attilio pasqualini

“BUONO” un’Associazione di giovani naturalisti-apicultori che operano per la divulgazione della cultura scientifica.

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Mag 032017
 

L’Associazione “Buono” è nata nel 2015 a Roma, ad opera di 7 giovani di formazione biologica. Dopo due mesi collocano le prime arnie nell’Oasi della LIPU di Castel di Guido (Roma) ed a settembre del 2016 realizzano la prima smielatura e commercializzano il primo ottimo miele.

Il mondo delle api rappresenta infatti, per l’Associazione, lo straordinario strumento attraverso il quale realizzare i tre obiettivi del “Progetto Buono”:

– proteggere la natura

– conservare la biodiversità

– educare i ragazzi delle scuole

Per scoprire i percorsi didattici, ricevere la newsletter e seguire l’attività di “Buono”:

http://www.ilmielebuono.it/

 

apasqualini

 

Formazione iniziale dei docenti: il punto di vista dell’ A.N.I.S.N. al convegno di “Con.Scienze”.

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Nov 212016
 

Si è svolto a Roma, il 25 ottobre scorso, all’Università Roma Tre, il convegno di “Con.Scienze” su formazione e reclutamento degli insegnati di discipline scientifiche.

L’associazione “Con.Scienze”  (Conferenza Nazionale dei Presidenti e dei Direttori  delle strutture universitarie di Scienze e Tecnologia) riunisce la gran parte dei Dipartimenti di discipline scientifiche delle Università italiane.

Il convegno aveva come tema l’esame delle problematiche connesse all’insegnamento delle materie scientifiche  alla luce delle recenti normative di riorganizzazione del sistema scolastico, in particolare della Legge 107/2015 (“buona scuola”) e  del DPR 19/2016 (Regolamento sulle nuove classi di concorso).

Obiettivo degli organizzatori era quello di raccogliere le proposte delle Università, delle Società scientifiche e delle Associazioni degli insegnanti al fine di formulare una proposta da presentare al Governo e al MIUR per un insegnamento efficace delle discipline scientifiche.

Al convegno sono stati invitati  rappresentanti del MIUR, delle Società scientifiche accademiche (Unione Matematica Italiana, Associazione Italiana di Ricerca in Didattica della Matematica, Società Italiana di Fisica, Società Chimica Italiana, Società Geologica Italiana, Federazione Italiana di Scienze della Natura e dell’Ambiente, Federazione Italiana di Scienze della Vita) e delle Associazioni disciplinari degli insegnanti: l’A.N.I.S.N., la Società Italiana di Scienze Matematiche e Fisiche, l’Associazione per l’Insegnamento della Fisica, la Società Chimica Italiana.

In rappresentanza dell’ANISN ha partecipato al convegno la prof.ssa Anna Lepre che ha illustrato il punto di vista della nostra Associazione impegnata da sempre per costruire quel diritto di cittadinanza scientifica che, al pari di altri, dovrebbe  essere riferimento imprescindibile per qualsiasi riforma del sistema educativo del nostro paese.  La prof.ssa Lepre ha inoltre presentato un documento (Documento ANISN_Con-Scienze 25-10-2016) ed una sintesi (diapositive) dello stesso documento  ( Slides documento ANISN, Con.Scienze 25 ottobre 2016 ) elaborati da lei e dal prof. Attilio Pasqualini.

Nel corso del convegno è emersa la preoccupazione, espressa dagli universitari, relativa alla collocazione dei 24 CFU di area antropo-psico-pedagogica nel percorso formativo dei docenti. La legge 107/2015 sembra infatti attribuire quei crediti unicamente alla psicopedagogia e non alle didattiche disciplinari. Quanto a queste, se si fa eccezione per la matematica e per  alcuni ambiti della fisica, le varie facoltà scientifiche di ogni parte d’Italia non sembrano aver curato a sufficienza l’aspetto didattico-epistemologico delle discipline, così importante per la formazione degli insegnanti. Nelle SSIS si erano formate e/o consolidate  competenze in tal senso, vista la collaborazione stretta che in molti casi si era creata fra docenti universitari e personale della scuola, come supervisori e tutor, ma a queste buone pratiche è stato dato un brusco taglio con la chiusura delle scuole di specializzazione senza creare strutture stabili intermedie.

L’auspicio emerso dall’incontro è che si realizzi un’effettiva compartecipazione della Scuola e dell’Università nel percorso di formazione dei docenti, in particolare nei due anni di prova successivi all’anno di tirocinio. In questa prospettiva un ruolo fondamentale può essere svolto dalle Associazioni disciplinari dei docenti e da quegli enti che in questi anni si sono occupati a vario titolo di formazione in servizio. Occorrerebbe creare albi di formatori e consentire anche agli insegnanti provenienti dalla scuola di spendere la professionalità e le competenze acquisite in ruoli riconosciuti per la formazione creando un flusso strutturale positivo che porti ad un generale miglioramento degli standard professionali e quindi dell’insegnamento-apprendimento nelle discipline scientifiche.

 

Attilio Pasqualini

 

 

 

 

 

 

Programma del convegno di “Con.Scienze” su formazione e reclutamento degli insegnanti di discipline scientifiche

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Ott 112016
 

Come preannunciato il 4 ottobre scorso pubblichiamo il programma del convegno organizzato da “Con.Scienze” che si terrà a Roma il 25 ottobre prossimo, nell’Aula Magna dell’Università di Roma Tre, Via Ostiense 159.

