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Hymenoptera (Insecta) della Campania: rassegna delle segnalazioni biblio- grafiche degli Apoidea. famiglie Andrenidae, Colletidae, Halictidae, Megachilidae, Melittidae e apidae.
Gli Apoidea (Hymenoptera: Apocrita: Aculeata) sono uno dei più importanti ed interessanti gruppi di insetti non solo per quanto riguarda la loro classificazione ma anche dal punto di vista ecologico-comportamentale, offrendo una vasta gamma di comportamenti sociali su cui eseguire indagini evolutive e comparative; tuttaltro che trascurabile inoltre è il loro ruolo economico svolto in qualità di impollinatori di numerosissime colture agrarie (Free, 1993; La Salle & Gauld, 1993; Crozier & Pamilo, 1996; Gauld & Bolton, 1996; Matheson et al., 1996; Choe & Crespi, 1997). Nonostante ciò si può affermare che in Italia lo studio delle api in senso largo è stato affrontato specialisticamente da 4 soli studiosi prima degli anni 80: Massimiliano Spinola (1780-1857), Achille Costa (1823-1898), Giovanni Gribodo (1846-1924) e Guido Grandi (1886-1970). Instancabili studiosi e raccoglitori nonchè descrittori di numerose specie, dopo aver lasciato importanti collezioni imenotterologiche, nessuno di loro è riuscito a fondare una scuola specializzata nello studio degli Apoidea in Italia. Dalla fine degli anni 80 di questo secolo Guido Pagliano ha nuovamente gettato le basi per uno studio scientifico e solido degli Apoidea italiani, pubblicando una serie di lavori di riferimento per tutta lEuropa mediterranea tra cui parte della check-list ufficiale degli Hymenoptera italiani, il catalogo degli Apoidea italiani e lelenco mondiale dei generi di Hymenoptera (Pagliano, 1988a, 1988b, 1992, 1993, 1994; Pagliano & Scaramozzino, 1990, 1999, 1995; Pagliano & Nobile, 1993). Da quanto esposto quindi si deduce agevolmente che, tranne per le 5 lodevoli eccezioni, lItalia non ha mai avuto una tradizione storica continuativa nello studio degli Apoidea, ma solo rari studiosi che si sono occupati di gruppi molto ristretti o di faune regionali (e.g.: Comba & Comba, 1991; Intoppa et al., 1995; Vicidomini, 1995a, 1995b, 1996a, 1997a, 1997b, 1997c, 1997d, 1998a, 1998b, 1999; Vicidomini & Campadelli, 1998; Vicidomini & Priore, 1998). Se si analizza la situazione per le singole regioni italiane (vedi Pagliano, 1988a, 1992, 1993) si evince subito che la Campania dopo la scomparsa di Achille Costa non ha visto più alcuno interessarsi di Apoidea, tranne che per alcune sporadiche segnalazioni (e.g.: Comba, 1964; Pagliano, 1988, 1993; Comba & Comba, 1991; Vicidomini, 1996a). Negli anni sessanta è stata effettuata una spedizione zoologica sui Monti Picentini sponsorizzata dal C.N.R. ed eseguita dal personale scientifico del Museo Civico di Storia naturale di Verona, ma anche in questa occasione i campionamenti hanno trascurato la fauna apidologica (S. Ruffo, comunicazione personale; vedi anche: volumi VI-XII Mem. Mus. Civ. Sto. Nat. Verona). Ciò è perdurato fino a quando il Prof. Ermenegildo Tremblay, di concerto con la Prof. Rosa Priore, non hanno deciso di determinare tutta la collezione di Apoidea dellIstituto di Entomologia Agraria Filippo Silvestri di Portici, affidando le centinaia di esemplari