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SID: develop Inquiry-Based Science Education in Italy

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Dic 142015
 

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Progetto “Firenze, l’alluvione del 1966 e le altre alluvioni”

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Dic 092015
 

Il giorno 15 Dicembre 2015 presso l’aula magna del ISIS Leonardo da Vinci di Firenze, si terrà un incontro a più voci sul tema delle alluvioni che colpirono Firenze. Il Progetto ha come finalità, oltre a quella importantissima di far conoscere un evento straordinario che rischia di perdersi nella memoria collettiva, quella di permettere la costruzione di varie unità didattiche sul tema delle alluvioni, del dissesto idrogeologico del nostro paese in generale e più in particolare sull’importanza della “resilienza ” ai fenomeni naturali anche estremi , cioè la reazione che il territorio e la comunità che vi risiede dovrebbe attivare nei confronti di queste calamità .

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Scuola di paleontologia

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Nov 232015
 

Locandina2016

La Sesta Edizione della Scuola di Paleoantropologia di Perugia si terrà dal 22 al 27 febbraio 2016.  La scadenza per le iscrizioni è stata prorogata al 15/01/2016.

In allegato la prima circolare: PrimaCircolare2016

 

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Il verde Molise, fra preistoria, riserve della biofera, oliveti e tratturi

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Nov 012015
 

Il Molise non è una regione meta del turismo internazionale ed anche moltissimi italiani ignorano le sue ricchezze naturali, paleontologiche, archeologiche, storiche ed artistiche. Una regione che vale la pena visitare con calma ed attenzione perché riserva molte piacevoli sorprese.

panorama

 Ad Isernia molto interessante è il Museo Nazionale del Paleolitico “La Pineta”. Nel 1978 durante la costruzione della superstrada Napoli-Vasto, fu scoperto un antichissimo accampamento risalente a 700.000-600.000 anni fa che sorgeva accanto al paleoalveo del fiume Carpino. La scoperta ha permesso di ampliare le conoscenze scientifiche sulle attività di esseri umani che si collocano in uno stadio fra H.antecessor e H.heidelbergensis.

L’unico resto umano che si è trovato è il dentino di un bambino di circa 5 anni, ma gli abbondanti manufatti litici e i resti di animali cacciati fra cui si possono distinguere bisonti, elefanti, rinoceronti megaceri, ippopotami, orsi, ne fanno uno dei siti più importanti del primo popolamento del nostro continente.

Gli abitanti del sito cacciavano e macellavano gli animali con strumenti litici provenienti dal territorio di cui avevano una buona padronanza.

Le strutture che si possono visitare comprendono il padiglione degli scavi che sono tuttora in corso su un’estesa superficie e l’annesso museo che descrive l’attività di scavo e l’ambiente in cui vivevano i lontani abitatori del sito.

Una riproduzione di un Elephas antiquus, di capanne e ripari  e numerosi supporti multimediali consentono un approccio didattico e divulgativo agli studi archeologici in corso.

Per informazioni: http://archeologicamolise.beniculturali.it/index.php?it/215/museo-nazionale-del-paleolitico-di-isernia-la-pineta

 elephas antiquus

Elephas antiquus (ricostruzione)

 A circa venti chilometri da Isernia l’interessante cittadina di Venafro ospita il Parco Regionale dell’ Olivo di Venafro un Sito di Interesse Comunitario che consente comode passeggiate tra gli splendidi oliveti che si estendono sulle pendici dei monti Corno e Santa Croce, primi contrafforti delle Mainarde.

L’olio di Venafro era ben noto nell’antichità, è sicuramente il più citato dagli autori antichi. Per Marco Porcio Catone (II sec. a. C.) gli oliveti di Venafro rappresentano un modello ideale per questa coltura, del resto parlava con cognizione di causa perché possedeva una villa rustica nel territorio.

Plinio nel “De Oleo” afferma che a Venafro spetta il primato mondiale dell’olio grazie alla celeberrima oliva liciana. Ed ancora Orazio nelle “Odi” ritiene impareggiabile l’olio venafrano nelle salse; lo citano anche Varrone, Virgilio, Strabone, Marziale e Giovenale che nelle Satire ironizza sul ricco Virrone che sul suo pesce versa olio di Venafro, mentre all’ospite serve olio lampante.

