna con l'ausilio di strumenti ottici come microscopi
Microscopio stereoscopio
alle caratteristiche biochimiche, per individuare, per esempio, le modalità del ciclo riproduttivo o le informazioni feromonali che sono utilizzate da una data specie,
HPLC
alle caratteristiche genetiche di una popolazione per valutare i livelli di variabilità e stimare i possibili scenari evolutivi.
Sequenza di un tratto di DNA nucleare in una lucertola. Ognuno dei colori indica una delle quattro basi A-T-C-G
Indipendentemente dalle applicazioni a cui si tende è comunque fondamentale allestire il laboratorio di strumentazioni adeguate a conservare il materiale raccolto con:
freezer a -20°C per organismi su cui vanno fatte analisi morfologiche, oppure -80°C per organismi su cui verranno eseguite analisi biochimiche.
boccette con formalina o alcool per conservazioni di esemplari di studio facilmente "consultabili"
soluzioni preservanti che mantengono inalterate le condizioni degli acidi nucleici e consentono una caratterizzazione del DNA, per frammenti di materiale come penne peli o plasma.