ai migliori specialisti europei e producendo così una serie di articoli sui vari gruppi di Apoidea (e.g.: Priore, 1977; Scaramella et. al., 1983); se tale lavoro non avesse avuto luogo, il popolamento di Apoidea della Campania sarebbe noto solo in base alle pochissime e sporadiche segnalazioni di un manipolo di specie (Amary, 1840; Costa, 1843, 1858, 1874; La Cava, 1843; Comba, 1964; Lieftinck, 1966, 1968, 1972, 1980; Friese, 1969; Warncke, 1973a, 1973b, 1978, 1985; Erlandsson, 1979; Fain, 1981; Kullemberg et. al., 1984; Warncke & Kullemberg, 1984; Ebmer & Sakagami, 1985; DAntonio & Fimiani, 1988; Federico, 1992; Picariello et al., 1996; Guarino et al., 1997; Russo, 1997; Tremblay, 1998) (vedi inoltre: Tkalcu, 1960 e Reinig, 1970, in: Intoppa et al., 1995). Disponendo ora di un buon numero di segnalazioni per gli Apoidea campani è possibile riunire tutti questi dati bibliografici in un elenco preliminare, analogamente a quanto è stato effettuato per lintero territorio nazionale da Intoppa et al. (1995) per la tribù Bombini (Apoidea: Apidae: Apinae). Questo elenco servirà da punto di partenza per uno studio approfondito sugli Apoidea campani che prevederà due fasi successive di acquisizione dati, analogamente a quanto è stato eccellentemente condotto in Lazio (Comba & Comba, 1991): a) analisi del materiale conservato in musei ed istituti universitari italiani; b) campionamenti sul territorio campano.
Metodi
Il testo viene suddiviso in due parti; in questa prima parte vengono collocati lintroduzione storica, i metodi adottati e lelenco delle specie appartenenti alle famiglie Andrenidae, Colletidae, Halictidae, Megachilidae, Melittidae; nella seconda parte invece vengono elencate le specie appartenenti alla famiglia Apidae ed inoltre vengono discussi i principali risultati ed infine collocati riassunto e bibliografia. Una eventuale terza parte verrà in futuro pubblicata e riguarderà lultimo gruppo di Apoidea, gli Sphecidae, che solo in base a recenti revisioni della sistematica delle api è stato incluso allinterno delle altre famiglie di api propriamente dette.
Lelenco è organizzato in famiglie secondo linquadramento tassonomico recentemente proposto (vedi: Pagliano, 1993, 1994; Roig-Alsina & Michener, 1993) con le specie ordinate alfabeticamente allinterno di ogni famiglia di appartenenza. Le sinonimie sono state ricavate dagli autori precedentemente citati. Si fa riferimento solo alle specie e non alle subspecie; non si segue alcuna suddivisione subfamiliare se non quella generica, in quanto questi ranghi (compresa la subspecie) sono altamente fluttuanti a seconda dei vari autori. Ogni segnalazione viene corredata della relativa provincia di appartenenza (Provincie: AV = Avellino; BN = Benevento; CE = Caserta; NA = Napoli; SA = Salerno. VDP = Vicidomini, dati personali; l.n.s. = località non specificata). Sono state consultate anche le numerose segnalazioni faunistiche riportate da Guido Grandi nei suoi contributi allo studio degli Imenotteri melliferi e predatori (Grandi, 1931, 1934, 1935, 1936a, 1936b, 1951, 1954, 1957, 1958, 1961, 1962, 1966). Si consulti DErasmo (1949) per le date esatte di pubblicazione dei singoli fascicoli della Fauna del Regno di Napoli di A. Costa.
