Raffaele Sarnataro

Ricordo della professoressa Daddabbo

 Senza categoria  Commenti disabilitati su Ricordo della professoressa Daddabbo
Giu 162020
 

Il consiglio direttivo dell’ANISN ricorda con affetto e riconoscenza la professoressa Luciana Daddabbo, figura di spicco della nostra Associazione per l’impegno costante, la pacatezza dei modi, la gentilezza con la quale ha saputo relazionarsi con i vari soggetti di questa comunità.

Convinta dell’importanza della vita associativa e della cooperazione tra individui, ha contribuito ad avvicinare i giovani alle discipline scientifiche, di cui aveva profonda e vasta conoscenza e, in vari modi, ha concorso alla loro diffusione, ritenendola indispensabile per un efficace esercizio della cittadinanza attiva.

Soluzioni e risultati Giochi delle Scienze Sperimentali Online 2020

 Giochi delle scienze Sperimentali, Olimpiadi & Giochi  Commenti disabilitati su Soluzioni e risultati Giochi delle Scienze Sperimentali Online 2020
Giu 082020
 

Congratulazioni a tutti i partecipanti alla “Gara online” dei Giochi delle Scienze Sperimentali 2020!

Sono disponibili i risultati della “Gara online” dei Giochi delle Scienze Sperimentali 2020.

Graduatoria Giochi online 2020

37 studenti hanno ottenuto punteggio pieno!

Sono disponibili, inoltre, le soluzioni alla prova:

Soluzioni prova Giochi delle Scienze Sperimentali online

Giochi delle Scienze Sperimentali online 2020

 Giochi delle scienze Sperimentali, Olimpiadi & Giochi, Senza categoria  Commenti disabilitati su Giochi delle Scienze Sperimentali online 2020
Giu 032020
 

AGGIORNAMENTO: La prova si è conclusa, grazie a tutti per la partecipazione!

Scarica la versione pdf: Comunicazione Giochi online

Agli studenti partecipanti

tramite i Referenti d’Istituto dei Giochi delle Scienze Sperimentali

Oggetto: Giochi delle Scienze Sperimentali online

Nell’impossibilità di svolgere in presenza la prova regionale e la successiva prova nazionale e nel desiderio di offrire comunque agli studenti l’occasione di cimentarsi in una sfida personale attraverso la quale migliorare la consapevolezza di sé anche a scopo orientativo, il Consiglio Direttivo dell’Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali e il Comitato organizzatore dei Giochi delle Scienze Sperimentali e delle Olimpiadi di Scienze Naturali hanno predisposto una prova da svolgere online, per la quale si forniscono le seguenti indicazioni.

Data: La prova si svolgerà alle ore 10.00 del 3 giugno e si concluderà alle ore 11.20.
Partecipanti: Alla prova parteciperanno gli studenti di ciascuna scuola che sono stati selezionati per accedere alla fase regionale, il cui nominativo, tramite i referenti regionali, verrà comunicato al Comitato organizzativo.
Modalità di svolgimento: I concorrenti svolgeranno la gara da casa utilizzando un qualunque pc o dispositivo mobile (tablet, smartphone). È vietato ricorrere a libri, dispense, materiali web, essere aiutati da persone esterne e svolgere la gara “in squadra”. Si confida nel senso di responsabilità e di correttezza dei partecipanti.

A partire dalle ore 10.00 del 3 giugno il testo della prova in formato PDF potrà essere scaricato a questo link: http://www.anisn.it/nuovosito/giochi-delle-scienze-sperimentali-line-2020-prova/

Quando il concorrente riterrà di aver terminato la gara, potrà inviare i risultati dalla pagina
http://www.anisn.it/nuovosito/giochi-delle-scienze-sperimentali-2020-3/

A questo punto non saranno più possibili ripensamenti e modifiche. Eventuali risultati inviati dopo le ore 11.20 del 3 giugno non saranno considerati validi.
Graduatoria: Verranno predisposte una graduatoria nazionale e una graduatoria regionale, che, differentemente dagli anni precedenti, non comporteranno l’accesso a una fase successiva.
Graduatoria: La graduatoria, stilata in base al punteggio globale ottenuto sommando il punteggio dei singoli item, sarà pubblicata entro il mese di giugno nella sezione Giochi delle Scienze Sperimentali del sito dell’ANISN (http://www.anisn.it/nuovosito/category/olimpiadi-giochi/).

