Raffaele Sarnataro

Il potere della tecnologia del DNA: corso per gli insegnanti iscritti a eTwinning

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Ago 312017
 

Il potere della tecnologia del DNA: corso per gli insegnanti iscritti a eTwinning

 

European Schoolnet e European Learning Laboratory for Life Sciences (ELLS) organizzano congiuntamente un evento didattico per gli insegnanti iscritti a eTwinning dal 25 settembre al 6 ottobre 2017. Il corso s’intitola “Il potere della tecnologia del DNA”.

Il corso offre ai partecipanti una panoramica sui più recenti sviluppi nel campo dell’ingegneria genetica e su come mettere in pratica scenari didattici che affrontano questi temi. Inoltre, i partecipanti al corso hanno anche la possibilità di analizzare quali implicazioni le tecnologie del DNA hanno per la ricerca, la medicina e la società in generale.

Per partecipare, è necessario iscriversi prima alla piattaforma eTwinning, se non si ha già un account utente!

Gli utenti iscritti alla piattaforma possono iscriversi al corso durante la settimana dal 18 al 25 settembre sulla pagina web del corso qui.

Per saperne di più:

http://www.scientix.eu/news/news-all/news-detail?articleId=625837

Nuovo corso per diventare ambasciatori Scientix scadenza 20 settembre

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Ago 312017
 

Nuovo corso per diventare ambasciatori Scientix scadenza 20 settembre
Gli insegnanti interessati a diventare ambasciatori SCIENTIX possono iscriversi a un corso che si svolgerà tra il 2 ottobre e il 4 dicembre sulla piattaforma  Scientix Moodle. Ci si potrà candidare fino al  20 settembre. Il corso è obbligatorio ed è il primo passo per coloro che intendono aiutare  la disseminazione della Comunità Scientix per l’educazione alle Scienze in Euopa e la scambio di pratiche e  di conoscenze tra tutti coloro che si occupano di educazione alle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics).

Coloro che supereranno il corso con un punteggio del 65% saranno invitati a porre la propria candidatura come Ambasciatori.

Nelle due passate edizioni 385 insegnanti provenienti da 38 si sono offerti come volontari per operare come Ambasciatori Scientix.

Per saperne di più:

http://www.scientix.eu/news/news-all/news-detail?articleId=628223

Smetto quando voglio? Viaggio nella dipendenza: dalla ricerca all’intervento

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Ago 312017
 

Smetto quando voglio?

 Viaggio nella dipendenza: dalla ricerca all’intervento

Il 27 settembre 2017 all’Università di Milano-Bicocca ci sarà una giornata destinata alla formazione dei docenti, aperta anche a tutti gli studenti interessati.

L’evento si inserisce nelle iniziative del Piano Lauree Scientifiche (PLS) organizzate dal Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università di Milano-Bicocca, in collaborazione con altri dipartimenti e partner esterni.

Il Progetto Lauree Scientifiche, oggi trasformato in Piano Lauree Scientifiche, nasce nel 2005 con la principale finalità di migliorare la conoscenza e la percezione delle discipline scientifiche nella Scuola secondaria.

Questo obiettivo può essere raggiunto grazie all’interazione tra Università e Scuole, offrendo attività di laboratorio, curriculari ed extracurriculari, stimolanti e coinvolgenti e studiando percorsi interdisciplinari per avviare un processo di crescita professionale dei docenti di materie scientifiche della Scuola secondaria superiore.

Il tema affrontato sarà la dipendenza da droghe.

Partendo dalla fisiologia verrà affrontato l’effetto delle sostanze stupefacenti sui neuroni, quindi gli psicologi  introdurranno i meccanismi neuronali delle dipendenze e i patologi ne mostreranno gli effetti sul corpo umano.

I chimici a questo punto illustreranno le molecole coinvolte per una migliore comprensione di quello che si trova nel “mercato della droga”, per comprendere meglio le azioni di contenimento interverranno i responsabili delle unità di contrasto allo spaccio della Polizia di Stato.