 

                                                       Incontro sulla Formazione Insegnanti e Reclutamento

Ore 10.00:   Registrazione dei partecipanti

Chairman:   prof. Settimio Mobilio

10.30-10.50   prof. Settimio Mobilio:  “Introduzione alla giornata”

10.50-11.10    prof. Marco Abate:  “Le problematiche generali della formazione e reclutamento degli insegnanti per le materie

scientifiche: il punto di vista di Con.Scienze”

11.10-11.30    prof. Sergio Zappoli: “Confronto con i sistemi europei”

11.30-12.30:   Tavola rotonda: “Le problematiche generali della formazione e reclutamento degli insegnanti per le materie

scientifiche: il punto di vista delle società scientifiche”

Partecipano:

prof. Roberto Tortora per Unione Matematica Italiana – Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica;

prof.ssa Maria Alessandra Mariotti per l’Associazione Italiana di Ricerca in Didattica della Matematica;

prof.ssa Ileana Rabuffo per la Società Italiana di Fisica

prof.ssa Silvana Saiello per la Società Chimica Italiana

prof. Massimo Mattei per la Società Geologica Italiana

prof. Enrico Alleva per la Federazione Italiana di Scienze della Natura e dell’Ambiente

prof. Felice Cervone per la Federazione Italiana di Scienze della Vita

12.30-13.10:   Intervento del MIUR:  “Aggiornamento sullo status della riorganizzazione della formazione iniziale e

reclutamento degli insegnanti”

13.10-13.30:   Dibattito

13.30-14.30    Pausa Pranzo

Chairman: prof. Carlo Maria Bertoni:

14.30-15.00    prof. Luigi Guerra:  “Il ruolo delle materie psico-pedagogiche nel sistema della formazione insegnanti”

15.00-15.30    Tavola rotonda “La Formazione e il Reclutamento degli Insegnanti: il punto di vista delle associazioni

disciplinari degli insegnanti”

Partecipano:

dott. Antonio Scinicariello, per la Società Italiana di Scienze Matematiche e Fisiche

rapresentante da definire per l’Associazione per l’Insegnamento della Fisica

prof.ssa Anna Lepre e il prof. Attilio Pasqualini per l’Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali

prof.ssa Eleonora Aquilini per la Società Chimica Italiana

15.30-16.30:   Discussione generale

16.30              prof. Settimio Mobilio:  “Conclusione dei lavori”

L’ANISN invitata al convegno di “con.Scienze” su formazione e reclutamento degli insegnanti di materie scientifiche

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Ott 042016
 

La Conferenza Nazionale dei Presidenti e dei Direttori  delle strutture universitarie di Scienze e Tecnologia (con.Scienze), associazione che riunisce la gran parte dei Dipartimenti universitari di discipline scientifiche,  organizza un Convegno sul tema della formazione iniziale e del reclutamento degli insegnanti di materie scientifiche.

Il Convegno si terrà a Roma il 25 ottobre 2016, all’Università Roma Tre, secondo il programma  che provvederemo a pubblicare su questa rubrica, non appena ci verrà fornito dagli  organizzatori.

L’ANISN parteciperà con una propria delegazione e fornirà il proprio contributo di analisi e proposte.

Scopo del Convegno è quello di evidenziare le problematiche connesse all’insegnamento delle materie scientifiche  in questa fase di ristrutturazione del sistema scolastico determinato dalle recenti normative, a cominciare dalla Legge 107/2015 (“buona scuola”) e  dal DPR 19/2016 (Regolamento sulle nuove classi di concorso). Obiettivo del Convegno è inoltre quello di raccogliere le proposte delle Università, delle Società scientifiche e delle Associazioni degli insegnanti al fine di formulare una proposta da presentare al Governo e al MIUR per un insegnamento efficace delle discipline scientifiche nella scuola italiana.

La posizione delle Università è espressa nel documento di con.Scienze inviato al Dipartimento per il Sistema educativo del MIUR nel giugno scorso. Il documento è consultabile su: http://www.conscienze.it/news.asp?id=308

 

Attilio Pasqualini

 

 

Grotte di Frasassi: il 24 e 25 settembre tanti eventi per celebrare i 45 anni dalla scoperta

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Lug 072016
 

frasassiIl Gruppo Speleologico Marchigiano di Ancona e la Federazione Speleologica Marchigiana hanno organizzato  una serie di eventi per celebrare i 45 anni dalla scoperta della Grotta Grande del Vento,  del famosissimo complesso delle Grotte di Frasassi, nel comune di Genga (Ancona).

Nel bollettino di speleologia online “Scintilena” (www.scintilena.com) è riportato il programma delle iniziative che sono rivolte a tutti: agli appassionati di speleologia, di geologia, di biologia, di archeologia e a tutti gli amanti della natura. Si svolgerà a Genga (Ancona) il 24 e il 25 settembre, proprio in occasione dei 45 anni dalla scoperta, che avvenne il 25 settembre 1971.

Sabato 24 settembre si terrà un  convegno dal titolo “Frasassi, da quel sasso lanciato…”  con la partecipazione di relatori specialisti di geologia, biologia, archeologia. La giornata di domenica 25 settembre sarà invece dedicata alla conoscenza del territorio di Frasassi, con escursioni speleologiche, naturalistiche, archeologiche  nell’area del Parco della Gola della Rossa e di Frasassi.