La superficie coltivata ad olivi è ancora considerevole anche se notevolmente ridotta negli ultimi decenni a causa degli abbandoni e degli incendi; si possono incontrare esemplari pluricentenari.

olivo

 Vi sono coltivate varietà autoctone come l’Aurina forse da identificare con la “Licinia” dei romani.

Le rupi calcaree spesso a strapiombo ospitano numerose specie di rapaci come il lanario e la poiana; dove finiscono gli oliveti si incontrano boschi soprattutto di roverelle.

I percorsi a piedi portano a esplorare anche resti di mura sannitiche e poi romane che formavano una triplice cerchia di fortificazioni intorno a Venafro. La caratteristica Torricella che si nota su uno sperone di roccia faceva parte di un sistema di avvistamento e controllo della pianura sottostante. Si possono vedere anche i resti di una villa romana e quelli dell’Anfiteatro e del Teatro romano.

Interessante è anche la visita alla cattedrale romanica situata alla periferia della cittadina, all’imbocco del parco degli olivi, risale al XV secolo.

cattedrale di Venafro Cattedrale di Venafro

Il massiccio del Matese, (http://www.matese.org/) al confine fra Molise e Campania, è uno dei più importanti dell’Italia peninsulare per l’estensione, la ricchezza delle acque che ne scaturiscono e l’altezza dei suoi monti alcuni dei quali sfiorano i duemila metri. Su queste alture combatterono e morirono gli ultimi sanniti prima di essere sconfitti dai romani (III secolo a.C.).

La natura carsica del massiccio dà origine a molteplici fenomeni di carsismo sia superficiale che profondo: bacini, doline, voragini. Il lago del Matese, con i suoi 1011 m slm, è il bacino carsico più alto d’Italia, posto ai piedi delle vette maggiori del massiccio: il monte Miletto e il monte Gallinola. Fra la vegetazione palustre delle sue rive trovano rifugio numerosi uccelli acquatici.

Lago del Matese

Lago del Matese

Nelle faggete del comune di Campochiaro si aprono numerose cavità, la più importante è il Pozzo della Neve la grotta più profonda del’Italia meridionale (-1048 m, sviluppo circa 9000 m). Se verranno scoperte le comunicazioni con altre grotte molto vicine può costituire uno dei più estesi complessi sotterranei d’Italia con uno sviluppo di circa 30 km. Le cavità erano conosciute fin dai tempi antichi e sfruttate come deposito per la neve che veniva poi venduta a valle. Dagli anni cinquanta del secolo scorso sono iniziate le esplorazioni speleologiche che proseguono tuttora attirando speleologi da tutta Europa.

 Pozzo della Neve

Pozzo della Neve

Le Riserve della Biosfera diCollemeluccioeMontedimezzo (http://www.assomab.it/aree-mab/mab-montedimezzo.html) nei comuni di Carovilli e Pescolanciano, fanno parte di una rete mondiale nell’ambito del programma MaB, (Man and the Biophere) avviato nel 1971 dall’UNESCO con lo scopo di mantenere un equilibrio duraturo fra l’uomo e il suo ambiente attraverso la conservazione della biodiversità, la promozione dello sviluppo economico e la salvaguardia dei valori culturali.

Numerosi sentieri facili e ben segnalati, alcuni percorribili anche da portatori di handicap, attraversano le due riserve gestite dal Corpo Forestale dello Stato. Si attraversano splendide faggete, a quote più basse crescono anche cerri, aceri, carpini, frassini.

faggeta

Nel Centro visite di Montedimezzo un’interessante esposizione mostra le piante e gli animali delle due riserve. Nei pressi ampie gabbie e recinti ospitano la fauna che per diversi motivi non può essere rimessa in libertà: cervi, daini, tartarughe, rapaci.

