In questo nuovo intervento cercherò di rispondere alla domanda «Perché scienza e società, in Italia, non si capiscono?». Il problema del rapporto scienza e società e delle loro reciproche incomprensioni è, ovviamente, più generale, e supera i confini nazionali. Ma perché in Italia il problema generale si presenta in maniera specifica e con aspetti originali? Dico subito che la tesi di alcuni indica nella scuola l’origine della specificità italiana. In particolare indica in un momento della storia scolastica di questo paese, quando c’è stata la riforma Gentile.
È allora che ci sarebbe stata quella rottura profonda tra scienza e società, che caratterizza il nostro paese. Premetto che, come molti dei suoi critici, anch’io penso che quella del filosofo e ministro del governo fascista Giovanni Gentile sia stata una riforma ascientifica, senza scienza. Anzi, antiscientifica, contro la scienza. Penso che sia stata una riforma che ha messo da parte la scienza perché Gentile era un filosofo idealista, che faceva parte della scuola di don Benedetto – Benedetto Croce – il quale aveva una visione della storia e della cultura ascientifica e probabilmente anche antiscientifica.
Pietro Greco (Le Scienze naturali nella Scuola n° 50)
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