I farmacologi illustreranno le loro ricerche sulle droghe e infine i  giuristi parleranno delle implicazioni legali.

E’ stato predisposto un sito per permettere di avere più informazioni e sul quale ci si può iscrivere tramite un semplice modulo:

http://www.smettoquandovoglio.unimib.it/

Ecco inoltre la locandina e il programma dell’evento Smetto quando voglio – Locandina

Ago 292017
 

Un ottimo medagliere per la squadra italiana dalle IESO 2017!

Con un programma ricco di visite, eventi, cerimonie, 4 prove pratiche e 2 teoriche, la 11esima edizione delle Olimpiadi Internazionali di Scienze della Terra (IESO), si è conclusa oggi, 29 Agosto, nella suggestiva cornice della Costa Azzurra, sede della Université Côte d’Azur (Francia) che quest’anno ha ospitato la manifestazione.

Tra le 29 squadre partecipanti provenienti da tutto il mondo che hanno preso parte alla manifestazione, l’Italia ha partecipato con un team di quattro studenti selezionati dall’ANISN alla Fase Nazionale delle Olimpiadi delle Scienze Naturali (Biennio e Triennio Scienze della Terra): Riccardo Bernardini, Elio Moreau, Gabriele Quaranta e Samuele Rosso. I mentors accompagnatori della delegazione italiana sono stati i proff. Susanna Occhipinti e Lorenzo Lancellotti.

In questa competizione internazionale, l’Italia si è aggiudicata ben quattro medaglie individuali: due medaglie d’argento (Riccardo Bernardini e Samuele Rosso) e due medaglie di bronzo (Elio Moreau e Gabriele Quaranta). Gabriele Quaranta ha anche vinto l’argento nella gara a squadre internazionali dell’EARTH SCIENCE PROJECT, con un lavoro sul tema “Conoscere la Terra per potere colonizzare altri pianeti”

Oltre alla grande soddisfazione per dei risultati di ottimo livello, quello che si porta a casa è molto di più: l’atmosfera internazionale vissuta per una settimana intera, con persone interessate alla Scienza provenienti da tutto il mondo, ciascuno portatore delle proprie tradizioni ma con la voglia di condividerle, lo scambio culturale, le chiacchierate informali, gli eventi, le cerimonie e le escursioni creano, come sempre, un clima che favorisce la amicizie e la creazione di rapporti duraturi, basati sull’amore per la conoscenza e sulle esperienze indimenticabili condivise in questa settimana.

Il lavoro degli accompagnatori è stato fondamentale in questi giorni: si sono occupati di tradurre dall’inglese nella propria lingua la grande quantità di prove in cui si sono cimentati i ragazzi, con tematiche che hanno spaziato dall’irraggiamento solare alle acque sotterranee, al riconoscimento di rocce…

Le IESO sono una competizione relativamente giovane, siamo alla 11esima edizione, ma un numero sempre crescente di nazioni sta prendendo parte di anno in anno a questa manifestazione. L’anno prossimo, la 12esima edizione delle IESO si terrà dal 8 al 17 Agosto presso il Mahidol University Kanchanaburi Campus, Thailandia.

L’Italia partecipa alle IESO grazie all’impegno dell’infaticabile squadra dell’Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali, che organizza le Olimpiadi delle Scienze Naturali a livello regionale e nazionale, e al supporto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dell’Università Humanitas di Milano e della casa editrice Zanichelli.

Congratulazioni ai ragazzi vincitori e complimenti agli accompagnatori per l’ottimo lavoro svolto!

Analisi di DNA antico senza la presenza di fossili

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Ago 112017
 

Analisi di DNA antico senza la presenza di fossili.

