Dic 192020
 

La Redazione della rivista dell’ANISN Le scienze naturali nella scuola partecipa al dolore di tutto il mondo scientifico italiano per  l’improvvisa scomparsa del suo Direttore Responsabile, Pietro Greco. Così lo ricorda Luigi D’amico, uno dei redattori storici della rivista:

Napoli 18 dicembre 2020

La terribile notizia arriva nella tarda mattina ed è subito un ribalzare di messaggi, un cicalio ossessivo di WhatsApp. Nessuno vuole credere a quello che sente, che vede scritto: Pietro Greco, il grande giornalista scientifico è morto! C’è qualcosa di contraddittorio, una nota stonata in quell’annuncio che confligge con la figura stessa di Pietro, come siamo stati abituati a conoscerlo, a seguirlo nei suoi innumerevoli spostamenti, spinto da un’energia che consideravamo inesauribile, contagiosa senza rimedio. Non ricordo quando ho conosciuto Pietro, ma sicuramente nel secolo scorso, un tempo che adesso sembra infinito e faccio fatica a delimitare. Di sicuro in uno dei tanti corsi di aggiornamento, quando spinti dalla necessità di attingere, per noi docenti di scienze, a fonti autorevoli che dessero al nostro lavoro una visione più ampia e articolata delle cose, cercavamo maestri di cultura. Se volessi delimitare il vasto campo di interessi che Pietro ha coltivato nella intensa vita professionale, forse questo della unicità della cultura darebbe la cifra precisa del suo impegno intellettuale. L’ho ritrovato poi, come Direttore Responsabile della Rivista ANISN, Le Scienze Naturali nella Scuola. Era il 2011, quando l’allora direttore Alessandra Magistrelli, nostra cara collega, nel suo editoriale del numero 42, dava il benvenuto a Pietro che si accingeva a mettere a disposizione della Redazione e della Rivista, il suo patrimonio di conoscenze e di capacità organizzative. Un patrimonio vasto, acquisito nel suo lavoro di giornalista scientifico, di docente alla SISSA (Scuola Superiore di Studi Avanzati) di Trieste, di scrittore appassionato, di caporedattore del Bo Live dell’Università di Padova. Chimico di estrazione, Pietro non ha mai considerato la sua disciplina, di cui pur era profondo conoscitore, un orticello concluso in cui muoversi a suo agio, ma ha sempre cercato di intersecare il sapere scientifico, con quello umanistico, alla ricerca di una sintesi, di quel nuovo umanesimo che traspare in tutti i suoi lavori. Emblematica a questo riguardo l’opera poderosa che ripercorre la storia della scienza in Europa, dalle origini al Novecento. Non si può avere l’ambizione di realizzare tale compito, se non si ha una visione globale delle umane vicende, se non si persegue l’impegno di voler eliminare ogni steccato tra le due culture. Sarebbe troppo lungo elencare tutti i libri scritti da Pietro (da Fisica per la pace, a Trotula la prima donna medico d’Europa, a Galileo artista toscano), tutti i suoi articoli, i suoi interventi in dibattiti, tavole rotonde, seminari sparsi in tutta Italia, il fattivo impegno per Città della Scienza. Noi dell’ANISN ricordiamo i suoi interventi ad Orvieto Scienza, un appuntamento annuale con i giovani a cui sapeva trasmettere per intero la sua passione, i suoi interventi alle nostre riunioni di Redazione, che assolveva con piacere, quando gli impegni glielo permettevano, e a cui offriva un contributo sempre determinante, i suoi articoli che si distinguevano per chiarezza e incisività. Tra quelli pubblicati nei numeri della nostra Rivista: La chimica e l’Italia unita. L’acqua agli occhi del chimico. Perché sui media anche gli asini volano. Ce lo dice anche Ischia: il clima sta cambiando. Nel numero 60 ricordo un suo contributo dal titolo: Il Manifesto della diversità e dell’uguaglianza umane. In esso venivano messi in risalto gli immortali valori dell’uguaglianza e della pari dignità dei cittadini, a partire dall’articolo 3 della Costituzione Italiana. Un segno tangibile dell’impegno civile che Pietro ha perseguito con convinzione e che ha trasfuso in ogni atto del suo lavoro anche a noi dell’ANISN. La Redazione, con grande dolore, esprime alla Famiglia di Pietro le sue più sentite condoglianze. Il suo vuoto sarà per noi molto difficilmente colmabile.  

Luigi D’Amico