Raffaele Sarnataro

Ago 292019
 

Cambiamento climatico e territorio

È stato presentato l’8 agosto a Ginevra il Rapporto dell’Ipcc, comitato scientifico dell’Onu sul clima, “Cambiamento climatico e territorio”. Il Rapporto evidenzia in particolare le conseguenze del riscaldamento su agricoltura e foreste. È stato redatto da 66 ricercatori da tutto il mondo, fra i quali l’italiana Angela Morelli. Il Rapporto costituisce il contributo scientifico fondamentale per i prossimi negoziati sul clima e l’ambiente, come la Conferenza delle Parti della Convenzione ONU per combattere la desertificazione che si terrà a New Delhi, India, a settembre (COP14) e la Conferenza della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP25) che avrà luogo a Santiago del Cile a dicembre.

Piogge violente, alluvioni, siccità e desertificazione sono eventi ai quali stiamo assistendo sempre più di frequente e secondo lo studio nei prossimi anni saranno amplificati dal global warming. Eventi estremi e cambiamenti climatici degradano il suolo e strappano fette sempre più ampie di terreno ai contadini, soprattutto nelle regioni più povere, in particolare Africa, Medio Oriente, Asia e America latina. In molte di queste regioni avanzeranno i deserti. Di conseguenza aumenteranno le migrazioni, I migranti economici saranno sempre più migranti climatici.

Anche i paesi del Mediterraneo sono ad alto rischio di desertificazione e incendi. Il legame tra quello che mangiamo, come usiamo il suolo e i cambiamenti climatici che stanno modificando le nostre vite è stretto, la maniera con cui gestiamo il suolo e anche la nostra dieta avranno un ruolo centrale nel mitigarne gli effetti. 

Il rapporto mostra che una migliore gestione del territorio contribuisce ad affrontare i cambiamenti climatici, ma non può essere considerata l’unica soluzione. Se vogliamo mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto del 2°C – se non sotto 1,5°C – è indispensabile ridurre le emissioni di gas a effetto serra prodotte da tutti i settori compresi quelli che riguardano il territorio e il cibo.

Il sistema alimentare globale, che include tutte le emissioni generate lungo l’intera filiera dalla produzione fino al consumo, contribuisce per circa il 25-30% delle emissioni antropogeniche di gas serra. Dal 1960 il consumo di calorie pro capite è aumentato di circa un terzo, il consumo di carne è raddoppiato. L’uso di fertilizzanti chimici è aumentato di nove volte e le aree naturali convertite in agricoltura sono 5,3 milioni di km2, corrispondenti a poco meno della superficie di tutta l’Europa continentale (esclusa la Russia Europea) con un consumo idrico per l’irrigazione pari al 70% del consumo umano totale di acqua dolce. Allo stesso tempo, lo spreco alimentare pro capite è aumentato del 40% e corrisponde attualmente al 25-30% del cibo prodotto, che contribuisce all’ 8–10% delle emissioni del sistema alimentare.

Per limitare l’innalzamento della temperatura globale a 2°C, è necessario un cambiamento diffuso delle abitudini alimentari verso diete a basse emissioni di carbonio, che prevedono un consumo maggiore di vegetali e frutta,e una sostanziale riduzione di consumi di carni rosse. Queste diete hanno anche notevoli vantaggi in termini di salute. Il potenziale di riduzione di gas serra dal cambio di alimentazione è elevato: una transizione diffusa a diete più sane potrebbe liberare un’area da 4-25 MKm2 al 2050 e avrebbe un potenziale di riduzione pari a 1.8-3.4 Gt CO2eq all’anno al 2030, una riduzione di emissione confrontabile alle emissioni generate dalla deforestazione mondiale.

A livello mondiale, attualmente 821 milioni di persone sono denutrite (una persona su 10) mentre 2 miliardi sono invece affette da obesità.