 

Il sogno di molti paleoantropologi sta forse per realizzarsi. Lo comunica Giorgio Manzi, docente di paleoantropologia presso il Dipartimento di biologia ambientale dell’Università “La Sapienza” di Roma, e direttore del Museo di antropologia “Giuseppe Sergi”. Analizzare i siti preistorici e studiare le tracce biologiche dei suoi abitanti, senza avere a disposizione ossa o altri reperti anatomici sembrava fantascienza. Invece, arriva notizia che un gruppo di ricercatori del Max –Planck- Institut für evolutionäre Anthropologie di Lipsia, coordinato da Matthias Meyer e da Svante Pääbo ha messo a punto una tecnica che permette di estrarre materiale genetico da sedimenti geologici anche molto antichi. I paleogenetisti hanno riferito che da una campagna di scavi realizzata in Croazia, Francia, Russia e Belgio sono stati raccolti campioni di sedimenti che coprono un intervallo temporale variante da 550.000 a 14.000 anni dal presente. Da essi sono stati estratti frammenti di DNA mitocondriale (mtDNA) che si sono confrontati con quelli delle banche dati, utilizzando una sonda genica. È risultato così che molti dei reperti appartenevano a 12 famiglie di mammiferi estinti come mammut e rinoceronti lanosi, orsi delle caverne, iene maculate. Ma la scoperta più straordinaria è stata quella di trovare, in nove campioni provenienti da quattro dei siti esaminati, DNA umano in quantità sufficiente per poterne fare l’analisi. I risultati sono i seguenti: otto dei campioni analizzati erano mtDNA di Neanderthal, e uno di tipo denisoviano. In particolare questo metodo potrebbe risultare utile proprio per cercare tracce dell’uomo di Denisova, che finora sono state trovate solo in una grotta dei Monti Altai nella Siberia meridionale. La casa neandertaliana dove sono stati rinvenuti i maggiori sedimenti ricchi di DNA è la grotta di El Sidrón, nelle Asturie  (Spagna settentrionale). Il veterano della paleoantropologia Svante Pääbo ha così commentato questo straordinario risultato: ricavando il DNA dai sedimenti possiamo  individuare la presenza di gruppi umani nei siti e nelle aree in cui questo dato non può essere ottenuto con altri metodi; pertanto, l’analisi del DNA incluso nei sedimenti è una procedura molto utile e può diventare routine per l’archeologia e la paleontologia.

 

Per saperne di più:

Giorgio Manzi. Le Scienze, agosto 2017, n°588, pag.18.

Slon V. et altri (2017) Neanderthal and Denisovan DNA from Pleistocene sediments-Science 27 aprile 2017: eaam 9695.DOI: 10-1126/science.aam9695

DNA di esseri umani preistorici estratto dai sedimenti dei siti archeologici

Correzione di difetti ereditari in embrioni umani grazie a CRISPR–Cas9

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Ago 092017
 

Novità della ricerca – Biologia

Correzione di difetti ereditari in embrioni umani grazie a CRISPR–Cas9

Il 2 agosto è stato pubblicato su Nature un esperimento che utilizza la tecnica CRISPR–Cas9 per correggere il DNA di alcuni embrioni umani: grazie all’editing genetico è stata corretta una mutazione all’origine della cardiomiopatia ipertrofica, una malattia del muscolo cardiaco che colpisce circa una persona su 500 e può causare morte improvvisa e insufficienza cardiaca. Una singola copia “sbagliata” del gene Mybpc3 che si trova sul cromosoma 11 può determinare l’insorgere della malattia.

La notizia era stata anticipata nei giorni precedenti sulla Mit Technology Review.

L’esperimento è stato condotto da Shoukhrat Mitalipov  e altri ricercatori dell‘Oregon Health & Science University di Portland, in collaborazione con Jun Wu del Salk Institute a La Jolla, California e con altri scienziati coreani e cinesi.

 Il team ha prodotto in vitro numerosi zigoti fertilizzando ovociti prelevati da donatrici sane con spermatozoi di un maschio portatore eterozigote della mutazione (dotato di una copia mutata e una normale del gene).