Eventuali richieste possono essere inoltrate via mail al referente regionale, il cui indirizzo di posta elettronica è riportato nel Bando e nel Regolamento dei Giochi delle Scienze Sperimentali 2020 (http://www.anisn.it/nuovosito/giochi-delle-scienze-sperimentali-2020/).

 

Qualche giorno prima della prova nel sito dell’ANISN saranno reperibili eventuali ulteriori indicazioni.

 Il Referente nazionale
Prof.ssa Paola Bortolon

Mar Glaciale Artico senza ghiacci

 Novità dalla ricerca, Scienza & Territorio, Scienze della Terra e del Cielo  Commenti disabilitati su Mar Glaciale Artico senza ghiacci
Mag 182020
 

Mar Glaciale Artico senza ghiacci

Il Mar Glaciale Artico potrebbe ritrovarsi libero dai ghiacci in estate prima del 2050. L’efficacia delle misure messe a punto per la protezione del clima determinerà quanto frequentemente e per quanto a lungo. Sono questi i risultati di uno studio diretto da Dirk Notz (Università di Amburgo, Germania), frutto della collaborazione di un team internazionale di ricercatori provenienti da 21 istituti in tutto il mondo, e che comprende anche autori della Fondazione CMCC Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. Il team di ricercatori ha analizzato i risultati recenti di 40 diversi modelli climatici.

In passato i ricercatori hanno considerato la futura evoluzione della copertura di ghiaccio marino artico per uno scenario con elevate emissioni future di CO2, e scarse misure di protezione in favore del clima. Come previsto, con queste simulazioni il ghiaccio marino nell’Artico scompariva assai rapidamente in estate. Tuttavia, il nuovo studio rivela come il ghiaccio marino artico in estate scompaia occasionalmente anche se le emissioni di CO2 sono rapidamente ridotte. “Anche riducendo le emissioni globali rapidamente e in maniera sostanziale, e con ciò riuscendo a rimanere al di sotto dei 2 gradi di riscaldamento globale rispetto ai livelli pre-industriali, il ghiaccio marino nell’Artico potrebbe occasionalmente scomparire in estate anche prima del 2050. E questa è una notizia che ci ha veramente sorpreso”, ha commentato Dirk Notz, a capo del gruppo di ricerca.

Attualmente il ghiaccio alla deriva nel Mar Glaciale Artico intorno al polo nord è presente tutto l’anno. Ogni estate, l’estensione del ghiaccio marino si riduce, per aumentare di nuovo in inverno. In risposta all’attuale riscaldamento globale, l’area complessiva di Mar Glaciale Artico ricoperta dal ghiaccio marino si è rapidamente ridotta nel corso degli ultimi decenni, con gravi conseguenze per l’ecosistema artico e per il clima: la copertura di ghiaccio marino è il terreno di caccia e l’habitat di foche e orsi polari, e mantiene più fresca la regione artica riflettendo la luce solare.
Quanto frequentemente l’Artico perderà la sua copertura di ghiaccio marino in futuro, secondo questo studio dipenderà dai livelli delle future emissioni di CO2. Se le emissioni saranno ridotte in tempi brevi, anni liberi dai ghiacci si verificheranno solo occasionalmente. Per elevati livelli di emissioni, il Mar Glaciale Artico si ritroverà libero dai ghiacci nella maggior parte degli anni. Pertanto, gli esseri umani hanno ancora un impatto sulla frequenza con cui l’Artico perde la sua copertura di ghiaccio marino annuale.

Per saperne di più:

Articolo originale SIMIP Community (2020):Arctic Sea Ice in CMIP6, Geophysical Research Letters
Immagini del ghiaccio marino (download gratuito):
https://www.cen.uni-hamburg.de/en/about-cen/news/11-news-2020/2020-04-20-sea-ice-notz.htmlCredits immagini: Dirk Notz

https://tg24.sky.it/scienze/2020/04/24/mar-glaciale-artico-ghiaccio-estivo-scomparsa-2050

https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/clima/2020/04/22/earth-day-clima-polo-nord-senza-ghiacci-in-estate-prima-del-2050_59a58321-cf52-48e5-81b2-356579b37313.html

https://www.globalist.it/science/2020/04/22/giornata-della-terra-prima-del-2050-il-polo-nord-sara-privo-di-ghiaccio-2056747.html