Lungo uno dei sentieri di Colledimezzo si può attraversare la faggeta ed arrivare ad uno degli alberi monumentali italiani, soprannominato “Re Faione” un enorme faggio di circa 500 anni, un vero patriarca della foresta che misura 25 m di altezza e 6,40 di circonferenza.

re Faione

Re Faione

Un modo singolare di attraversare la regione è lungo i tratturi, le “autostrade verdi” percorse fin dalla preistoria dagli armenti delle popolazioni italiche, la cui economia era basata soprattutto sulla pastorizia. Per trovare foraggio per tutto l’anno compivano due migrazioni, in autunno dai monti dell’Appennino centrale al Tavoliere delle Puglie e in primavera di nuovo sui monti, seguendo i corsi dei fiumi Sangro, Biferno, Trigno. I principali sono il Celano-Foggia (207 Km), il Castel di Sangro-Lucera (127 km), il Pescasseroli- Candela (211 km), che attraversano l’intera regione. Sono stati utilizzati per le greggi fino agli anni 50 del secolo scorso, attualmente i capi vengono invece trasportati con i camion soprattutto per le lunghe distanze.

Recentemente i tratturi sono stati rivalutati e inseriti in percorsi naturalistici da farsirsi a piedi, in bicicletta o a cavallo. Sono ben segnalati lungo le carrozzabili e se ne possono percorrere brevi tratti o tratti più consistenti in un bel paesaggio ondulato di prati e boschi, senza grandi dislivelli.

tratturo

 Nel Medioevo castelli e torri sorsero a difesa di paesi sorti lungo i luoghi di sosta, a volte su vecchi insediamenti sanniti come nel caso di Saepinum importante centro prima sannita poi romano.

 Il paese di Capracotta a 1421 m slm è uno dei comuni più alti d’Italia ed è considerato il più nevoso. Frequentato per turismo estivo e invernale ospita un bel Giardino della Flora Appenninica  (http://www.ortobotanicoitalia.it/molise/capracotta/). Fu istituito nel 1963 da un’idea del professor Valerio Giacomini, vi vengono conservate e tutelate le specie vegetali autoctone dell’Appennino centro-meridionale.

 Articolo e foto di Alessandra Gaddini

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Geosciences Information For Teachers 2016

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Ott 062015
 

Il GIFT (Geosciences Information For Teachers)  2016  si terrà come gli altri anni a Vienna, da oggi è possibile presentare la propria candidatura alle organizzatrici italiane , Francesca Cifelli e Francesca Funiciello come specificato nella lettera  indirizzata agli insegnanti italiani in cui vengono fornite tutte le informazioni necessarie.

Scarica la lettera di invito: Lettera Insegnanti GIFT 2016

Scarica il form di partecipazione:  gift-2016_appli_form

Gentile Insegnante,

Le comunichiamo che da oggi è possibile presentare la candidatura per la partecipazione al  Geosciences Information FoTeachers (GIFT) workshop – EGU 2016.

 

Il tema del workshop GIFT 2016 è “THE SOLAR SYSTEM AND BEYOND“.

Cliccando sul link

http://static2.egu.eu/media/filer_public/24/1b/241bb40c-19f0-414f-922f-218e32b5a3f7/gift-2016_appli_form.pdf

 

è possibile visualizzare informazioni sul GIFT 2016.

 

Ogni anno l’EGU (European Geosciences Union) organizza il workshop GIFT nell’ambito di uno dei congressi più importanti che si svolgono in Europa nell’ambito delle Geoscienze.

 

Il GIFT è dedicato all’aggiornamento di circa 80 insegnanti provenienti da diverse parti del mondo (prevalentemente Europa). La finalità del GIFT è quella di mettere a contatto diretto il mondo della scuola e il mondo della ricerca e di fornire agli insegnanti un aggiornamento sui temi più attuali delle Scienze.

Il GIFT 2016 si terrà ancora una volta a Vienna (Austria) presso l’Austria Center, dal 18 al 20 Aprile 2016.

Agli insegnanti selezionati sarà dato un contributo economico (400 euro per l’edizione passata) per coprire le spese di viaggio e di alloggio (l’iscrizione al workshop è gratuita per gli insegnanti selezionati), secondo regole che verranno successivamente comunicate.

 

Sul sito:

http://www.egu.eu/education/gift/

si trovano  le informazioni generali sul GIFT 2016 e sulle edizioni precedenti.

In allegato pdf (ma anche nella pagina web indicata sopra) il programma preliminare del workshop e le modalità per  sottoporre la candidatura.