 

Attilio Pasqualini

 

 

Classi di concorso: un grande pasticcio

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Lug 072016
 

L’entrata in vigore, il 23 febbraio scorso, del nuovo Regolamento sulle classi di concorso (DPR 19/2016) avrà effetto,  per l’anno scolastico 2016/17, sui soli docenti neoassunti  con il concorso in atto. Per tutti gli altri  la determinazione dell’organico di diritto e l’assegnazione della sede di titolarità  del prossimo anno scolastico  avverrà ancora sulla base delle vecchie classi di concorso del 1998.

Ma quale sarà la formulazione finale del nuovo Regolamento sulle classi di concorso quando, prima o poi, andrà a regime per tutti i docenti ? E’ improbabile che sarà quella originaria, visti gli evidenti errori (in parte sembra riconosciuti dallo stesso MIUR), le tante contestazioni delle associazioni disciplinari e vista  l’emanazione del Decreto Direttoriale n. 414 del 6 maggio 2016.

Quest’ultimo provvedimento del MIUR “individua la confluenza nelle nuove classi di concorso, previste dal decreto del Presidente della Repubblica 14-2-2016, n.19, delle precedenti in relazione ad ogni disciplina  riguardante gli indirizzi dei Licei e gli indirizzi, articolazioni ed opzioni degli Istituti Tecnici e degli Istituti Professionali, di cui ai decreti del Presidente della Repubblica nn.87,88, 89 del 15 marzo 20I0″.

I cambiamenti che il DD 414 introduce rispetto al DPR 19 sono significativi.  In questo articolo, che aggiorna ed integra le analisi pubblicate su @nisninforma il 7 e l’8 marzo scorsi (www.anisn.it/nuovosito/seconda-parte-regolamento-sulle-nuove-classi-concorso-legge-cambia-non-per-ex-60a-59a-57a-54a-40a-gli-insegnamenti-diversi-indirizzi/) vengono prese in considerazione le classi di concorso di maggiore interesse  per i docenti di “Scienze” e per l’ANISN. Si tratta  della A-50 (ex 60/A) per la quale vengono introdotti cambiamenti peggiorativi e della A-15 (ex 40/A) dove invece si ha qualche elemento migliorativo.  Nulla è cambiato invece per la A-28: Matematica e Scienze (ex 59/A), per la A-31: Scienze degli alimenti (ex 57/A)  e per la A-32: Scienze della geologia e della mineralogia (ex 54/A) per le quali il DDL 414 conferma le disposizioni del DPR 19.

A-50: Scienze naturali, chimiche e biologiche

La “quasi” esclusività dell’insegnamento di “Scienze naturali” riconosciuta dal DPR 19 alla A-50 negli indirizzi liceali,  si riduce significativamente. Il DD 414 infatti ha esteso alla A-34 (Scienze e tecnologie chimiche)  l’insegnamento di Scienze naturali nel liceo sportivo e, per il liceo scientifico, opzione scienze applicate, non solo conferma l’assegnazione dell’insegnamento anche alla A-34 ma non menziona la clausola relativa all’esaurimento dei titolari di quella classe di concorso, presente invece nel DPR 19.

Negli istituti tecnici sia del settore economico che di quello tecnologico scompare la possibilità, per la A-50, di insegnare per atipicità “Scienze integrate: Fisica”. Scompare anche l’insegnamento, sempre per atipicità,  di “Scienze integrate: Chimica” nel settore tecnologico  mentre viene confermata l’assegnazione di quell’insegnamento nei soli tecnici del settore economico.

La Geografia invece, scomparsa del tutto dagli insegnamenti accessibili alla A-50 secondo il DPR 19, ricompare sia negli Istituti tecnici che negli Istituti professionali.  Il DD 414 assegna infatti alla A-50 (oltre che alla A-21: Geografia) l’insegnamento di questa disciplina   nel 1° biennio di tutti gli indirizzi del settore economico (3h/settimana/anno) ed anche, insieme alla A-21 ed alla A-12 (discipline letterarie) nel 1° anno di tutti gli indirizzi del settore tecnologico (1h/settimana) e degli istituti professionali (1 h/settimana),

Le variazioni introdotte dal DD 414 riducono,  complessivamente,  il monte ore disponibile per i docenti  della A-50 e ne ridimensionano  il ruolo-cardine  per l’insegnamento delle Scienze sperimentali integrate nel 1° biennio dell’istruzione tecnica.

A 15: Discipline sanitarie

Negli istituti tecnici, indirizzo “Chimica, materiali e biotecnologie”, articolazione “Biotecnologie sanitarie”,  il DD 414, a differenza di quanto previsto dal DPR 19, consente alla A-15 (oltre che alla A50 ed alla A-31) l’insegnamento di “Biologia, microbiologia e tecnologie di controllo sanitario” (4h/settimana nel 3°, 4° e 5° anno). Inoltre la A-15 accede all’insegnamento di “Scienze e tecnologie applicate” nel 2° anno (3h/settimana) insieme alle A-50, A-34, A-31. Resta invariato l’accesso, insieme ad A-50 ed A-31, all’insegnamento di Igiene, anatomia, fisiologia, patologia.

Si tratta, in questo caso, del riconoscimento delle indubbie competenze  biologiche dei docenti della A-15.

 

Attilio Pasqualini  (attiliopasqualini@gmail.com )

 

Per insegnare Matematica e Scienze nella scuola media serve una laurea che non c’é.

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Apr 242016
 

Il nuovo Regolamento sulle classi di concorso, in vigore dal 23 febbraio scorso, è al centro di analisi critiche e di proteste. Da più parti ne vengono messi in evidenza errori ed incongruenze di ogni tipo.