Mag 182020
 

Acqua su Marte

Mentre l’attuale superficie marziana è generalmente secca e fredda, la sua documentazione geomorfologica contiene prove convincenti per la precedente presenza di acqua liquida. Infatti 3,7 miliardi di anni fa su Marte c’erano molti grandi fiumi, che oggi sono probabilmente sepolti, e che sono esistiti per un lungo periodo, anche oltre 100.000 anni creando canali e banchi di sabbia come fa il Po sul nostro pianeta. La ricostruzione di quell’ antichissimo paesaggio è stata attuata attraverso una ricerca pubblicata su Nature Communications da Francesco Salese, della International Research School of Planetary Sciences (Irsps) dell’Università d’Annunzio di Pescara e dell’Università olandese di Utrecht. Allo studio hanno partecipato anche ricercatori francesi, olandesi e britannici.

Il fiume, i cui depositi sono visibili nella falesia marziana di Izola, oltre 3,7 miliardi di anni fa attraversava una grande pianura nel bordo nord-occidentale del bacino di Hellas nell’emisfero Sud di Marte, sfociando molto probabilmente in questo bacino che miliardi di anni fa avrebbe ospitato il più grande lago marziano, profondo oltre sette chilometri e dal diametro di 2.300 chilometri. Depositi fluviali sono stati scoperti grazie alle immagini inviate a Terra dallo strumento HiRISE ( High Resolution Imaging Science Experiment) del satellite Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) della Nasa che cattura immagini di Marte con una risoluzione di 25 centimetri per pixel. Le immagini del satellite hanno permesso di individuare una struttura rocciosa ben esposta e preservata alta 200 metri.
 Mentre i fiumi si muovono, depositano sedimenti che si accumulano a strati. Lo sperone roccioso osservato è alto 200 metri – circa il doppio dell’altezza delle Bianche scogliere di Dover – e 1,5 chilometri di larghezza. Le rocce sedimentarie della scogliera risalgono a 3,7 miliardi di anni fa. Perché si formasse qualcosa di queste dimensioni, sarebbe stato necessario un fiume attivo da almeno 100.000 anni terrestri

Le evidenze geologiche di questo tipo sono molto importanti per cercare forme di vita.

Per saperne di più:

https://youtu.be/wqF4kX6dvMY

Ricostruzione 3D della struttura geologica che ha permesso di ricostruire l’antico fiume marziano (fonte: Francesco Salese)

https://www.newscientist.com/article/2242630-an-ancient-river-on-mars-may-have-flowed-for-100000-years/#ixzz6MQH1luWj

https://www.nature.com/articles/s41467-020-15622-0

https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2020/05/05/su-marte-fiumi-simili-al-po-37-miliardi-di-anni-fa-_2d7a6837-4760-4127-8cfe-5b102d3bdf77.htm

http://www.blueplanetheart.it/2020/05/cerano-fiumi-simili-al-po-marte-37-miliardi-anni/

https://hirise.lpl.arizona.edu/


Schools Tune Into Mars (STIM)

 Didattica & Progetti  Commenti disabilitati su Schools Tune Into Mars (STIM)
Mag 182020
 

Schools Tune Into Mars (STIM)

A partire dal 4 maggio è possibile iscriversi al MOOC “Scuole Sintonizzate su Marte”, ospitato dalla European Schoolnet Academy per avvicinare gli studenti alla ricerca spaziale con dati reali di prima mano raccolti durante la missione InSight della NASA.

Il MOOC fornirà agli insegnanti le conoscenze e le competenze necessarie per insegnare concetti scientifici difficili che richiedono approcci interdisciplinari. Il contenuto del MOOC rimarrà disponibile oltre la durata del progetto insieme a una guida pedagogica che rimarrà scaricabile anche dopo la fine del progetto.

La missione InSight è un lander robot progettato per studiare l’interno profondo del pianeta Marte. Le missioni spaziali su Marte come InSight sono un ottimo spunto per coinvolgere gli studenti nell’apprendimento delle STEM e dell’educazione spaziale. Il corso offrirà quattro moduli, ognuno dei quali affronterà la questione da una diversa angolazione.

Il corso fa parte di un progetto Erasmus + che riunisce una rete di scuole e organizzazioni con un interesse per l’educazione spaziale e per gli studi relativi al pianeta Marte. Lo STIM School Label è un’iniziativa congiunta di:  Lycée International de Valbonne, France, European Schoolnet, Belgium., Asociación Española para la Enseñanza de las Ciencias de la Tierra, Spain.National Institute for Earth Physics, Romania.

