L’ultimo approccio immunologico nella lotta ai tumori è costituito da linfociti T sintetici, in grado di riconoscere uno specifico antigene tumorale. Questi particolari linfociti sono denominati T CAR (Chimeric Antigen Receptor), sono molto più potenti e con un’azione ben più prolungata di qualsiasi altra cellula del sistema immunitario. La strategia utilizzata si avvale di microsfere magnetiche di attivazione che sostituiscono le cellule dendritiche circolanti. Queste hanno, normalmente, la funzione di incorporare e presentare gli antigeni non self ai linfociti T citotossici, per innescare l’attacco contro la cellula che li contiene. Con questa nuova tecnica, i linfociti T di un paziente, attivati dalle microsfere ed indotti ad una massiccia moltiplicazione, vengono riprogrammati geneticamente. Il materiale genetico da inserire viene trasportato da un virus, e contiene le istruzioni per colpire cellule che abbiano sulla loro superficie la proteina CD19, espressa da alcune forme tumorali. Questa tecnica semplifica le modalità di riconoscimento e di attacco da parte dei linfociti T che avviene senza l’intervento di proteine MHC, né di ligandi costimolatori. Come conseguenza del legame si producono citochine che provocano la morte della cellula malata.
Per saperne di più:
Avery D. Posey, Jr., Carl H. June e Bruce L. Levine. Killer Antitumorali in Le scienze, Maggio 2017, n°585
Maude SL., e altri Chimeric Antigen Receptor T Cells for Sustained Remissions in Leukemia. In New England Journal of Medicine, Vol. 371, n°16, 16 ottobre 2014
Maus M.V. e altri, Adoptive Immunotherapy for Cancer or Viruses in Annual Review of Immunology, Vol.32, 2014
Karen Weintraub. Come difendersi dal cancro in Le Scienze, Giugno 2016, n° 574