Il CUN, Consiglio Universitario Nazionale, il mese scorso ha approvato una mozione molto severa nei confronti del provvedimento ministeriale, mettendone in evidenza, in primo luogo, l’incoerenza con l’attuale struttura delle lauree magistrali e la potenzialità nel produrre  effetti significativamente distorcenti a carico del sistema universitario e scolastico e di aprire altresì a discriminazioni che possono diventare causa di un esteso e motivato contenzioso.

Se si prendono in esame gli effetti dell’applicazione del nuovo Regolamento  sulla classe di concorso A-28: Matematica e scienze nella scuola media, si può chiaramente  osservare che a partire dall’anno accademico 2019/20, in assenza di correzioni o di ulteriori provvedimenti, si determinerà la sostanziale esclusione dall’accesso a quella classe di concorso dei giovani laureati in Scienze biologiche, geologiche, naturali, ambientali, agrarie e in numerose altre lauree magistrali, malgrado si tratti di titoli di studio  riconosciuti come utili dal Regolamento.  Fra 3 anni verranno quindi escluse di fatto dall’accesso alla A-28 le lauree che finora hanno fornito il maggior numero di docenti di Matematica e Scienze nella scuola media.

Per l’accesso alla A-28 anche le lauree in Matematica, in alcune Ingegnerie ed in Fisica, per quanto di gran lunga  più facilitate delle altre, non corrispondono del tutto al combinato di CFU (crediti formativi universitari) richiesti dal nuovo Regolamento nel quale si prescrive che il piano di studi,  fra laurea triennale e laurea magistrale, abbia previsto almeno 132 crediti nei settori scientifico disciplinari MAT, FIS, CHIM, GEO, BIO, INF/01,INF-ING/05, di cui almeno 30 in MAT, 12 in FIS, 6 in CHIM, 6 in GEO, 6 in BIO, 6 in INF/01 o in ING-INF/05 o in SECS-S/01,  nonché, dei predetti 132 crediti, almeno 90 crediti nel corso della laurea triennale, articolati come segue: almeno 12 in MAT, almeno 6 in FIS, almeno 6 in CHIM o GEO, almeno 6 in INF/01 o ING-INF/05 o SECS-S/01.

In @nisninforma dello scorso 16 marzo ( http://www.anisn.it/nuovosito/regolamento-insegnera-scienze-scuola-media/) è già stato affrontato il problema della classe di concorso “Matematica e Scienze” e sono state indicate le lauree d’accesso alla A-28 . In questo articolo cerchiamo invece di chiarire cosa c’è “a monte” di questo provvedimento così paradossale e punitivo per i laureati in quelle Scienze sperimentali che hanno finora alimentato le cattedre di Matematica e Scienze nella scuola media. Ci auguriamo in tal modo di contribuire a stimolare una riflessione tra i lettori di questa rubrica ed anche di fornire elementi utili per iniziative che docenti e associazioni, a partire dall’ANISN, volessero intraprendere  nei confronti del MIUR.

Perché per la A-28 il nuovo Regolamento ha definito un piano di studio così articolato e meticoloso nella richiesta di CFU, così poco praticabile all’interno della maggior parte delle lauree indicate come titoli utili  e per di più  non corrispondente ad alcuna delle lauree magistrali attive nelle Università italiane ?

A ben guardare, l’unica laurea che fornisce tutti i requisiti indicati dal Regolamento  esiste,  ma solo sulla carta; la sua attivazione è infatti bloccata da anni dallo stesso MIUR e ciò spiega perché viene ignorata dal provvedimento.  Si tratta  del Corso di Laurea Magistrale in Formazione degli insegnanti di  Matematica e Scienze LM-95,  istituito con il DM_10_092010_n.249  (e successive integrazioni), approvato da molte Università italiane (Camerino, Pisa, Bologna, Roma, Trieste,  ecc.) tutte in attesa  dello sblocco  da parte del MIUR al quale compete l’indicazione del numero di posti assegnato a ciascun ateneo.

Ma se il MIUR non è in grado di attivare la LM-95,  perché di fatto costringe gli studenti che frequentano regolarmente corsi di laurea riconosciuti utili a doversi arrangiare, rincorrendo esami  opzionali disorganici e non certo in grado di consentire un serio percorso formativo ?  Oppure a rinunciare all’insegnamento nella A-28 ?  Non sarebbe stato meno penalizzante e più proficuo per la formazione del futuro docente se il nuovo Regolamento avesse confermato la situazione finora applicata per la ex 59/A, migliorandola  con la richiesta di alcuni CFU aggiuntivi e mirati, fino a quando fosse stata attivata la LM-95 e fossero licenziati i primi laureati  ?

E’ auspicabile che i docenti e le associazioni che hanno a cuore il ruolo formativo delle Scienze sperimentali, a cominciare dall’ANISN, rivolgano questa domanda al MIUR. A questo proposito c’è da augurarsi che l’ANISN corregga o integri il suo documento inviato il 1° aprile scorso  alla ministra Giannini (ANISN su DPR classi di concorso) nel quale,  per la A-28, si propone di fatto, a partire dal 2019/20,  di rendere inaccessibile  la classe di concorso non solo ai laureati nelle lauree magistrali  citate sopra (Scienze biologiche, geologiche, naturali, ecc.)  ma anche ai laureati in Matematica, Fisica, Ingegneria. Se infatti l’attuale ordinamento universitario non prevede un corso di laurea che fornisca, come si chiede in quel documento, almeno 30 CFU in Matematica, 6 in Informatica, 12 in Fisica, 12 in Chimica, 12 in Geologia e 12 in Biologia, come si può pretendere che quei crediti formativi possano essere acquisiti per iniziativa  individuale dello studente, al di fuori di un piano formativo organico della propria Università, e peraltro anche successivamente all’acquisizione del titolo di studio. Sarebbe il solito invito ad arrangiarsi,  la solita opportunità offerta a chi trae vantaggio dalle speranze dei giovani, insomma una ulteriore beffa per quelli che sono oggi “i più anziani” giovani laureati d’Europa.