Per iscriversi al MOOC: http://bit.ly/MarsMOOC

Per saperne di più:

Risorse utili su COVID-19

 Osservatorio sulla scienza, Scienza & Territorio  Commenti disabilitati su Risorse utili su COVID-19
Apr 142020
 

Link utili su Covid 19


 https://www.who.int/

Sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) (World Health Organization, WHO) in cui sono reperibili informazioni, indicazioni e proposte didattiche sul COVID 19 e report giornalieri sulla situazione pandemica.

 


https://ilbolive.unipd.it/

È una piattaforma comunicativa dell’Università di Padova, ricca di notizie, informazioni, che racconta la scienza, con l’autorevolezza dei suoi ricercatori e docenti.

 

https://www.sc19.it/

È un sito predisposto recentemente da un gruppo di studenti di Medicina e Biotecnologie della Scuola Superiore Sant’Anna, dell’Università di Pisa, della Scuola Normale Superiore e ALUMNI ANISN, con l’obiettivo di diffondere informazioni attendibili e smontare le fake news sul COVID-19.

Sono reperibili documenti di divulgazione scientifica, proposte didattiche e link a varie fonti governative e internazionali.

 


 https://www.thelancet.com/

Sito di “The Lancet”, una tra le riviste mediche più antiche, prestigiose e conosciute al mondo, nel quale sono reperibili articoli sulle attuali ricerche su COVID 19.

 

https://www.nature.com/

Sito di una delle più antiche ed importanti riviste scientifiche esistenti, contiene informazioni sulle ricerche in corso su terapie e vaccini per il Coronavirus.

 

https://www.nature.com/nature/articles?type=nature-briefing

 

Rubrica gestita dalla rivista Nature, quotidianamente vengono rilasciati briefing che includono un’attenta selezione degli aggiornamenti scientifici più significativi da fonti affidabili e completamente scientifiche. Al momento, una parte consistente degli aggiornamenti riguarda COVID-19. Per iscriversi alla newsletter e ricevere i briefings, si può usare il seguente link https://www.nature.com/briefing/signup/.

 

https://www.ama-assn.org/

Sito della American Medical Association, la più grande associazione di medici e studenti di medicina degli Stati Uniti, pubblica informazioni sull’epidemiologia del Coronavirus e indicazioni di tipo diagnostico anche per comuni stakeholders.

 

 

https://www.epicentro.iss.it

Sito di EpiCentro, uno strumento di lavoro per gli operatori di sanità pubblica, prodotto per migliorare l’accesso all’informazione epidemiologica, nell’ambito del servizio sanitario, tramite l’uso della rete internet. Attualmente, EpiCentro  è coordinato scientificamente dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute (CNAPPS) dell’Istituto Superiore di Sanità.

 

https://www.lincei.it/it/article/covid-19-executive-report

Sito del Rapporto COVID-19 dell’Accademia Nazionale dei Lincei, un documento sviluppato dai soci dell’accademia Guido Forni e Alberto Mantovani insieme al prof. Maurizio Cecconi dell’Università-Medicina Humanitas di Milano e aggiornato mensilmente.

Qualche idea per percorsi didattici sul CoV-SARS-2

 Osservatorio sulla didattica, Osservatorio sulla scienza  Commenti disabilitati su Qualche idea per percorsi didattici sul CoV-SARS-2
Mar 122020
 

Qualche idea per percorsi didattici sul CoV-SARS-2
a cura di Angela Colli

Scuole chiuse per Coronavirus e inviti alla didattica digitale: perché non approfittarne per,  realizzare con gli studenti un percorso di ricerca sui virus, affidando loro alcuni siti o lasciandoli liberi di navigare in rete con la consegna di giustificare le scelte effettuate?
È importante arrivare a una corretta informazione superando bufale e fake news
Anche le Nazioni Unite e l’Organizzazione Mondiale della Sanità si preoccupano di sfatare miti (Myth busters)relativi al virus.
Molti siti in cui si trovano informazioni utili sono in inglese: un’ottima partenza per itinerari didattici CLIL.
Materiale didattico molto utile si trova in: https://formazione.deascuola.it/didattica-a-distanza-per-gestire-lemergenza/

Alcune semplici domande potranno guidare la ricerca:

Cos’è un virus?