Per saperne di più:

è possibile partecipare CMCC Webinar– Il clima, il suolo, gli ecosistemi terrestri – contenuti, numeri e prospettive dell’ultimo rapporto speciale IPCC”.  10 Settembre, 2019 – ore 10:00 – 11:30 am

https://www.cmcc.it/lectures_conferences/il-clima-il-suolo-gli-ecosistemi-terrestri-contenuti-numeri-e-prospettive-dellultimo-rapporto-speciale-ipcc

https://ipccitalia.cmcc.it/i-punti-essenziali-di-climate-change-and-land-il-rapporto-speciale-ipcc/

https://ipccitalia.cmcc.it/climate-change-and-land/?fbclid=IwAR22IyEDgOVCU7RzvBLC43gjQFhBu3hMTqasrAi5r1-M1S907yXCRbeGlSU

https://www.repubblica.it/ambiente/2019/08/08/news/ipcc_cambiamento_clima_aumentera_fame_e_migrazioni-233137455/

Orsetti sulla Luna?

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Ago 292019
 

Orsetti sulla Luna?

Ci potrebbero essere alcune migliaia di orsetti d’acquao highlander che ci osservano dalla luna: potrebbero essere loro i primi abitanti del nostro satellite. Il loro nome scientifico è tardigradi: chiamati così nel 1777 da Lazzaro Spallanzani costituiscono un Phylum di invertebrati protostomi celomati comprendenti poco più di un migliaio di specie animali finora classificate.Le dimensioni lineari degli adulti possono variare da meno di 0,1 mm a 1,5 mm. In inglese sono detti “waterbears”, ossia “orsi d’acqua”. Le specie marine sono incolori o bianco-grigiastre, mentre quelle terrestri o d’acqua dolce possono essere di vari colori, ad esempio arancioni, gialle, verdi o nere. La loro capacità di sopravvivere in condizioni estreme è particolarmente sviluppata. I tardigradi sopravvivono a condizioni che distruggerebbero la maggior parte degli altri organismi espellendo l’acqua dai loro corpi e generando composti che sigillano e proteggono la struttura delle loro cellule; possono rimanere in questo cosiddetto stato chiamato “tun” per mesi e rianimarsi in presenza di acqua. Un esperimento dell’Agenzia spaziale europea (Esa) ha dimostrato che possono sopravvivere in condizioni di microgravità e nel vuoto, resistendo alle radiazioni UV e a quelle cosmiche e ai drastici cambiamenti di temperatura. 

Ma come sono arrivati sulla Luna?

Attraverso la sonda israeliana Beresheet chesi è schiantata sulla superficie lunare ad aprile inviata dalla Arch mission Foundatione imbarcata da SpaceIL, un’organizzazione israeliana fondata nel 2011 per partecipare alla competizione Google Lunar X Prize per atterrare con una sonda sulla Luna. La fondazione è nata per creare e mantenere una sorta di copia di back-up della conoscenza dell’umanità, in modo da preservarla e disseminarla nello spazio e nel tempo. Beresheet che sarebbe dovuto essere il primo lander israeliano ma, soprattutto, il primo privato a sbarcare sulla Luna: purtroppo si è schiantato a 500 chilometri all’ora creando un cratere largo alcuni metri nel Mare della Serenità. Con esso è andato in pezzi anche il suo carico: un archivio grande quanto un Dvd contenente 30 milioni di pagine di informazioni sulla storia dell’umanità, campioni di Dna umano, 100 milioni di cellule umane e migliaia di tardigradiche ora dormono di un sonno profondo in attesa che, magari fra qualche decennio, qualcuno li vada a svegliare: sono disidratati e sigillati in una resina epossidica che ne dovrebbe impedire il rilascio sul suolo lunare.

