Introduzione Il mio giardino (abito a Barbaricina-Pisa) è frequenta- to, direi da sempre, dai colombacci che vivendo nella vicina San Rossore con una popolazione stanziale, non destavano in me particolare stupore, ma quest'anno è successo qualcosa di particolare e molto interessante. Infatti negli anni scorsi una coppia visitava il giardino in cerca di cibo in marzo e in luglio-agosto e avevo collegato la presenza alla migrazione primaverile e a quella autunnale. Quest'anno una coppia è arrivata in marzo, ma si è fatta vedere per molti più giorni del solito e ad un certo punto ho notato gli inconfondibili atteggiamenti del corteggiamento; poi per alcuni giorni non li ho più osservati, ma in aprile sono ricomparsi e seguendo i loro spostamenti ho potuto accertare la loro nidificazione su un pino di un giardino confinante col mio. Evidentemente non li avevo notati per una mia scarsa frequentazione del giardino dovuta in parte al tempo cattivo e in parte a miei impegni altrove. La cosa è piuttosto interessante, anche se non unica e neppure eccezionale, e meritevole di attenzione tanto da dedicare un articolo della rubrica a questa specie tradizionalmente nota nel mondo venatorio, dove la caccia al colombaccio è così radicata che chi osa metterla in discussione rischia di essere impallinato al posto dei volatili, ma assai meno presso le altre persone. Sistematica Classe Uccelli, ordine Columbiformi, famiglia Colum- bidi. Questa famiglia comprende uccelli arboricoli e terrestri, ottimi volatori, di dimensioni variabili ma per lo più medie, con piumaggi fitti e compatti, remiganti e timoniere ben sviluppate, livree dimesse, per lo meno per le specie europee. Peculiari sono poi collo sottile, capo e becco molle alla base e rigonfio all'apice; i piedi sono piccoli e robusti con quattro dita sullo stesso piano, tre in avanti e uno indietro, adatte sia agli spostamenti sul terreno che alla vita arboricola. Com- plessivamente si contano circa 281 specie a distribuzio- ne praticamente cosmopolita, ma di queste soltanto 8 fanno parte dell'avifauna europea e 7 di quella italiana. Il nome scientifico del colombaccio è Columba palum- bus; il nome colombaccio è dovuto al fatto che la specie è più grande del colombo, mentre columba significa colombo nel latino classico e palumbus significa colom- bo selvatico nel latino classico. Il nome inglese è woodpigeon, quello francese è pigeon ramier, quello tedesco è ringeltaube e quello spagnolo è paloma. Descrizione e identificazione Le dimensioni sono medie e di poco superiori a quelle del ben noto Colombo torraiolo; le forme appaiono pesanti e massicce con becco appuntito e mascella superiore risurva all'apice; le ali sono relativamente lunghe, la coda quadrata, i tarsi brevi e rivestiti di penne fino a metà. I sessi sono simili e il piumaggio ha un colore generale grigio bluastro con parti inferiori sfumate di rosso vinato. Il riconoscimento sicuro da specie simili (in particolare la colombella) è dovuto alla presenza, negli adulti, di due collaretti bianchi ai lati del collo e ad una macchia bianca allungata anteriormente all'ala molto ben distinguibile in volo anche a distanza. La lunghezza totale è di 40/45 cm, l'ala varia da 23 a 26 cm, mentre l'apertura alare va da 70 a 78 cm; il tarso varia da 27 a 32 mm e il becco da 21 a 23 mm; la coda è sui 16/17 cm; il peso varia da 360 a 580 gr. Un altro segno di identificazione è dato dalla voce consistente in un profondo e rumoroso tubare. Areale distributivo La specie abita con un paio di sottospecie le zone adatte dell'Europa, dell'Africa nord-occidentale e del- l'Asia. Le varie popolazioni sono migratrici, sedentarie ed erratiche; quelle dell'Europa settentrionale e centrale svernano nel bacino del Mediterraneo, nell'Africa nord- occidentale e nel Medio Oriente. In Italia la sottospecie tipo compare durante la migrazione autunnale più consistente di settembre-ottobre e durante quella pri- maverile di febbraio-marzo, ma la distribuzione nel territorio italiano non è omogenea e in alcune regioni la specie è quasi sconosciuta; svernante nel meridione. Piuttosto localizzata come sedentaria e nidificante. Habitat Predilige i distretti forestali di varia composizione arborea, spesso vicino a radure dove si reca per cercare parte del cibo. Abbastanza di recente è stato osservato anche nei giardini alberati e nei parchi cittadini. Durante le migrazioni e nei luoghi di svernamento mostra abitudini gregarie formando degli stormi consistenti. Per quanto sia una specie comune e numerosa, in Italia appare meno frequente di un tempo. |