La rivista Le scienze ha messo a disposizione fino a fine marzo 2020, Il Quaderno dedicato ai virus senza dover pagare il costo usuale (3,99 euro). Un’ottima opportunità per capire meglio la natura dei virus, le loro caratteristiche e il pericolo che possono rappresentare. Il volume comprende anche articolo di Simon Makin dedicato nello specifico al Coronavirus

http://www.lescienze.it/news/2020/03/02/news/virus_quaderno_gratuito_coronavirus_2020_covid-19-4690404/

 

Come si chiama il virus che sta contagiando quasi tutto il mondo? Perché?

Il nome corretto è  CoV-SARS-2: si tratta del settimo coronavirus riconosciuto in grado di infettare esseri umani. Come il suo parente CoV-SARS-1, la causa della SARS del 2002, e molti altri virus della stessa famiglia è stato trasmesso da una specie animale all’uomo cioè la patologia causata dal CoV-SARS-2 è  una zoonosi e prende il nome di COVID-19 (abbreviazione di coronavirus disease 19), una malattia infettivarespiratoria. L’11 febbraio 2020 l’organizzazione mondiale della sanità ha annunciato che il nome ufficiale della malattia è “COVID-19”. Il direttore Tedros Adhanom ha precisato che  il nome era stato scelto per evitare riferimenti a una specifica posizione geografica, specie animale o gruppo di persone in linea con le raccomandazioni internazionali per la denominazione che sono volte a prevenire la stigmatizzazione.

I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

Sono virus RNA a filamento positivo, con aspetto simile a una corona al microscopio elettronico. I Coronavirussono stati identificati a metà degli anni ’60 e sono noti per infettare l’uomo ed alcuni animali (fra cui uccelli e mammiferi). Le cellule bersaglio primarie sono quelle epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale.

https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/situation-reports

https://www.livescience.com/topics/coronavirus

 

Da dove viene?

Il serbatoio naturale (“reservoir”) del virus erano i pipistrelli (suddivisi in ca. 1200 specie, il 20% di tutti i mammiferi), ma il passaggio all’uomo, come molto spesso avviene nelle zoonosi, avvenne attraverso un ospite intermedio: lo zibetto (“palm civet”). Grazie allo “spillover” o salto di specie, il meccanismo secondo il quale un virus patogeno diventa maggiormente infettivo nei confronti di una nuova specie, il CoV-SARS-2 sarebbe stato originariamente presente in animali selvatici (come quelli venduti al mercato di Wuhan), ed in seguito a mutazioni avrebbe acquisito la capacità di infettare esseri umani. Queste mutazioni possono essere anche molto semplici, ad esempio le proteine di superficie di un virus potrebbero diventare capaci di essere riconosciute da parte di nuovi recettori presenti su cellule di una nuova specie.

Un esempio: HIV (human immunodeficiency virus) si sarebbe originato da SIV (simian himmunodeficiency virus), un virus che nelle sue varie forme si trova in diverse specie di primati nell’Africa centro-occidentale. SIV è praticamente innocuo per l’uomo ma ad un certo punto, anche grazie alla sua rapida trasmissione in un gran numero di persone, questo virus deve essere mutato diventando il ben più temibile HIV.

https://theconversation.com/wuhan-coronavirus-we-still-havent-learned-the-lessons-from-sars-130484

https://www.nationalgeographic.com/science/2020/01/new-coronavirus-spreading-between-humans-how-it-started/

 

Come viene accertata la presenza del coronavirus nel nostro organismo?

Una volta valutati i sintomi, la loro intensità e persistenza, si procede con un tampone: si preleva un campione di saliva e muco del paziente, si isola il materiale genetico e si effettua un’analisi con RT-PCR. Questa tecnica retro-trascrive l’RNA virale in DNA poi, come una normale PCR, amplifica quest’ultimo per permetterne il sequenziamento/riconoscimento. Il DNA amplificato è poi confrontato con quelle sequenze appartenenti al coronavirus più conservate nei vari ceppi: in caso di corrispondenza il test viene ripetuto per certezza e solo a quel punto si ha il verdetto

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=228

 

Conosciamo la sua sequenza genetica?