 

Attilio Pasqualini  (attiliopasqualini@gmail.com)

CON IL NUOVO REGOLAMENTO, CHI INSEGNERA’ SCIENZE NELLA SCUOLA MEDIA ?

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Mar 162016
 

La risposta si ottiene abbastanza chiaramente leggendo la tabella A del nuovo Regolamento sulle classi di concorso (DPR n. 19 del 14-2-2016): l’accesso alla A-28 (ex 59/A) “Matematica e scienze” sarà di fatto possibile per i laureati in Matematica, in alcuni indirizzi di Ingegneria, in Fisica e in Chimica mentre sarà problematico per i laureati in Scienze biologiche, geologiche, naturali, ambientali, agrarie, in Biotecnologie.

Infatti, se è vero che per accedere alla nuova classe di concorso A-28 vengono largamente confermate le lauree riconosciute dalla precedente normativa (pur con alcuni nuovi inserimenti), è però anche vero che dall’anno accademico 2019/20 quelle lauree dovranno prevedere piani di studio che comprendano un numero di CFU (crediti formativi universitari) che premia fortemente l’area matematica e penalizza l’area biologica, geologica , chimica e ambientale.

Le lauree magistrali che costituiscono titolo di accesso alla A-28 (ed alle quali sono equiparate quelle conseguite nei precedenti ordinamenti universitari) sono le seguenti: Biologia, Fisica, Ingegneria biomedica, Ingegneria chimica, Ingegneria della sicurezza, Ingegneria per l’ambiente e il territorio, Matematica, Modellistica matematico-fisica per l’ingegneria, Scienza e ingegneria dei materiali, Scienze chimiche, Scienze dell’Universo, Scienze della natura, Scienze della nutrizione umana, Scienze e tecnologie agrarie, Scienze e tecnologie della navigazione, Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio, Scienze e tecnologie geologiche, Scienze geofisiche, Scienze zootecniche e tecnologie animali, Biotecnologie agrarie, Biotecnologie industriali, Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche.

Ma non basta il conseguimento di una di quelle lauree, il nuovo Regolamento sancisce che per accedere alla A-28 “il piano di studi, fra laurea triennale e laurea magistrale, abbia previsto almeno 132 crediti nei settori scientifico disciplinari MAT, FIS, CHIM, GEO, BIO, INF/01 (macrosettore: Informatica), INF-ING/05 (Sistemi di elaborazione delle informazioni, macrosettore: Ingegneria informatica), di cui almeno 30 in MAT, 12 in FIS, 6 in CHIM, 6 in GEO, 6 in BIO, 6 in INF/01 o in ING-INF/05 o in SECS-S/01″ (macrosettore: Statistica), nonché, dei predetti 132 crediti, almeno 90 crediti nel corso della laurea triennale, articolati come segue: almeno 12 in MAT, almeno 6 in FIS, almeno 6 in CHIM o GEO, almeno 6 in INF/01 o ING-INF/05 o SECS-S0”.

Se si consultano gli attuali piani di studio dei diversi corsi di laurea che “potenzialmente” consentono l’accesso alla A-28, risulta evidente che è innanzitutto il corso di laurea in Matematica a soddisfare i vincoli richiesti; basteranno infatti un esame opzionale (6 CFU) a scelta tra CHIM o GEO nel triennio e 2 esami opzionali, uno di CHIM o di GEO (6 CFU) ed uno di BIO (6 CFU) nel biennio magistrale, per acquisire i requisiti necessari.

Anche le lauree in Ingegneria previste dal Regolamento, la laurea in Fisica e quella in Chimica consentiranno di soddisfare, senza particolare difficoltà, il piano di studi richiesto. In questi corsi di laurea basterà infatti sostenere un paio di esami opzionali di 6 CFU ciascuno (uno BIO ed uno GEO). Ben diversa invece sarà la situazione per gli studenti dei corsi di laurea in cui prevalgono i CFU nei settori BIO e GEO, per loro sarà problematico acquisire i 30 CFU di MAT + 6 di INF.

Questo provvedimento sembra purtroppo confermare il prevalere, tra i “tecnici” ed i “politici” del MIUR e delle Commissioni parlamentari, dell’idea che le Scienze sperimentali (Fisica, Chimica, Geologia, Biologia) non abbiano la stessa importanza formativa della Matematica e che, all’interno delle Scienze sperimentali, la Fisica abbia più importanza delle altre. Che non si tratta di un’illazione lo dimostra quanto avviene anche nella secondaria di 2° grado, dove la Fisica dispone sempre di un monte ore superiore a quello della Biologia, della Geologia, della Chimica.

Le conseguenze di questo pessimo provvedimento che stravolge la formazione disciplinare dei docenti di Matematica e Scienze nella scuola media non saranno indolori per la qualità dell’apprendimento dei nostri studenti. E’ realistico prevedere, con docenti prevalentemente laureati in Matematica e con insufficienti competenze di Scienze sperimentali, una ulteriore riduzione del già esiguo spazio didattico attualmente disponibile per le Scienze (2h/settimana e nemmeno sempre) oppure, a parità di ore, lo scadimento della qualità degli apprendimenti relativi alle scienze della vita, della Terra, dell’ambiente, fondamentali fonti di conoscenza e di applicazione della metodologia sperimentale; si indebolirà poi la straordinaria opportunità di applicare la Matematica ai fenomeni naturali e della vita quotidiana, opportunità così importante per stimolare l’interesse degli studenti.