Al momento della fecondazione in vitro, insieme agli spermatozoi portatori del gene malato, i ricercatori hanno introdotto anche CRISPR–Cas9, un sistema composto da due elementi: un enzima capace di tagliare il Dna come un vero e proprio paio di forbici e una sequenza di “lettere” genetiche “scritte” dai ricercatori in laboratorio per indicare il punto esatto in cui tagliare. I ricercatori hanno usato Crispr-Cas9 per tagliare via la sequenza genica mutante e poi hanno monitorato come gli embrioni umani riparavano queste fratture del Dna.   Finora due esperimenti simili su embrioni umani erano stati condotti in Cina nel 2015 e 2016: i risultati non erano stati soddisfacenti perché Crispr aveva   prodotto tagli in punti sbagliati del DNA.  In quest’ultimo esperimento invece nella maggior parte dei casi le interruzioni sono state riparate in modo efficiente utilizzando la copia non mutata del gene del donatore. Alla fine circa due terzi degli embrioni contenevano due copie del gene sane cioè libere dalla mutazione. Gli autori hanno anche trovato un modo per eliminare il mosaicismo, fenomeno in cui gli embrioni sono composti da due o più tipi di cellule geneticamente differenti. Mentre l’approccio cinese presentava diversi limiti, i risultati indicano che quello statunitense potrebbe avere ulteriori sviluppi positivi perché l’utilizzo di Crispr-Cas9 è più mirato e più sicuro. Altro aspetto positivo: non sono state evidenziate mutazioni fuori bersaglio. Questi risultati, secondo gli autori, suggeriscono che un simile approccio potrebbe essere utile per la correzione di altre mutazioni ereditarie negli embrioni umani, in combinazione con la diagnosi pre-impianto. Siamo vicini alla progettazione di neonati su misura? Il dibattito è aperto e va approfondito prima di arrivare a esplorare le applicazioni cliniche di questa tecnica: le modifiche ottenute, infatti, si trasmettono alla prole.

Lo sviluppo degli embrioni corretti è comunque stato bloccato dopo alcuni giorni: nessuna gravidanza è in programma.

Angela Colli

http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature23305.html?foxtrotcallback=true

https://www.technologyreview.com/s/608350/first-human-embryos-edited-in-us/

http://www.adnkronos.com/salute/medicina/2017/07/28/modificati-embrioni-umani-prima-volta-senza-errori_oEXIZSxPRvPQqcfDq4rO2J.html

https://www.technologyreview.com/s/608350/first-human-embryos-edited-in-us/

http://www.repubblica.it/salute/2016/11/15/news/ingegneria_genetica_sull_uomo_primo_intervento_in_cina_con_il_metodo_crispr-152086759/

https://www.nature.com/news/crispr-fixes-disease-gene-in-viable-human-embryos-1.22382

 

 

Parole crociate per mantenere giovane la mente

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Ago 092017
 

Novità della ricerca-Biologia

Parole crociate per mantenere giovane la mente

 In  Agosto molte persone si rilassano sotto l’ombrellone facendo le parole crociate. Secondo gli scienziati questa attività nelle persone sane fa bene al cervello.

Diversi studi, infatti, hanno dimostrato una certa correlazione tra questo tipo di allenamento e il miglioramento di particolari abilità cerebrali, soprattutto quelle correlate alla memoria a breve termine: più scarse, invece, sono le evidenze relative a eventuali benefici su quella a lungo termine, mentre se la situazione mentale è già compromessa gli effetti potrebbero essere addirittura negativi.

Recentemente un’equipe di scienziati della Università di Exeter e del Kings College di Londra ha esaminato, tramite un test online, le abilità cerebrali di oltre 17mila persone di età compresa tra 50 anni e 96 anni, chiedendo loro  se e quanto frequentemente si dedicassero alla risoluzione di parole crociate e giochi di parole. I risultati dell’analisi sono stati presentati alla Alzheimer’s Association International Conference (AAIC), che si è tenuta a Londra dal 16 al 20 luglio scorso.