l virus è stato isolato in Italia dall’Istituto Nazionale di Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma. La disponibilità dell’intera sequenza genomica del virus e di più isolati virali (messi a disposizione della comunità scientifica internazionale dai ricercatori che li hanno ottenuti) rappresenta un prezioso presupposto per arrivare rapidamente ad affinare le conoscenze sulle caratteristiche peculiari di questo nuovo coronavirus e, soprattutto, per la messa a punto di test diagnostici e lo screening di potenziali farmaci. La mappa genetica” del coronavirus circolante in Italia, sulla base dei primi 3 genomi completi, ottenuti dagli isolati italiani di Sars-CoV-2 circolanti in Lombardia è stata tracciata all’ospedale Sacco il 27 febbraio.
I ricercatori del gruppo Netxstrain  hanno realizzato un’interessante mappa genetica del virus, una sorta di albero genealogico del “Sars-Cov-2” che ne evidenzia la diffusione geografica distribuendola cronologicamente.“

https://cattiviscienziati.com/2020/03/04/il-virus-padano/?utm_source=phplist1420&utm_medium=email&utm_content=HTML&utm_campaign=Cronache+della+ricerca+%23129

http://www.veronasera.it/cronaca/coronavirus-primo-focolaio-europa-germania-mappa-genetica-6-marzo-2020.html

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/genbank/sars-cov-2-seqs/ ble for download.

https://nextstrain.org/ncov

https://nextstrain.org/ncov?l=clock&r=location

https://bedford.io/blog/ncov-cryptic-transmission/

 

Come si trasmette il nuovo Coronavirus da persona a persona?

Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata. La via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:

  • la saliva, tossendo e starnutendo;
  • contatti diretti personali;
  • le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi

 

Quanto è diffuso?

Un articolo molto utile è quello di Paolo Giordano

Coronavirus, la matematica del contagio che ci aiuta a ragionare in mezzo al caos

Un segreto della matematica è di non andare mai troppo per il sottile, e la matematica del coronavirus distingue la popolazione, tutti noi, in modo grossolano: ci sono i Suscettibili (S), cioè le persone che potrebbero essere contagiate; gli Infetti (I), cioè coloro che sono già stati contagiati; e i guariti, Recovere  (R), cioè quelli che sono stati contagiati, ne sono usciti e ormai non trasmettono più il virus. Ognuno di noi è in grado di riconoscersi all’istante in una di queste categorie, le cui iniziali formano il nome del modello a cui gli epidemiologi si rivolgono in queste settimane come a un oracolo: il modello SIR”.

Importante è anche conoscere R0, «erre con zero», il numero di persone che, in media, ogni individuo infetto contagia a sua volta. Per il morbillo, ad esempio, R0 è stimato intorno a 15. Vale a dire che, durante un’epidemia di morbillo, una persona infetta ne contagia in media altre quindici, se nessuna è vaccinata. Per la parotite, R0 è all’incirca 10, per il Coronavirus circa la stima è intorno a 2,5.

L’organizzazione mondiale della sanità pubblica aggiornamenti in tempo reale della situazione nel mondo:

https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/situation-reports

https://www.healthmap.org/covid-19/

 

Quanto è pericoloso?

Bisogna Considerare gli indici di mortalità. o CFR La definizione del“case fatality rate (CFR)” è basata sul numero i casi diagnosticati, ma necessita anche la conoscenza dell’esito delle infezioni (guarigioni vs. morti) per cui non è possibile stimarla in un’epidemia in corso. Se si aggiunge poi la possibilità di trasmissione asintomatica ciò complica di molto una definizione accurata del CFR. Durante un’epidemia in corso è più utile fare riferimento al proportion of CF fatal cases (PFC)”che si ottiene dividendo il numero di morti causate dall’infezione per il numero dei casi diagnosticati; per quanto riguarda 2019-nCoV la PFC è per il momento del 2% (circa 20 volte superiore a quella dell’influenza stagionale). Più semplice e utile la definizione di “population mortality rate (PMR)” dove al denominatore è indicata la frazione di popolazione potenzialmente infettabile; al momento non si segnalano casi gravi al di sotto i 16 anni di età, per motivi ancora sconosciuti, per cui il numero di soggetti potenzialmente infettabili che possano andare incontro ad un’evoluzione grave e mortale dell’infezione è comunque molto alto.

 

Esistono farmaci? E vaccini?

Non esistono al momento farmaci specifici contro i coronavirus patogeni per l’uomo. Tuttavia, durante la pandemia di SARS, venne somministrato il medicinale Kaletra, contenente due farmaci (lopinavir e ritonavir) inibitori dell’enzima virale proteasi di HIV che si dimostrò efficace nell’attenuare i sintomi dell’ARDS e nel diminuire quindi la mortalità dei pazienti trattati.