Non dovrebbero esserci dubbi sulla necessità che l’insegnante di Matematica e Scienze nella scuola media debba non soltanto possedere adeguate competenze disciplinari sia nell’area matematica che nelle aree delle diverse Scienze sperimentali, ma debba anche avere adeguate competenze per integrare la Matematica con le Scienze sperimentali, così da fornire concretezza applicativa alla Matematica e opportuna formalizzazione di processi e fenomeni alle Scienze.

Si può e anzi si dovrà discutere se questo duplice obiettivo si può perseguire con un unico docente di Matematica e Scienze o con due docenti diversi, uno di Matematica ed uno di Scienze, ma in entrambi i casi, sarà necessario che alle Scienze venga riconosciuto lo stesso valore formativo della Matematica e che si superi l’attuale penosa compressione in 6 h/settimana (sulle 30 h/settimana complessive) di due fondamentali assi culturali quali la Matematica e le Scienze.

 

Attilio Pasqualini   ( attiliopasqualini@gmail.com )

Cittadinanza scientifica: un seminario il 12 marzo a Lanciano (Chieti)

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Mar 092016
 

Organizzato dall’Ufficio scolastico della regione Abruzzo e dall’IIS “Da Vinci-De Giorgio” di Lanciano, in collaborazione con la Fondazione Idis – Città della Scienza di Napoli e con Tuttoscuola, si svolgerà, il 12 marzo prossimo a Lanciano, presso il Polo Museale S.Spirito, un Seminario dal titolo Formazione scientifica e competenze di cittadinanza.

L’incontro ha l’obiettivo di sviluppare il rapporto tra Scienza e Cittadinanza e di attivare , su questo argomento, un laboratorio in rete di ricerca e sperimentazione.

L’importanza del possesso delle competenze, conoscitive e metodologiche, che rendano effettivo l’esercizio della Cittadinanza scientifica da parte dei giovani e della società tutta è ben presente tra i docenti di Scienze sperimentali ed è sempre stata sostenuta dall’ANISN nei suoi documenti e nelle sue azioni. C’è da augurarsi che diventi consapevolezza diffusa in tutto il mondo della scuola: docenti, famiglie e amministrazione scolastica.

 

Attilio Pasqualini

Il “Regolamento sulle nuove Classi di Concorso” è legge. Cosa cambia e cosa non va per le ex 60/A, 59/A, 57/A, 54/A e 40/A. Seconda parte: gli insegnamenti nei diversi indirizzi.

 @nisninforma, La nuova scuola  Commenti disabilitati su Il “Regolamento sulle nuove Classi di Concorso” è legge. Cosa cambia e cosa non va per le ex 60/A, 59/A, 57/A, 54/A e 40/A. Seconda parte: gli insegnamenti nei diversi indirizzi.
Mar 082016
 

In questa Seconda parte dedicata al nuovo Regolamento sulle classi di concorso e che segue l’analisi delle denominazioni e codici, degli accorpamenti e dei requisiti di accesso, pubblicata ieri 7 marzo in questa stessa rubrica, vengono analizzati gli insegnamenti nei diversi indirizzi cui accedono le classi di concorso A-50 (ex 60/A), A-28 (ex 59/A), A-31 (ex 57/A), A-32 (ex A/54) e A-15 (ex 40/A).

A-50: Scienze naturali, chimiche e biologiche. Gli insegnamenti nei Licei.
Rimane intatto, rispetto alla ex 60/A, l’insegnamento di Scienze naturali in tutti gli indirizzi liceali. L’ insegnamento è esclusivo della A-50 in tutti i licei, compreso il nuovo liceo sportivo, ma non nel liceo scientifico opzione scienze applicate (LS-OSA) dove Scienze naturali può essere insegnata anche dai docenti della A-34 (Scienze e tecnologie chimiche). A questo riguardo va ricordato che l’LS-OSA deriva dal vecchio “liceo scientifico-tecnologico” dove erano presenti insegnamenti separati di Scienze della Terra, di Biologia e di Chimica e nel quale i primi due erano assegnati alla 60/A e la Chimica alla 13/A (Chimica e tecnologie chimiche). La riduzione del monte ore complessivo di Scienze della Terra, Biologia e Chimica, frutto del “Riordino” del 2010, ha comportato la perdita della autonomia delle 3 discipline ed il loro accorpamento nella cattedra di “Scienze naturali”. Il nuovo Regolamento, forse al fine di salvaguardare le cattedre di Chimica del vecchio ordinamento, assegna indistintamente l’insegnamento di Scienze naturali  alla A-50 ed alla A-34, penalizzando però, in tal modo l’apprendimento della Biologia e delle Scienze della Terra, per le quali discipline l’abilitazione alla A-34 non fornisce le relative competenze. Si rende quindi necessaria la correzione di questa anomalia del nuovo Regolamento.

