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Il neurologo inglese Oliver Sacks (1933) da tempo scrive interessantissimi saggi di divulgazione scientifica, affrontando con affettuosa partecipazione numerose patologie neurologiche; fra i suoi volumi ricordiamo
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello, Adelphi, 1986
Un antropologo su Marte, Adelphi, 1995
L'isola dei senza colore, Adelphi, 1996
Il presente brano è tratto dalla raccolta Un antropologo su Marte e narra il caso di un pittore, il signor I., che a causa di un incidente stradale, aveva perso la capacità di distinguere i colori, precipitando così in un mondo di bianchi, grigi e neri. |
...Il signor I. trovava il cibo repellente a causa del suo aspetto grigio, morto, e per mangiare doveva chiudere gli occhi. Ma questo stratagemma non gli era di grande aiuto, poiché l'immagine mentale che egli aveva di un pomodoro era nera esattamente come quella percepita dai suoi occhi. Perciò, non potendo neppure correggere l'immagine interiore - l'idea - dei diversi cibi, il signor I. finì
per preferire sempre più quelli davvero bianchi e neri: olive e riso, caffè e yogurt. Questi, almeno, gli apparivano abbastanza normali, mentre la maggior parte degli altri alimenti, normalmente colorati, aveva ora un aspetto orribilmente alterato. Anche il suo cane, marrone, gli sembrava adesso talmente strano da spingerlo a considerare la possibilità di comprare un dalmata.
Incontrava problemi e difficoltà di ogni tipo, a cominciare dalla confusione fra la luce rossa e quella verde dei semafori (che ora poteva distinguere solo dalla posizione), per arrivare all'incapacità di scegliere da sé i vestiti da indossare. (Doveva farlo la moglie, per lui, ed egli trovava intollerabile questa dipendenza; in seguito, il signor I. classificò tutto il contenuto dei propri cassetti e dell'armadio - le calze grigie qui, quelle gialle lì, le
cravatte etichettate, giacche e vestiti schedati - per evitare il rischio di confusione e di vistosi errori di accostamento). A tavola dovette adottare procedure rituali e dare posizioni fisse agli oggetti, altrimenti avrebbe scambiato la senape con la maionese o, ammesso e non concesso che avesse deciso di assaggiare quella roba nerastra, la salsa ketchup con la marmellata...
La plasticità del cervello, però, è tale che, malgrado l'iniziale, drammatico senso di perdita e la ripugnanza nei confronti di un mondo dalle "tinte sporche" il signor I. si abituò al suo nuovo mondo, anzi giunse a ritenere che esso gli offriva, in qualche modo, una serie di privilegi negati alle persone dotate di vista normale. Il disturbo del signor I. era legato ad una lesione dei
centri superiori dell'elaborazione dell'immagine, non si trattava di un caso di daltonismo, come quello descritto sempre da Sacks nel saggio L'isola dei senza colore: gli abitanti delle isole Pinpelag e Pohnpei, affetti da acromatopsia ereditaria, in realtà hanno capacità percettive incredibilmente raffinate, anche se diverse da coloro che sono in grado di distinguere correttamente i colori. |
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