È possibile che anche prima dell’arrivo dei tardigradi ci fossero sulla luna altre forme di microbi terrestri: batteri intestinali in sacchi abbandonati di feci di astronauti. Lo ha affermato Mark Martin, professore associato di biologia all’Università del Puget Sound di Tacoma, Washington. Ci sono regole su come comportarsi sulla luna? Le agenzie spaziali di tutto il mondo seguono un trattato vecchio di decenni su ciò che è consentito lasciare sulla luna e le uniche cose priobite sono le armi e gli esperimenti o gli strumenti che potrebbero interferire con le missioni di altre agenzie, secondo il Trattato sullo spazio esterno del 1967. La fondazione Arch mission Foundation cerca su Twitter potenziali finanziatori per una missione di recupero, assicurando che i tardigradi a bordo di Beresheet “non hanno la possibilità di muoversi o riprodursi sulla Luna. Sono congelati. Per essere potenzialmente rianimati dovrebbero essere recuperati, portati in un luogo con un’atmosfera adatta e poi reidratati”.

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Nella sede Indire di Firenze la Conferenza nazionale Scientix. Iscrizioni aperte!

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Ago 292019
 

#ScientixConfIT

L’Indire ospiterà la Conferenza nazionale Scientix i prossimi 9 e 10 settembre nella propria sede fiorentina (via M. Buonarroti 10, Salone Lombardo Radice).

Scientix è la comunità che dal 2009 promuove in Europa la collaborazione tra insegnanti, ricercatori e professionisti che si occupano di STEM, cioè di materie scientifiche (l’acronimo, ormai ben noto, sta infatti per Science, Technology, Engineering and Mathematics). Il progetto, coordinato da European Schoolnet, ha l’obiettivo di diffondere a livello internazionale pratiche didattiche innovative per l’insegnamento delle scienze e di rilanciare l’interesse dei più giovani nei confronti di un settore professionale su cui l’Unione Europea sta investendo molto. L’Indire è National Contact Point di Scientix per l’Italia e in questo ruolo si occupa di diffondere il progetto sul territorio nazionale selezionando materiali e progetti italiani da pubblicare sul portale.

Momenti come quello della conferenza di Firenze sono pensati proprio per incentivare lo scambio e la conoscenza reciproca fra docenti e far emergere l’importanza della community Scientix per lo sviluppo professionale. Obiettivo dell’incontro è anche quello di promuovere un allargamento della rete attraverso il coinvolgimento di nuovi docenti interessati a rinnovare e a rendere più efficace la didattica delle STEM.

ISCRIZIONI GRATUITE APERTE FINO AL 5 SETTEMBRE

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CONGRESSO ANISN per i 40 anni dalla fondazione

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Ago 202019
 

CONGRESSO ANISN per i 40 anni dalla fondazione

I RISCHI NATURALI e L’UOMO

Ambiente ed eredità culturale
AOSTA, 5 – 9 settembre 2019

Si svolgerà ad Aosta dal 5 al 9 settembre 2019 il Congresso Nazionale ANISN per celebrare i 40 anni della Fondazione dell’Associazione.

Locandina congresso ANISN 2019 40 anni

pubblichiamo:

 

XX Convegno Italiano di Ornitologia

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Ago 052019
 

Il XX Convegno Italiano di Ornitologia si terrà a Napoli, patrocinato della Federico II e dalla Società dei Naturalisti di Napoli, che ne ospiterà alcune sessioni, è stato accreditato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 

Grazie al partenariato con Italia Nostra, il XX Convegno Italiano di Ornitologia è stato accreditato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e la Ricerca  (MIUR) come corso di formazione per il personale docente.

Al link https://xxcio.ardeaonlus.it/accreditamenti/  tutti i dettagli.

È la prima volta che l’ornitologia e la tutela dell’avifauna hanno questo tipo di riconoscimento formativo e questa opportunità può far “migrare” in classe una serie di spunti e informazioni sul patrimonio faunistico ed ambiatele che gli Insegnanti di Scienze Naturali meglio di chiunque altro possono approfondire e sviluppare con gli studenti. 

