Il 24 marzo Craig Venter, e i suoi collaboratori hanno annunciato su Science la scoperta di un batterio sintetico Syn 3.0 con soli 473 geni: secondo lo scienziato-imprenditore questi geni sarebbero quelli indispensabili a un essere vivente elementare. Da 20 anni circa Venter e Clyde Hutchinson inseguono il sogno della vita artificiale: il primo traguardo ufficiale è stato tagliato nel 2010 quando sono riusciti a produrre Syn 1.0 sintetizzando in laboratorio il genoma del Mycoplasma mycoides e trapiantandolo all’interno di Mycoplasma capricolum, privato del proprio materiale genetico. In seguito Venter e collaboratori hanno cercato di “costruire” una cellula minima, contenente solo i geni necessari alla vita. Da Syn 1.0, che aveva 901 geni, si è passati a Syn 2.0, un organismo sintetico intermedio con un bagaglio di 535 geni, per arrivare a Syn 3.0 con soli 473 geni. Anche per Syn 3.0 si è partiti da Mycoplasma, il batterio che possiede il più piccolo genoma noto fra tutte le cellule in grado di replicarsi in modo autonomo. In particolare, i ricercatori hanno suddiviso il suo DNA in otto sezioni, ognuna delle quali è stata etichettata in modo da renderla facilmente riconoscibile. Hanno quindi cominciato a comporre queste tessere di DNA in centinaia di mosaici genetici diversi, eliminando ogni volta quelle che non avevano un legame con funzioni essenziali alla vita, fino a restringere il campo a 473 geni poi organizzati in un unico genoma. Ma il cammino verso la vita artificiale non è concluso: rimangono ancora da scoprire le funzioni biologiche di circa il 31 per cento dei geni della cellula sintetica. Inoltre diversi potenziali omologhi di un certo numero di questi geni sono stati trovati in altri organismi, forse perché codificano proteine universali con funzioni ancora da determinare.
Per saperne di più
http://www.repubblica.it/scienze/2016/03/24/news/dna_artificiale_minimo_venter-136230422/
http://www.orientamentoinrete.it/?q=node/829http://science.sciencemag.org/content/351/6280/aad6253