Prima dell’inizio dell’esperimento i ricercatori hanno chiesto ai volontari con quanta frequenza facessero parole crociate e rebus, in seguito li hanno invitati a svolgere una serie di test cognitivi diretti a verificare memoria, capacità di prestare attenzione e ragionamento. Al termine dell’indagine gli studiosi hanno osservato che i punteggi più alti erano stati ottenuti dai soggetti appassionati di enigmistica. Infatti chi faceva cruciverba e rompicapi con maggiore frequenza era in grado di rispondere ai quiz meglio di tutti gli altri. Sulla base dei risultati ottenuti dai partecipanti, gli scienziati hanno calcolato che le funzioni cerebrali di coloro che fanno regolarmente i cruciverba risultano equivalenti a quelli di persone che hanno dieci anni di meno per quanto riguarda la velocità di ragionamento grammaticale a l’accuratezza della memoria a breve termine

Un’altra ricerca condotta su trentasette pensionati sani è stata pubblicata nel 2014 su Geriatric Psychiatry da ricercatori irlandesi dell’Università di Cork.  Il campione è stato diviso in due gruppi: il primo ha eseguito cruciverba ogni giorno per quattro settimane, mentre il secondo, di controllo, era impegnato in attività diverse. I risultati sembrano suggerire che le persone del primo gruppo hanno migliorato la Phonemic Verbal Fluency (Pfc), una funzione esecutiva relativa alla capacità di formulare strategie semplici, che di solito declina durante l’invecchiamento e nei soggetti con demenza.

Di cruciverba e demenza si è occupata anche un’equipe di scienziati del Department of Neurosciences all’ Università di San Diego in collaborazione con altri istituti di ricerca in uno studio pubblicato nel 2011 sul Journal of the International Neuropsychological Society, condotto per 18 mesi su 488 persone che all’inizio del follow up erano sane dal punto di vista cognitivo e su 101 pazienti con vari tipi di demenza.  I ricercatori hanno valutato  l’effetto dell’esecuzione di parole crociate sulla progressione della malattia.  “Le nostre scoperte”, scrivono nell’abstract del lavoro, “sembrano mostrare che la partecipazione ad attività di questo tipo, indipendentemente dal grado di istruzione, sia associata a un rallentamento del declino della memoria in chi soffre di demenza. Suggeriamo pertanto di valutare, in opportuni trial clinici, il ruolo dei cruciverba nella prevenzione del declino cognitivo”.

Fanno discutere i risultati dello studio condotto dal Rush University Medical Center di Chicago che ha valutato l’attività mentale di 1.157 persone di 65 anni o più prive di demenza all’inizio dello studio. Ai partecipanti è stato chiesto di indicare la frequenza con cui praticavano alcune attività considerate stimolanti per il cervello quali: vedere la televisione, ascoltare la radio, leggere quotidiani, riviste o libri, giocare a carte, scacchi e risolvere cruciverba o puzzles. I risultati hanno dimostrato che la pratica frequente di queste attività è associata a un rallentamento del declino cognitivo nelle persone sane e a un’accelerazione in coloro che sono affetti da Alzheimer.

Un’ eccessiva stimolazione della memoria a breve termine, soprattutto con un utilizzo compulsivo dei social, può mandarci in tilt, come hanno dimostrato i ricercatori del KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma.

I risultati ottenuti dai diversi studi dovranno essere approfonditi con ulteriori ricerche: infatti le evidenze scientifiche sugli effetti a lungo termine degli strumenti di allenamento mentale sono ancora scarse e non definitive. Nel frattempo i giochi enigmistici insieme a uno stile di vita attivo, senza fumo, e a una dieta equilibrata possono aiutarci a rimanere mentalmente giovani.

Angela Colli

Per saperne di più

http://www.exeter.ac.uk/news/featurednews/title_595009_en.html

https://www.alz.org/aaic/about/london.asp

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/gps.4079/abstract

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5116504/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22040899

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/gps.4079/abstract

https://www.wired.it/scienza/medicina/2017/07/28/parole-crociate-intelligenti/

http://salute24.ilsole24ore.com/articles/20106

http://www.centroalzheimer.org/cruciverba-si-ma-non-per-tutti/

http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/13_settembre_23/social-network-memoria-breve-termine_df7bf268-244f-11e3-952d-4ca9735c4400.shtml

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20811001

https://www.kth.se/en/aktuellt/nyheter/online-time-can-hobble-brain-s-important-work-1.415391