A-50: Scienze naturali, chimiche e biologiche. Gli insegnamenti nei Tecnici.
Nel 1° biennio degli Istituti Tecnici sia del settore economico che del settore tecnologico, i docenti della A-50 possono insegnare tutte le Scienze integrate (S.i.): Scienze della Terra e Biologia, Chimica, Fisica. L’insegnamento di S.i. Scienze della Terra e Biologia è assegnato esclusivamente alla A-50 mentre S.i. Chimica è assegnato anche alla A-34 (Scienze e tecnologie chimiche) e S.i. Fisica anche alla A-20 (Fisica).
Per il 1° biennio dei Tecnici del settore economico si tratta di fatto della conferma di quanto avveniva nel vecchio ordinamento pre-Riordino dove la 60/A insegnava “Scienze della natura” (corrispondente alle attuali S.i. Scienze della Terra e Biologia) e poteva insegnare, al pari delle ex 13/A (Chimica) ed ex 38/A (Fisica), anche “Scienza della materia” (corrispondente alle attuali S.i. Fisica e S.i. Chimica). Una differenza sostanziale rispetto al passato è però la riduzione del monte ore complessivo, passato, con il “Riordino” del 2010, dalle 7 h/settimana/anno di Scienze della natura + Scienza della materia, alle 4 h/settimana/anno di S.i. Scienze della Terra e Biologia + S.i. Chimica + S.i. Fisica.
Nel 1° biennio dei Tecnici del settore tecnologico l’assegnazione ai docenti della A-50 non solo di S.i. Scienze della Terra e Biologia (2 h/ /settimana/anno rispetto alle 3 h/settimana/anno del vecchio ordinamento) ma anche, seppure in maniera non esclusiva, di S.i. Chimica e di S.i. Fisica (3 h/settimana/anno per ciascuna delle due discipline) consente di evitare la frammentazione delle Scienze integrate, perlomeno laddove l’insegnamento non viene assegnato a 3 diversi docenti di classi di concorso diverse (A-50, A-34, A-20). Il nuovo Regolamento riconosce alla A-50 ciò che non era stato riconosciuto durante la fase transitoria successiva al “Riordino” del 2010 e che non era consentito nel vecchio ordinamento degli ITI (in vigore dal. 1994 al 2010) nel quale l’insegnamento di Chimica e di Fisica del 1°biennio (3 h/settimana/anno per Chimica e 4 h/settimana/anno per Fisica) era affidato rispettivamente ai soli docenti della 13/A (Chimica e tecnologie chimiche) e della 38/A (Fisica).
Nel 2° anno del 1° biennio degli Istituti Tecnici del settore tecnologico, indirizzo “Chimica, materiali e biotecnologie”, ai docenti della A-50 è assegnato l’insegnamento di Scienze e tecnologie applicate (3h/settimana). Lo stesso insegnamento può essere impartito anche dai docenti della A-31 (Scienze degli alimenti) e della A-34 (Scienze e tecnologie chimiche).
Nel 2° biennio e anno finale dei Tecnici del settore tecnologico, indirizzo “Chimica, materiali e biotecnologie”, il nuovo Regolamento assegna alla 50-A l’insegnamento di Biologia, microbiologia e tecnologie di controllo ambientale nell’articolazione “Biotecnologie ambientali” (6 h/settimana/anno), di Biologia, microbiologia e tecnologie di controllo sanitario (4 h/settimana/anno) e di Igiene, anatomia, fisiologia, patologia (6 h/settimana/anno) nell’articolazione “Biotecnologie sanitarie”. Quest’ultimo insegnamento può essere impartito anche dalla A-31 (Scienze degli alimenti) e dalla A-15 (Discipline sanitarie).
Negli Istituti Tecnici con indirizzo “Agraria, agroalimentare e agroindustria”, alla 50-A è assegnato l’insegnamento di Biotecnologie agrarie in tutte le articolazioni: 2 h/settimana al 4° anno e 3 h/settimana al 5° anno nell’articolazione “Produzioni e trasformazioni”, 2h/settimana/anno nel 2° biennio dell’articolazione “Gestione dell’ambiente e del territorio” e 3 h/settimana nel 4° anno dell’articolazione “Viticoltura ed enologia”. Lo stesso insegnamento è affidato anche alla A-51 (Scienze, tecnologie e tecniche agrarie) e, salvo che nell’articolazione “Viticoltura ed enologia”, anche alla A-52 (Scienze, tecnologie e tecniche di produzioni animali).
Relativamente all’attribuzione degli insegnamenti nell’indirizzo “Chimica, materiali e biotecnologie” degli Istituti Tecnici, va rilevato che il nuovo Regolamento esclude inspiegabilmente la A-50 dall’insegnamento di Chimica organica e biochimica nelle 3 articolazioni di quell’indirizzo. I contenuti di tale insegnamento, come dimostrano le relative “linee guida”, sono del tutto corrispondenti alle competenze richieste ai docenti della A-50 i quali peraltro insegnano la stessa Chimica organica e biochimica nei licei. E’ quindi necessaria, su questo punto, una correzione del nuovo Regolamento.
La Geografia, che nel precedente ordinamento era assegnata alla 60/A negli Istituti Tecnici commerciali e per geometri, sparisce dagli insegnamenti affidati alla A-50. Il nuovo Regolamento assegna la Geografia alla A-21 (ex 39/A) in tutti gli Istituti Tecnici e Professionali ma, in nessun caso, nei licei dove resta attribuita esclusivamente alle classi di concorso in Discipline letterarie.

