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Cosa sono

I licheni sono formati da una simbiosi tra un fotobionte (un’alga o un cianobatterio a volte compresenti) ed un micobionte (un fungo). La simbiosi è una coesistenza sviluppatasi tra organismi differenti ed è vantaggiosa per entrambi.

Nel caso dei licheni il fungo fornisce acqua e sali minerali all’alga o al cianobatterio mentre questo ultimo procura al fungo le molecole organiche di cui ha bisogno.

Non si può però parlare di simbiosi per tutte le specie licheniche; nei taxa meno evoluti l’unione dei due organismi è più una forma di parassitismo del fungo sull’alga, sfruttata per le sue capacità di fotosintesi.

La maggior parte dei funghi che partecipano alla simbiosi sono ascomiceti mentre gli organismi autotrofi possono essere alghe verdi o cianobatteri.

Grazie a questa vantaggiosa simbiosi i licheni sono riusciti a colonizzare ambienti anche molto diversi ed oggi si stima che le specie licheniche esistenti siano 13.000, di cui 2.000 in Italia.

Con le rizine il lichene si ancora al substrato

ORGANIZZAZIONE INTERNA

Il tallo è il corpo vegetativo del lichene, composto prevalentemente dal fungo, di cui le ife formano un fitto intreccio nel quale vivono le cellule algali; se sezioniamo trasversalmente il tallo si può individuare due tipi di strutture:

struttura Omeomera (schema a sinistra): presente nei licheni più primitivi, in cui le cellule algali e le ife creano un intreccio omogeneo e non differenziato,

struttura eteromera (schema a destra),

a) cortex superiore composto da ife.

b) strato algale.

c) strato medullare costituito da una fitta rete di ife.

 

FORME DI CRESCITA

Sulla base delle forme di crescita i licheni possono essere distinti in: 

licheni crostosi

hanno patine aderenti al substrato continue o fessurate o formate da placchette, scaglie o granuli

 licheni fogliosi, formati da lamine non addossate al substrato ma fissati ad esso solo con alcune parti

i .

licheni fruticosi hanno l’aspetto di minuscoli cespuglietti, 

le cui ramificazioni si chiamano lacinie

 

licheni composti, costituiti da un tallo primario crostoso o foglioso e da un tallo secondario

 formato da strutture erette (podezi).

 

Il substrato può essere roccioso  o vegetale. Taluni possono svilupparsi direttamente sul terreno.

RIPRODUZIONE

Quando le spore sono mature, sono liberate all’esterno e sono disperse nell’ambiente. 

Da essi potranno nascere nuovi talli solo se troveranno un’alga adatta con cui entrare in simbiosi.

A volte cellule algali si uniscono alle spore ancora negli apoteci e nei periteci, favorendo così la formazione di nuovi talli lichenici.

 I licheni possono riprodursi sia asessualmente che sessualmente; l’alga però si può riprodurre solo per via vegetativa.

Riproduzione sessuata: è svolta dal fungo disperdendo spore contenute in aschi.

I corpi fruttiferi che producono gli aschi possono essere di due tipi fondamentali,

gli apoteci, discoidali, composti da un bordo spesso che delimita una parte centrale (imenio).

e i periteci, a forma di fiasco, con una piccola apertura centrale.

 

 

 

La moltiplicazione vegetativa: avviene semplicemente a seguito della  frammentazione occasionale del tallo o della formazione di specifiche strutture che, liberate nell’ambiente, possono dare origine a nuovi talli.

I più diffusi tipi di propaguli, origine di nuovi talli, sono:

isidi: estroflessioni talline;

soredi: grumi di ife contenenti cellule algali, di aspetto granuloso o polveroso.

 

DIFFUSIONE

I licheni sono in grado di insediarsi negli ambienti più diversi e di sopravvivere a condizioni di vita estreme, per questo possono essere trovati ovunque. La resistenza lichenica a condizioni proibitive può essere ricondotta alla loro capacità di disidratare rapidamente il tallo, passando così da uno stato di vita attiva ad uno latente. Sopravvivono senza difficoltà a temperature comprese tra –20°C e +70°C.

 

I licheni sono degli ottimi indicatori biologici e possono fornire indicazioni sull'inquinamento atmosferico; si può imparare a classificarli utilizzando le chiavi dicotomiche.

Si può con essi capire il grado di inquinamento atmosferico di una determinata zona

Buon sito per avvicinarsi allo studio dei licheni è

http://mgd.nacse.org/hyperSQL/lichenland/index.html dell’Università dell’Oregon in Texas

 

 

 

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