Insegnanti, formatori e rappresentanti dell’European Schoolnet descrivono l’impatto di Amgen Teach

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Ago 042017
 

Al seguente link trovate un video di insegnanti di scienze della vita che supportano il progetto Amgen Teach

Lanciato nel 2014, Amgen Teach è un programma europeo di 2 milioni di euro, finanziato dalla Fondazione Amgen, con assistenza diretta e tecnica fornita dalla European Schoolnet di Bruxelles. Il programma è stato progettato per approfondire l’interesse e il successo degli studenti nella scienza, rafforzando la capacità degli insegnanti della scienza della vita della scuola secondaria di utilizzare strategie di insegnamento basate sull’inquiry. L’Amgen Teach è costituito da una serie di laboratori di formazione faccia a faccia, offerti in molte lingue supportando il programma nazionale. I laboratori sono progettati e proposti da formatori nominati in ciascun paese partecipante e sostenuti attraverso una serie di attività europee di apprendimento a distanza ogni anno. Ad oggi sono stati coinvolti oltre 2.100 insegnanti. Ulteriori informazioni: https://www.amgenteach.eu
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Teachers, training providers and representatives from European Schoolnet describe the impact of Amgen Teach.

Launched in 2014, Amgen Teach is a three year, €2 million European programme funded by the Amgen Foundation with direction and technical assistance provided by Brussels-based, European Schoolnet. The program is designed to deepen student interest and achievement in science by strengthening the ability of life science secondary school teachers to use inquiry-based teaching strategies in the classroom. Amgen Teach consists of a series of face-to-face, inquiry-based training workshops, offered in multiple languages and supporting national curriculum. The workshops are designed and delivered by appointed training providers in each participating country and supported through a number of pan European Distance Learning activities per year. Over 2,100 teachers have participated in the program to date. Learn more at: https:// www.amgenteach.eu
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Teachers share their experience with IBSE in new Amgen Teach video

Do you want to know more about how the Amgen Teach project supports life science teachers in Europe? Teachers share their experience after the fourth year of activity of the project. According to teachers, using IBSE in class helps the students feel more involved and the methodology of Amgen Teach helps them learn how to ask questions and verify hypothesis. IBSE allows students to understand even very difficult phenomena in science. 

“Planning IBSE lessons takes time, but the results are absolutely fantastic,” said Miryam Winters, teacher from Ireland. 

Renata Sidoruk Soloducha, teacher from Poland, said: “Amgen Teach enhanced my abuility to use IBSE and enhanced my possibilities to prepare interesting lessons and experiments for my class.”

Marta Panisi, teacher from Italy, highlighted the importance of creating teachers’ community: “If we become a community, we can actually share methods and we can exchange not only things about the matters we teach, but also the way we teach.”

Borsa di studio Humanitas per studenti delle Olimpiadi

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Ago 022017
 

Ritenuto che le Olimpiadi costituiscono un’occasione di arricchimento culturale e scientifico nella quale possano distinguersi studenti di talento, motivati a frequentare il corso di laurea in Medicina e Chirurgia in Lingua Inglese di Humanitas University, l’Università ha deciso di mettere a disposizione un esonero dai contributi accademici del valore di 10.000 €.

Possono concorrere all’esonero, i candidati che:

  •  abbiano partecipato alle olimpiadi nazionale (IBO) svolgendo sia la prova teorica sia la prova pratica nazionale e si siano classificati tra i primi 20 posti della graduatoria nazionale (graduatoria IBO) delle olimpiadi italiane 2017;
  • si siano iscritti al test di ingresso per studenti comunitari e residenti in Italia per il corso di Medicina e Chirurgia in lingua inglese di Humanitas University del 4 settembre 2017, abbiano sostenuto la prova e si siano classificati in posizione utile per l’accesso, senza considerare i successivi scorrimenti (i.e., se i posti a disposizione per studenti comunitari saranno 80, lo studente dovrà collocarsi entro l’80° posizione);
  • si siano immatricolati al corso di Medicina e Chirurgia in lingua inglese di Humanitas University entro i termini specificati dal bando di concorso.