A-50: Scienze naturali, chimiche e biologiche. Gli insegnamenti nei Professionali.
Il nuovo Regolamento assegna alla A-50 l’insegnamento di Scienze integrate Scienze della Terra e Biologia nel 1° biennio (2 h/ /settimana/anno) sia del settore “Servizi” che del settore “Industria e artigianato”. Ma, a differenza di quanto previsto per gli Istituti Tecnici, alla A-50 non viene riconosciuta la possibilità di insegnare né Scienze integrate Chimica né Scienze integrate Fisica, pur essendo necessario, negli Istituti Professionali ancor più che nei Tecnici, il superamento della frammentazione delle tre diverse Scienze integrate. Anche su questa parte del Regolamento si rende quindi necessaria una correzione.
Nell’indirizzo “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale” è assegnato, esclusivamente alla A-50, l’insegnamento di Biologia applicata (3h/settimana nel 3° anno). Non viene invece assegnato, nello stesso indirizzo, l’insegnamento di Ecologia e pedologia (3 h/ /settimana/anno nel 1° biennio) pur essendo evidente la coerenza di questo insegnamento con la classe di concorso. E’ quindi necessario un intervento correttivo  anche su questo punto.

A-28: Matematica e scienze.
L’insegnamento assegnato alla A-28 non muta rispetto a quello della ex 59/A. Il cambiamento, questo molto significativo, riguarda i titoli di accesso che, come descritto nella “Prima parte” di questa analisi del nuovo Regolamento (pubblicata su @nisninforma del 7 marzo) comporterà di fatto, a partire dall’a.a. 2019/20, l’accesso alla A-28 quasi esclusivamente di laureati in Matematica.
Fermo restando il ruolo centrale che la Matematica deve continuare ad avere nell’istruzione secondaria di I grado, è evidente che ciò non deve in alcun modo determinare lo svilimento dell’altrettanto centrale ruolo formativo delle Scienze sperimentali già ora relegate all’ultimo posto, tra tutti i paesi europei, quanto a monte ore ad esse dedicate nella scuola media (dati Eurydice). E’ quindi necessaria un’azione delle associazioni disciplinari scientifiche sperimentali volta a raggiungere, nella secondaria di I grado italiana, uno standard formativo nelle Scienze sperimentali pari almeno a quello medio europeo.

A-31: Scienze degli alimenti.
Ai docenti della A-31 è assegnato, nel 2° anno del 1° biennio degli Istituti Tecnici settore tecnologico, indirizzo “Chimica, materiali e biotecnologie”, l’insegnamento di Scienze e tecnologie applicate (3h/settimana); lo stesso insegnamento è attribuito anche alla A-50 e alla A-34. Nell’ articolazione “Biotecnologie sanitarie” dello stesso indirizzo è attribuito alla A-31 (ma anche alla A-50 ed alla A-15) l’insegnamento di Igiene, anatomia, fisiologia, patologia (6h/settimana/anno nel 2° biennio e nell’anno finale).
L’abilitazione A-31 è necessaria per l’insegnamento di Scienza degli alimenti nel 1° biennio degli Istituti Professionali settore “Servizi”, indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” (2 h/settimana/ anno) e di Scienza e cultura dell’alimentazione nel 2° biennio e anno finale di tutte le articolazioni di quell’indirizzo (4 h/settimana nel 3° anno e 3 h/settimana sia nel 4° che nel 5° anno). Inoltre, sempre nello stesso indirizzo, alla A-31 è assegnato l’insegnamento di Scienza e cultura dell’alimentazione nel 2° biennio ed anno finale dell’opzione “prodotti dolciari”.

A-32: Scienze della geologia e della mineralogia.
Questa abilitazione consente l’insegnamento, negli Istituti Tecnici settore tecnologico, indirizzo “Costruzioni, ambiente e territorio”, delle seguenti discipline: Scienze e tecnologie applicate (3 h /settimana nel 2° anno del 1° biennio), Geologia e geologia applicata e Tecnologie per la gestione del territorio e dell’ambiente, nel 2° biennio e 5° anno dell’articolazione “Geotecnico” (rispettivamente   5 h e 6 h/settimana/ anno).

A-15: Discipline sanitarie.
Con l’abilitazione A-15 si insegna Igiene, anatomia, fisiologia, patologia negli Istituti Tecnici settore tecnologico, indirizzo “Chimica, materiali e biotecnologie”, articolazione “Biotecnologie sanitarie”. Lo stesso insegnamento può essere impartito anche dalla A-50 e dalla A-31. Consente inoltre, questa volta in via esclusiva, l’insegnamento negli Istituti Professionali settore “Servizi”, indirizzo “Servizi sociosanitari”, di Igiene e cultura medico-sanitaria (4 h/settimana nel 3°, 4° e 5* anno di tutte le articolazioni), di Discipline sanitarie (Anatomia, fisiopatologia oculare e Igiene) (2 h/settimana per i primi 3 anni e 5 h/settimana nel 4° e 5° anno) nell’articolazione “Ottico” e di Anatomia, fisiologia, igiene (2 h/settimana nei primi 3 anni) e Gnatologia (2h/settimana negli ultimi 2 anni) nell’ articolazione “Odontotecnico”.
Non si comprende il motivo della non accessibilità all’insegnamento di Biologia, microbiologia e biotecnologie sanitarie nella articolazione “Biotecnologie sanitarie” indirizzo “Chimica, materiali e biotecnologie”, insegnamento che viene attribuito alla sola A-50. Altrettanto non comprensibile il non accesso della A-15 all’insegnamento di Scienze e tecnologie applicate, sempre nell’articolazione “Biotecnologie sanitarie”, pur essendo l’insegnamento di Igiene, quello col maggior numero di ore nel triennio. Anche su questi due punti si ritiene opportuna una correzione del Regolamento.

 

Attilio Pasqualini (attiliopasqualini@gmail.com)