Resti fossili
Da C. Darwin, Viaggio di un naturalista intorno al mondo,
Einaudi, 1989 (pg. 78-79)
Le
grandi dimensioni delle ossa dei mammiferi megateroidi, che comprendono
il Megatherium, il Megalonyx, lo
Scefidotheiium e il Mylodon, sono davvero meravigliose. Le abitudini di
vita di questi animali erano un completo mistero per i naturalisti, fino
a quando il professor Owen non risolse recentemente il problema con
notevole ingegnosità. I denti indicano, per la loro struttura semplice,
che questi megateroidi erano vegetariani e mangiavano probabilmente le
foglie e i ramoscelli degli alberi; le loro forme poderose e le unghie
fortemente ricurve sembrano così poco adatte alla locomozione, che
qualche eminente naturalista ha realmente creduto che, come i
tardigradi, ai quali sono strettamente affini, essi vivessero
arrampicandosi sugli alberi e nutrendosi delle loro foglie. Era un'idea
ardita, per non dire assurda, concepire degli alberi, sia pure
antidiluviani, con rami forti abbastanza da reggere animali grandi come
elefanti. Il professor Owen, con ipotesi più plausibile, ritiene che,
invece di arrampicarsi sugli alberi, essi ne tirassero a sé i rami e
sradicassero quelli più piccoli per mangiarne così le foglie.
L'ampiezza e il peso colossali dei loro quarti posteriori, che si
possono a stento immaginare senza averli veduti, diventano, secondo
questa ipotesi, un evidente vantaggio, invece che essere un ingombro: la
loro apparente pesantezza scompare. Con le loro grandi code e i massicci
calcagni piantati fortemente sul terreno come un tripode, essi potevano
liberamente esercitare tutta la forza delle loro potentissime zampe e
dei grandi artigli…
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