I.B.E. INDICE BIOTICO ESTESO

 

Utilizzazione dell'INDICE BIOTICO ESTESO (I.B.E) per la verifica ambientale delle acque

Caratteri generali:

Scopo dell'indice I.B.E. è quello di verificare la qualità d'ambiente d'acque correnti in base allo studio delle modificazioni nella composizione della comunità di macroinvertebrati causate da fattori d'inquinamento o da significative alterazioni dell'ambiente. Questo protocollo di ricerca è stato ripreso dal Trent Biotic Index (Woodiwiss 1964) rielaborato come "Extended Biotic Index" E.B.I. e adattato per una applicazione standardizzata ai corsi d'acqua italiani ( Ghetti e Bonazzi, 1980, 1981; Ghetti 1986, 1995)

Caratteristiche dell'Indice I.B.E.:

I macroinvertebrati delle acque correnti sono organismi sostanzialmente stabili che svolgono diversi ruoli ecologici e le cui popolazioni presentano differenti livelli di sensibilità alle modificazioni ambientali, quali temperatura, tasso di ossigeno, inquinanti vari, introduzione di nuove specie ad opera dell'uomo; i loro cicli vitali, inoltre, sono relativamente lunghi, per cui l'indice è particolarmente adatto a rilevare gli effetti nel tempo legati all'insieme di agenti disturbanti.

Questo metodo, tuttavia, non consente di risalire in modo univoco al tipo di inquinanti e/o disturbi di altro genere arrecati all'ambiente esaminato, per cui si tratta di una tecnica che può considerarsi non completamente esaustiva e dovrebbe essere associata a controlli chimico - fisici, da noi non realizzati nel presente lavoro, che quindi non si può considerare completo, anche se ci sembra abbia fornito risultati interessanti e degni di ulteriori approfondimenti.

L'indice, però, se fatto a diverse riprese in modo sistematico, si rivela molto utile nei seguenti casi:

Principi generali su cui si fonda il calcolo del valore dell'indice:

I vari valori dell'indice sono posti in modo decrescente da 13 a 1 e vanno intesi come un progressivo allontanamento da una condizione ottimale, definita dalla composizione della comunità che, quando l'ecosistema è in buone condizioni, dovrebbe essere presente in una determinata tipologia fluviale; questa varia ovviamente a seconda del tipo di corso d'acqua considerato. Esistono comunque pochi modelli di riferimento per quanto riguarda il livello tassonomico richiesto dall'indice. Condizione essenziale per una corretta applicazione dell'indice è quindi la possibilità e la capacità di ricostruire per mezzo di tecniche adeguate di campionamento la reale composizione della comunità di una determinata sezione del corso d'acqua considerato, diversamente questo indice non può essere utilizzato. È evidente che risulta indispensabile essere capaci di prelevare correttamente i microrganismi, utilizzare senza errori le chiavi dicotomiche, essere guidati nelle prime esperienze da personale competente. Il valore di indice, espresso per convenzione con un numero intero entro un scala discreta, riassume quindi un giudizio di qualità basato sulla modificazione qualitativa della comunità campionata rispetto ad una comunità di riferimento. E' chiaro che si tratta di un indice qualitativo e non può essere paragonato a valori strettamente numerici come quelli espressi dalla misura di una temperatura o dalla densità di un corpo.

Ambienti in cui è possibile utilizzare l'indice:

L'indice può essere applicato a tutti gli ambienti di acque dolci correnti e stabilmente colonizzati, in cui il valore d'indice ottimale risulti maggiore o uguale a dieci (vedi tabelle).

Comunità da analizzare:

Questo indice si basa sulla presenza e lo studio di macroinvertebrati di acque dolci che colonizzano i vari ambienti fluviali. I Phyla considerati sono definiti nella tabella sottostante.

Per alcuni gruppi sistematici è sufficiente giungere a determinare la famiglia, mentre per altri è necessario giungere a stabilire anche il genere; questo è dovuto al fatto che alcune famiglie presentano organismi le cui esigenze ambientali sono piuttosto omogenee, mentre per altre i vari generi presentano esigenze diversificate fra loro. E' importante notare che risulta indispensabile seguire rigidamente le indicazioni della tabella rispetto ai limiti di classificazione (vedi tabella).

Protocollo d'applicazione

Il complesso delle procedure da seguire per l'applicazione dell'indice costituisce parte integrante del metodo.

Le attività per l'applicazione dell'indice possono essere raggruppate in tre fasi:

 

 

LISTA DEI MICRORGANISMI RILEVATI LUNGO IL TORRENTE BRANA

SORGENTE LOC. VALDIBRANA

PISTOIA PIAZZA OPLA'

PISTOIA VIA ARMACANI (Santagostino)

AGLIANA

 

In base alla tabella, si sono ottenuti i risultati seguenti:

Località

Punteggio

Classe

Sorgente (Valdibrana)

8-9

II

Pistoia (P.za Oplà)

6-7

III

Pistoia (S. Agostino)

4-5

IV

Agliana

4-5

IV

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Conclusioni del lavoro

Come si può vedere considerando la tabella, i nostri dati mettono in evidenza che la qualità ambientale del torrente non è ottimale.

Per esempio, le numerose larve di ditteri (tipule, tafani e zanzare) rinvenuti in prossimità della sorgente, sono animali tipici di acque relativamente ferme e a basso contenuto di ossigeno e la loro presenza in questa zona, che ci saremmo aspettati avesse condizioni ottimali, rivela uno stato degno di una certa attenzione; osservando i rilevamenti fatti in altri corsi d’acqua vicini, la cui sorgente è posta ad altitudini analoghe a quelle della Brana, sappiamo che dovrebbero esservi presenti piccoli crostacei simili a gamberetti (gammaridi), da noi non trovati, e numerosi generi di plecotteri, al contrario molto scarsi nella Brana; sono stati infatti catturati solo tre esemplari di plecotteri e questo è il numero minimo concesso dalle tabelle I.B.E. oltre il quale questo gruppo di insetti non è più considerato residente stabile, in quanto può essere stato semplicemente trasportato dalla corrente da tratti superiori del fiume, o può essere presente accidentalmente. La situazione si fa più grave quando il torrente si approssima alla città; anche se a livello di piazza Oplà la situazione non appare gravissima (valore IBE 3a classe), mano a mano che il torrente attraversa la città, il livello di degrado aumenta, come del resto anche gli abitanti possono notare osservando l’alto numero di ratti presenti lungo le sponde che denotano l’alto tasso di inquinanti organici. All’uscita della città lo stato del torrente peggiora ulteriormente e anche il numero di macroinvertebrati diminuisce sensibilmente, con animali tipici di ambienti inquinati.

Le cause di tale situazione non sono facilmente rilevabili per la loro elevata variabilità, ma ugualmente in questa sede ci è possibile trarre delle conclusioni sufficientemente valide.

I valori di basso inquinamento riscontrati alla sorgente possono denotare la presenza di inquinanti organici, maggiormente degradabili in un arco di tempo abbastanza breve (per esempio, rifiuti domestici). Nel suo tragitto attraverso la città, a questi si aggiungono probabilmente inquinanti sintetici, ben più difficilmente smaltibili, provenienti oltre che dagli scarichi urbani , anche dalle fabbriche della nostra zona industriale. Col procedere verso la zona di immissione nel Calice, nei pressi di Agliana, il torrente acquista con tutta probabilità sostanze velenose provenienti dai numerosi e vicini vivai, che, distruggendo le popolazioni di piante acquatiche responsabili di buona parte dello smaltimento del materiale organico, determinano la situazione di degrado da noi rilevata e precedentemente descritta.


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