Apoidea
Discussione
Le informazioni bibliografiche del catalogo sono riunite numericamente nel quadro sinottico in Appendice 1. In base alle informazioni bibliografiche disponibili sugli Apoidea della Campania si evince subito una notevole carenza di studi specifici e di dati faunistici; infatti considerando lintero territorio nazionale, i cui dati sono riportati da Pagliano (1995), si osserva che in Italia sono presenti ben 944 specie appartenenti a 62 generi diversi, per cui i taxa campani sono pari rispettivamente al 28.0% delle specie ed al 64.5% dei generi; tutte le famiglie però presenti sul territorio nazionale sono state segnalate anche per la Campania. Confrontando i dati del presente studio con quelli dellanalgo catalogo per il Lazio (oltre 450 specie: Comba & Comba, 1991) si evince che poco più della metà sono presenti in Campania. Se ne può concludere quindi che il popolamento apidologico della Campania è notevolmente sottostimato (bibliograficamente) soprattutto come numero di specie; inoltre questo contributo rappresenta il primo tentativo, dalla morte di Achille Costa (1898), di studio sistematico degli Apoidea in Campania. Allinterno di ogni singola famiglia emergono però sensibili differenze per quanto concerne i dati bibliografici a disposizione. Solo i Colletidae sono presenti con tutti i generi segnalati sul territorio nazionale, mentre le altre famiglie mostrano una evidente carenza di generi. Melittidae e Megachilidae appaiono essere le famiglie in cui il numero di specie è maggiormente sottostimato rispetto al resto dellItalia (14-17%). I generi più scarsamente rappresentati in Campania rispetto al territorio nazionale sono Hoplitis (Megachilidae) (1/31) e Nomada (Apidae) (9/108), ambedue con meno del 10% delle specie rispetto allintero territorio nazionale. Gli Halictidae invece sono la famiglia in cui il numero di specie segnalato per la Campania e proporzionalmente maggiore (~ 45% fauna Halictidae italiana). Ripartendo le segnalazioni dei generi per provincia si vede subito che Caserta e Benevento mostrano il più basso numero di generi segnalati, con Avellino lievemente superiore; Napoli è Salerno invece mostrano ambedue un elevato numero di generi segnalati; in particolare in provincia di Napoli solo 4 generi non sono stati segnalati (Dioxys, Icteranthidium, Lithurge, Psythyrus).
Appare evidente quindi, da un lato la carenza di dati storici e bibliografici riguardanti il popolamento apidologico della Campania, e dallaltro lato la necessità di unincremento delle conoscenze a riguardo in modo tale da ottenere una visione più realistica delleffettivo patrimonio della entomofauna del Sud Italia, certamente sottostimata. Tale rivalutazione patrimoniale naturalistica potrebbe rappresentare uno dei volani su cui appoggiare la progettazione, la nascita, e lampliamento degli istituendi/istituiti parchi regionali e nazionali della Campania, in quanto, come è noto, i parchi acquistano ed incrementano notevolmente dimportanza quando la biodiversità al loro interno è notevolmente elevata. Lincremento dei dati imenotterologici in Campania può essere conseguito tramite due linee: a) avviare un programma di restauro e revisione delle collezioni entomologiche del Museo di Zoologia di Napoli, analogamente a quanto è stato fatto per lIstituto di Entomologia di Portici (Scaramella et al., 1983); b) avviare un esteso campionamento faunistico sul territorio da realizzare eventualmente con i neoistituendi/neoistituiti parchi regionali e nazionali della Campania; c) riunire i dati relativi alla Campania contenuti negli altri grandi musei ed istituti universitari italiani.
Riassunto
Scopo di questo contributo è quello di riassumere tutte le informazioni bibliografiche riguardanti gli Apoidea (Insecta: Hymenoptera) della Campania. Sono segnalate in Campania 259 specie di Apoidea appartenenti a 40 generi riuniti in 6 famiglie: Andrenidae (Andrena, Panurgus), Apidae (Amegilla, Ammobates, Anthophora, Apis, Bombus, Ceratina, Eucera, Eupavlovskia, Habropoda, Melecta, Nomada, Psythyrus, Tetralonia, Thyreus, Xylocopa), Colletidae (Colletes, Hyaleus), Halictidae (Halictus, Lasioglossum, Nomioides, Sphecodes, Pseudapis), Megachilidae (Anthidiellum, Anthidium, Anthocopa, Chalicodoma, Chelostoma, Coelioxys, Creightonella, Dioxys, Hoplitis, Icteranthidium, Lithurge, Megachile, Osmia, Rhodanthidium, Stelis), Melittidae (Dasypoda). Le provincie meno note faunisticamente sono Caserta e Benevento, mentre la più nota è Napoli.
Ringraziamenti
Si ringraziano i Dr. G. Campadelli (Bologna), G. Pagliano (Torino) e N. Maio (Napoli) per linsostituibile collaborazione bibliografica e consulenza nomenclatoriale-sistematica.
Appendice