Cambiamenti climatici: la risposta dei docenti all’astronauta Parmitano

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Lug 312019
 

CAMBIAMENTI CLIMATICI: LA RISPOSTA DEI DOCENTI ALL’ASTRONAUTA PARMITANO

nel convegno OCEAN & CLIMATE CHANGE organizzato dall’ANISN e dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn

Forte e corale la risposta all’intervento di Luca Parmitano giunge dall’Associazione degli Insegnanti di Scienze Naturali (ANISN), insieme agli scienziati della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. Il gruppo si è riunito nei giorni 29_31 luglio  nella città campana in un workshop conclusivo del progetto biennale School for Inquiry, promosso e finanziato dal MIUR, con la finalità di creare e sostenere una rete nazionale di scienziati ed insegnanti che, attraverso l’ approccio investigativo (Inquiry Based Science Education), intendono promuovere e migliorare l’insegnamento e apprendimento delle STEM (Science, Technology, Engineering and Maths)

 “I dati dell’ESA ci dicono molto sul riscaldamento globale”, testimonia il nostro astronauta, invitando chi ha in mano le redini, a fare tutto il possibile per invertire questo trend.

Il gruppo di insegnanti e ricercatori raccoglie questa sollecitazione, in quanto responsabili della formazione dei futuri cittadini consapevoli. Cambiamenti climatici, salute dei nostri mari e dei ghiacciai, sono gli argomenti centrali che gettano le basi del protocollo di intesa tra l’ANISN e scienziati afferenti a centri di ricerca della rete nazionale, per portare in maniera efficace e scientificamente corretta queste tematiche in classe, attraverso i circa 600 docenti di ogni ordine e grado formati dall’ANISN su tutto il territorio italiano. Su questa tematica l’associazione è già attiva in quanto capofila del gruppo di partner che gestisce l’ufficio ESERO Italia (European Space Education Resource Office) dell’ESA per l’educazione al pensiero critico ed autonomo attraverso le Scienze della Terra e dello Spazio.

Lug 212019
 

ORO, ARGENTO E BRONZO PER L’ITALIA ALLE IBO 2019!!

Grande soddisfazione per la squadra italiana alle IBO 2019 (a Seghedino, Ungheria): l’Italia conquista per la prima volta una medaglia d’oro alle International Biology Olympiad grazie a Alessandro Limonta che ha raggiunto questa vetta!
Tutta la squadra italiana, comunque, si distingue nel panorama internazionale, conquistando, in aggiunta all’oro, una medaglia d’argento (Francesco Sitta) e due di bronzo (Marcello Fonda e Jacopo Cardinale)!
A fare la differenza, per gli ottimi risultati raggiunti dall’Italia, sono stati i buoni punteggi ottenuti nelle prove di biochimica e bioinformatica, una novità dell’ultima edizione che ha trovato la squadra italiana particolarmente preparata! Le prove, in particolare, vertevano su Fisiologia Vegetale e Animale, Biologia molecolare e fisiologia Animale, Bioinformatica e Neuroscienze e Biochimica.
Congratulazioni a tutti gli studenti campioni e un ringraziamento ai membri italiani della giuria per l’intenso lavoro, le prof.sse Pascucci e Marini e l’alumno Giorgio Bianchini.


La settimana del Pianeta Terra: Le celebri “Gocce di Vicenza”

 Dalle sezioni, Eventi, Osservatorio sulla natura, Scienza & Territorio  Commenti disabilitati su La settimana del Pianeta Terra: Le celebri “Gocce di Vicenza”
Lug 192019
 

