Sintetizzando
i diversi fattori ecologici che agiscono sulla vita delle piante, Grime
concentrò
l’attenzione su due componenti fondamentali: il disturbo e lo stress. Si hanno
condizioni di disturbo quando un
fattore esterno alla comunità vegetale risulta dannoso per essa così da
determinare distruzione della fitomassa (incendio, taglio, disturbo antropico in
generale); si parla invece di stress
nel caso in cui i fattori ambientali portino ad una riduzione della produttività
(stress idrico da aridità, stress termico da freddo, ecc). Ambienti che
presentino contemporaneamente elevato stress ed elevato disturbo sono
inaccessibili ai vegetali, mentre le tre restanti combinazioni (alto
disturbo-basso stress, basso disturbo-alto stress, basso disturbo-basso stress)
inducono una serie di adattamenti fisiologici, morfologici e demografici
correlati che rappresentano le tre strategie vitali descritte da Grime.
Disturbo |
Stress |
Categoria
Grime |
Esempio |
Basso |
Basso |
Competitive
(C) |
Urtica
dioica |
Basso |
Alto |
Stress
tolleranti (S) |
Artemisia
cretacea |
Alto |
Basso |
Ruderali
(R) |
Papaver
rhoeas |
Le
specie competitive, quindi, richiedono
abbondanti risorse e sono in grado di sfruttarle meglio delle altre specie
sviluppando una serie di adattamenti specifici (es. rapido sviluppo di ampie
volte fogliari, esteso apparato radicale). Le ruderali invece sono capaci di rigenerare rapidamente tra un
episodio distruttivo e l’altro tramite rizomi, abbondanti banche semi, ecc.
Infine le stress tolleranti sono in
grado di sopravvivere anche in
condizioni di scarse risorse ambientali, risultando in questo modo altamente
efficienti e capaci di colonizzare ambienti preclusi ad altre specie (es
deserti, calanchi, terreni salati, ecc.). Accanto alle tre categorie
fondamentali possono essere individuati tipi intermedi di life strategies dati
da combinazioni di livelli moderati di stress e disturbo (CS, CSR, RS, CR).
Un
modo diverso per rappresentare le strategie vitali dei vegetali è quello di
considerare la loro attitudine alla riproduzione o all’accumulo di biomassa:
si individuano in questo modo specie a strategia
r e specie a strategia k. Le
prime sono in genere specie di ecosistemi instabili e poveri di specie: esse
presentano un ciclo vitale relativamente breve ed hanno un elevato tasso di
riproduzione; sono di dimensioni ridotte e quasi eclusivamente annuali. Il
rapporto tra sforzo riproduttivo e sforzo di mantenimento è alto. Le specie a
strategia k, invece, vegetano in ecosistemi più stabili e complessi, mantenendo
il più possibile le dimensioni della popolazione intorno al valore del carico
portante dell’habitat. Sono generalmente specie longeve e grandi con tassi di
riproduzione poco elevati.
Come
evidenziato in figura, mettendo in relazione categorie CSR e strategie rk si
nota che le ruderali seguono un gradiente di disturbo crescente occupando la
parte sinistra dell’asse r-k, mentre le stress tolleranti si dispongono nella
parte destra indicando una graduale diminuzione delle risorse disponibili. Nella
parte centrale si ha la gaussiana delle competitive.
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Frequenza
delle categorie CSR sull’asse r-k.