I geniIl concetto di gene, inteso come entità separata a cui corrisponde uno e un solo carattere, è soltanto una comoda astrazione; tranne che in alcuni casi più semplici, come quelli studiati da Mendel, i geni lavorano prevalentemente in squadra e la selezione avviene a livello dell’organismo nel suo insieme; soprattutto negli organismi pluricellulari, lo sviluppo dipende da interazioni profonde fra metabolismo e patrimonio ereditario complessivo e non esiste, o almeno non esiste più nella vita come la conosciamo adesso, una selezione su replicanti nudi; è stato per esempio scoperto che il DNA degli Eucarioti può andare incontro a modifiche a livello dei geni regolatori (quelli cioè che hanno il compito di attivare o disattivare i veri e propri geni) e sono stati descritti esperimenti che mettono in luce come in alcuni casi, soprattutto nelle piante, esista un’influenza diretta dell’ambiente sul genotipo. È dunque chiaro che metabolismo e codice genetico sono fra loro strettamente collegati. Si può allora concludere che è pur vero che il sogno di ogni cellula è quello di produrre altre cellule, ma cellule complete, non molecole. Per riassumere, queste sono le caratteristiche più importanti del geni:
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