Le Sezioni Regionali e Locali dell’A.N.I.S.N. sono presidi per l’insegnamento delle Scienze Naturali e una loro pubblicazione mette a punto le attività che si svolgono e ne costituisce la memoria. Essa può rappresentare uno strumento utile non solo per la didattica, ma anche per la socializzazione particolare dei Soci di un determinato territorio.
Nel 1990 così scrivevo nel primo numero di questa nuova serie:
“È con grande soddisfazione che viene ripresa la pubblicazione del “Bollettino Sezione Campania A.N.I.S.N.”
Terminate le manifestazioni del ventennale (1989), …assumiamo un nuovo impegno con questa pubblicazione che vuole creare un più stretto legame di collaborazione tra i Soci. Il testo scritto di conferenze, seminari, dibattiti, lavori di ricerca didattica ed ecologica, escursioni di studio, esperienze di laboratorio e di tutto quanto rientra nel programma dell’Associazione, si presta, infatti, ad un maggiore approfondimento e sarà così, anche a disposizione di coloro che non potranno essere sempre presenti con la loro partecipazione attiva. “
Mi viene in mente ciò che raccontai nell’ambito della prima riunione pubblica che i responsabili delle tre Associazioni – A.N.I.S.N., A.I.F. e DD della SCI – ebbero a Città della Scienza di Napoli con i rappresentanti del MIUR (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) nel 2005 sul progetto ISS (Insegnare Scienze Sperimentali), poi diventato Piano ISS. Poco prima della riunione, nell’ambito dei tre giorni per la Scuola che stavamo celebrando, avevo incontrato una giovane Insegnante, la quale mi si avvicinò e mi chiese se ero la professoressa Sica. Avendone avuto conferma, mi disse di essere stata mia allieva e spontaneamente mi ricordò le esperienze eseguite con l’Artemia salina. Mi meravigliai molto perché la mia ex-allieva mi nominava questo piccolo crostaceo e le relative esperienze che io stessa non ricordavo più. Inoltre devo dire che si tratta di un piccolo organismo non facilmente reperibile, perché di esso esistono razze geografiche anfigoniche a Cagliari e partenogenetiche a capo d’Istria. La possibilità di averne avuti alcuni esemplari era legata alla mia frequenza agli incontri presso la nostra Associazione. In quelle occasioni era possibile non solo ascoltare conferenze, eseguire attività sperimentali, ma anche scambiarsi materiali (tra cui frequenti erano quelli raccolti durante le escursioni naturalistiche sul territorio), preparati microscopici, soluzioni pure di parameci o di Escherichia coli o appunto di Artemia salina, ecc. Nei nostri frequenti incontri si parlava e si parla tuttora di tutto ciò che riguarda la Scuola e l’insegnamento delle Scienze e si può godere dello scambio di informazioni con docenti più anziani e quindi generalmente più esperti e spesso con docenti universitari.
Chi sa se i responsabili del MIUR in quella occasione non abbiano intuito la necessità di creare dei punti di aggregazione diffusi sul territorio per promuovere un migliore insegnamento delle Scienze Nturali………. Chi sa se non sia venuta da questo racconto l’idea di pensare a dei presidi territoriali ……….Cosa sono le nostre Sezioni territoriali se non dei presidi permanenti sul territorio?
L’Associazione attraverso l’organizzazione in Sezioni regionali e locali distribuite su tutto il territorio nazionale ha come delle roccaforti, delle fucine per la preparazione degli insegnanti soprattutto sulla parte sperimentale. Poiché nella maggior parte delle Scuole italiane manca un laboratorio didattico delle scienze, spesso gli insegnanti non hanno neanche il ricordo di esercitazioni fatte durante il loro percorso scolastico oltre che non aver avuto quasi mai esperienze presso le Università.
Le Sezioni A.N.I.S.N., inoltre, essendo quasi tutte consolidate da molti anni di attività, possono dare molto ai nuovi Presidi e ricevere nuova linfa attraverso i colleghi giovani del piano ISS.
Il “Bollettino”, come memoria storica, registrando con cura tutte attività, rappresenta dunque uno strumento molto utile per la circolazione delle informazioni. Inoltre consente ai Soci di pubblicare le loro esperienze scientifiche e didattiche dando loro la possibilità di valorizzarsi e di ricevere una piccola soddisfazione per il lavoro svolto.
Sofia Sica
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