Qui il bando completo

Firma l’appello sulla difesa della cultura scientifica

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Ago 022017
 

È uscito oggi 1 agosto sul Giornale di Vicenza un appello in difesa della cultura
scientifica che riteniamo sia condivisibile.
Chi volesse firmarlo può aderire mettendo la propria firma su:

https://firmiamo.it/in-difesa-della-cultura-scientifica

Ecco il testo dell’appello:

In difesa della cultura scientifica

 

E’ corretto sostenere la nocività dei vaccini? Si può negare il riscaldamento globale? Vi è sempre una cura possibile per ogni malattia degenerativa? Insomma è possibile ritenere la scienza produttrice di giudizi in ogni caso opinabili?

 

Di fronte a queste domande ci si chiede se la scienza riduca gli spazi della nostra libertà e pretenda di limitare la nostra democrazia. Ci si domanda se tra scienza e democrazia vi sia conflitto.

 

La democrazia è il miglior sistema disponibile per far convivere le differenze senza prevaricazione. Ogni cittadino ha uguale potere. Concorre con il proprio voto alla vita collettiva. In caso di divergenza, fatto normale in una vera democrazia, vale e si accetta il principio di maggioranza. Vi è democrazia se esiste ampia informazione e libero accesso ai dati, ma anche doverosa conoscenza di ciò su cui si esprime la propria opinione.

 

La scienza, da parte sua, ha molto in comune con la democrazia: confronto libero tra pari, revisione critica dei propri convincimenti, argomentazione razionale, valore del dissenso, condivisione di un linguaggio comune, rifiuto di autorità assolute, importanza della reputazione, etica della trasparenza.

 

Detto questo, tra scienza e democrazia vi sono anche profonde differenze. La scienza non è l’esito di una votazione. I risultati scientifici non si decidono a maggioranza né con un referendum, bensì attraverso indagini, esperimenti ripetuti, controlli incrociati, revisioni tra pari, statistiche correttamente raccolte e attentamente valutate. Il consenso di una comunità di scienziati su un dato tema non può avere lo stesso peso dell’opinione di un singolo ricercatore eterodosso, magari appartenente ad un’altra disciplina.  Il valore di un esito scientifico non equivale all’eco di un caso apparentemente divergente.

 

Argomenti spinosi affollano oggi la discussione pubblica, ma su di essi non si decide a maggioranza, né con il numero di followers. Il riscaldamento climatico è un dato di fatto e dipende in misura preponderante dalle attività umane. I vaccini non causano l’autismo, ma sono una procedura necessaria per salvaguardare la salute dei singoli in comunità.

 

Scienza e democrazia sono sistemi imperfetti, vulnerabili, laboriosi, talvolta lenti nel raggiungere i propri risultati. Soprattutto oggi, in questa epoca dominata da Internet, conoscenza scientifica e vita democratica  hanno bisogno di continua vigilanza. Entrambe sono in difficoltà dinanzi all’invasività dei social media, nei quali le discussioni trasudano maleducazione, l’argomentazione è opzionale, la convinzione prevale su ogni altra ragione. La Rete è uno straordinario strumento di conoscenza condivisa ma anche un pericoloso ricettacolo delle nostre peggiori propensioni, dalla violenza verbale alla menzogna.

 

Occorre avere consapevolezza di quanto lavoro e di quanto impegno vi siano alle spalle di un risultato scientifico. Esso non può essere negato: può essere criticato e sfidato, ma con nuovi dati e con l’onere della prova. Ognuno può coltivare la propria opinione, ma perché abbia valore essa deve sottoporsi al vaglio della critica, alla discussione, al confronto con i dati, alla sperimentazione, alle procedure di controllo.

 

Anche per questo occorre promuovere una più ampia conoscenza della cultura scientifica, una più matura etica del confronto tra opinioni, una nuova ecologia dell’era digitale.

 

Telmo Pievani

Paolo Lanaro

Paolo Vidali