Giovanni Arduino e Alberto Fortis sono i protagonisti di questa nuova proposta per la Settimana del Pianeta Terra, edizione 2019. Questi due giganti dell’illuminismo scientifico italiano, infatti, furono gli scopritori e coloro che studiarono la natura delle straordinarie gocce d’acqua che si rinvenivano all’interno di minerali di calcedonio ènidro, minerale che si è formato in alcuni siti lavici del vicentino.
Queste formazioni, note come Gocce di Vicenza, furono assai celebri in tutta Europa alla fine del Settecento, trattandosi di straordinari e rarissimi gioielli della natura che, all’interno della matrice microcristallina silicea, presentano una cavità che ha mantenuto inalterata una piccola quantità di acqua di condensazione. Oggi noi sappiamo che si tratta di acqua fossile dell’età di ben 40 milioni di anni che si è generata e conservata durante il processo di raffreddamento dei magmi in varie località del vicentino: Monte Berico, Arzignano, Castelgomberto, Montegalda.
Faremo una passeggiata nel sito geologico interessato dalla presenza delle Gocce di Vicenza (Monte Main di Arzignano, Vicenza) guidati dall’autore dei principali studi dedicati al Calcedonio nido di Vicenza (Matteo Boscardin) e autore del rinvenimento del campione oggi visibile presso il Museo Zannato di Montecchio Maggiore (Vicenza) dove ci recheremo per prendere visione della Goccia di Vicenza e ad ascoltare la spiegazione della Conservatrice, dott.ssa Viviana Frison e del prof. Francesco Mezzalira

 

DATA DELL’EVENTO

Sab, 19/10/2019 Ore ore 14:30

LUOGO DELL’EVENTO
Museo “Zannato” di Montecchio Maggiore (Vicenza), Piazza Guglielmo Marconi, 17,, Montecchio Maggiore (VI)

ISCRIZIONE
Obbligatoria entro il 06/10/2019 , gratuita

CONTATTI
Beatrice Peruffo
3387311420 beaperuffo@gmail.com
http://vicenza.anisn.it/

Per maggiori informazioni su modalità di iscrizione e programma, visitare la pagina https://www.settimanaterra.org/node/3754

ABE Italia all’Open Day dell’Istituto Superiore Pitagora di Pozzuoli

 AMGEN Biotech Experience, Area Studenti, Dicono di noi, Didattica & Progetti, News, Progetti internazionali  Commenti disabilitati su ABE Italia all’Open Day dell’Istituto Superiore Pitagora di Pozzuoli
Lug 162019
 

Ecco la rassegna stampa dell’evento ABE all’Open Day dell’Istituto Superiore Pitagora di Pozzuoli (maggiori info http://abe.anisn.it/it/whatis/news/#5)!

Il servizio della RAI è disponibile al seguente link https://www.rainews.it/tgr/campania/notiziari/video/2019/06/ContentItem-0c54cd88-93a0-49f6-b3b5-5879d58a883a.html a partire dal minuto 17’ 58’’, mentre al seguente link è riassunta la copertura mediatica dell’evento:
Copertura mediatica Evento ABE Giugno 2019

Vi ricordiamo che tutte le info su ABE Italia sono disponibili sul sito http://abe.anisn.it/it/

NOVITÀ AREA SOCI: Una biodiversità invisibile

 Area Soci, Osservatorio sulla scienza  Commenti disabilitati su NOVITÀ AREA SOCI: Una biodiversità invisibile
Giu 252019
 

Nuovo materiale disponibile nell’area del sito riservata ai soci ANISN!

In questo lavoro, prodotto dalla sezione ANISN Sardegna in occasione del FestivalScienza 2017, sono approfonditi temi classici di produzioni biotecnologiche, arricchiti di note della tradizione Sarda e della ricerca scientifica attuale.

Il materiale può essere raggiunto accedendo all’area soci (http://www.anisn.it/nuovosito/benvenuto-area-soci/) con le proprie credenziali, e cliccando su “Materiali Didattici”.

Ricordiamo che l’area soci è accessibile ai soci ANISN regolarmente iscritti per l’anno in corso (al seguente link le modalità di associazione all’ANISN http://www.anisn.it/nuovosito/come-associarsi/) e che si siano registrati sul sito ANISN (qui le modalità: http://www.anisn.it/nuovosito/registrazione-nuovo-utente/)