I vaccini sono potentissimi strumenti di prevenzione, ovvero funzionano (quando funzionano) se somministrati alla popolazione a rischio o a quella generale prima della potenziale esposizione all’infezione. I vaccini cosiddetti “terapeutici” rappresentano invece una forma di terapia di soggetti già infettati e sono più un oggetto di ricerca sperimentale (anche in campo oncologico) che non una realtà concreta nel controllo di malattie infettive.

Si sente dire che, grazie alle moderne tecnologie, si potrà arrivare in poche settimane o mesi allo sviluppo di un vaccino. In realtà si dovrebbe parlare di candidati vaccinali che dovranno seguire il percorso predefinito di fase 1 (tossicità), fase 2 (dosaggio, modalità di somministrazione) e fase 3 (efficacia clinica) che non potrà essere compresso nel tempo più di tanto, nella migliore delle ipotesi almeno un anno, un tempo non realisticamente utile per la presente epidemia, almeno per quanto ne sappiamo oggi.

https://www.vox.com/science-and-health/2020/3/4/21154590/coronavirus-vaccine-treatment-covid-19-drug-cure

https://www.scienzainrete.it/newsletter/129_2020.html?utm_source=phplist1420&utm_medium=email&utm_content=HTML&utm_campaign=Cronache+della+ricerca+%23129

 

I cambiamenti climatici potrebbero influenzare il sorgere di questa e altre epidemie?

Secondo l’articolo “La lezione di Covid-19 sul clima” la sovrappopolazione dell’uomo sulla Terra si associa a un’eccessiva produzione di CO2 e a un aumentato rischio dell’insorgenza di epidemie. Lo stesso vale per i danni inflitti alla biodiversità, con conseguenze nefaste per il clima (per la ridotta capacità dei sistemi naturali di immagazzinare il carbonio) e per la nostra salute (ad esempio incorrendo in pericolosi patogeni). D’altra parte, secondo il Millennium Ecosystem Assessment, verso la metà del secolo le dimensioni della popolazione mondiale andranno stabilizzandosi.

Clima e salute viaggiano in tandem. A evidenziarne il legame è il Lancet Countdown report 2019, che associa i cambiamenti climatici a un’aumentata diffusione delle patologie infettive.

 

Servono le misure in atto in Cina? E In Italia?

Le misure straordinarie di massa attuate dalla Cina hanno portato a un calo del 90% delle nuove infezioni di Covid-19, mentre i casi in Italia e in Iran sono in crescita. Il numero di casi segnalati da ogni Paese dipende sia dal numero di infezioni sia da quante persone vengono sottoposte al test. Al primo marzo, la Corea del Sud aveva fatto il test a più di 100.000 persone, mentre gli Stati Uniti ne aveva eseguiti solo 472. Quindi è ormai chiaro che l’epidemia è molto più diffusa di quanto si pensi a causa dei mancati controlli.

La Fondazione Veronesi Afferma che: “ Il coronavirus è innanzitutto una questione di salute pubblica. Le misure restrittive imposte in alcune zone d’Italia si fondano su un semplice concetto: meno persone trasmettono il virus e più facilmente riusciremo a controllarlo. La ragione è presto detta: se in più dell’80% dei casi la malattia si risolve facilmente, il 20%dei contagiati può richiedere un ricovero ospedaliero. Il 5% la terapia intensiva. Ecco perché, ridurre il numero di contagi circoscrivendo i focolai, è l’unica
via al momento percorribile per evitare gravi difficoltà al sistema ospedaliero.”

https://www.sciencemag.org/news/2020/03/china-s-aggressive-measures-have-slowed-coronavirus-they-may-not-work-other-countries?utm_campaign=news_daily_2020-03-03&et_rid=35394736&et_cid=3229793&fbclid=IwAR1Rk0HTf2uLqUDyUOB4OEYfuWwQ80VOY72kJ1YFE0VBFrhl1XZoNH2tV5o

https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)30493-1/fulltext

https://www.sciencemag.org/news/2020/03/why-airport-screening-wont-stop-spread-coronavirus?utm_campaign=news_weekly_2020-03-06&et_rid=292625550&et_cid=3235195

https://www.livescience.com/coronavirus-questions-answered.html

https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/coronavirus-spegnerlo-con-la-diagnosi-precoce-e-lisolamento