La candidatura dovrà essere spedita entro il 30 Novembre 2015 ai seguenti indirizzi di posta elettronica:

francesca.cifelli@uniroma3.it

francesca.funiciello@uniroma3.it

 

A parità di merito, precedenza sarà data agli insegnanti che non hanno mai partecipato ad alcuna edizione passata.

 

Ricordiamo che, in virtù di un protocollo d’intesa tra GIFT-EGU e Associazione Nazionale degli Insegnanti di Scienze Naturali, il GIFT viene riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca come attività di formazione per gli Insegnanti.

 

Qualora non fosse interessata/o a partecipare a questa edizione oppure ha già partecipato due volte, La invitiamo a inoltrare questa mail a colleghi potenzialmente interessati.

 

Cordialmente,

Francesca Cifelli e Francesca Funiciello

(rappresentanti italiani del Comitato Educazione EGU)

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VIII edizione del Festival della Scienza di Cagliari

 Eventi  Commenti disabilitati su VIII edizione del Festival della Scienza di Cagliari
Ott 062015
 

logo-festival-cloud-little1Dal 10 al 15 di Novembre si terrà l’  “VIII edizione del Festival della Scienza di Cagliari – La Meraviglia della scienza” 

che sarà ospitato negli spazi dell’Exmà, in via San Lucifero, e quest’anno, anche presso “il Ghetto” in Castello. Gli spazi saranno aperti tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, con una ricchissima offerta di conferenze, dibattiti, animazioni, spettacoli, mostre e laboratori.  

Potrete trovare tutte le informazione della manifestazione sul sito www.festivalscienzacagliari.it  , dove potrete consultare il calendario degli appuntamenti in programma e scaricare la brochure del festival. Da quest’anno, inoltre, sarà possibile procedere alla prenotazione degli eventi compilando l’apposito modulo on line presente sul sito. 

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Educazione allo sviluppo sostenibile: il cibo

 Didattica & Progetti, SUSTAIN  Commenti disabilitati su Educazione allo sviluppo sostenibile: il cibo
Ott 042015
 

OLYMPUS DIGITAL CAMERADal 8  al 10 settembre si è svolto presso l’Università di Trnava, una ridente cittadina della Slovacchia, il primo dei tre  workshop organizzati nell’ambito di SUSTAIN, un Progetto Comenius multilaterale triennale (2013 – 2016) a cui partecipa l’ANISN come unico partner italiano in una rete formata da 11 istituzioni di 10 paesi europei, con un’ampia esperienza nell’IBSE.

L’obiettivo  era quello di condividere metodologie per rendere gli studenti responsabili delle proprie decisioni quotidiane e dei propri stili di vita nell’ottica di uno  sviluppo sostenibile che, come sostiene il Rapporto Brutland, “sia in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”.

In particolare l’argomento cibo porta gli studenti a esplorare la composizione, la produzione, la distribuzione e il consumo degli alimenti mangiati ogni giorno e a rendersi conto di come i processi economici, ambientali e sociali relativi all’alimentazione siano strettamente collegati fra loro.

Dopo una breve introduzione che ha illustrato gli scopi e le metodologie utilizzate, i partecipanti sono stati suddivisi in gruppi e hanno potuto sperimentare attività dedicate a: miele, latte e derivati, pane, frutta e verdura.

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Per ogni alimento il lavoro di gruppo è iniziato con un brainstorming (cosa so? cosa voglio sapere?) seguito da una serie di osservazioni relative a caratteristiche nutrizionali, produzione, distribuzione, consumo. Punto di partenza sono state: la lettura di etichette (latte),  l’analisi sensoriale (miele), la classificazione delle diverse tipologie (pane) che hanno portato a formulazioni di domande a cui rispondere con semplici esperimenti. Per il pane, ad esempio, ci i è posta la domanda: “Che cosa serve per fare il pane? Che cosa fa sì che l’impasto “cresca”?

I diversi gruppi hanno avuto a disposizione sostanze e materiali con cui progettare un esperimento per rispondere a quesiti iniziali. Quasi tutti hanno scelto il lievito come ingrediente necessario alla “crescita” dell’impasto, ma la risposta ha portato a nuovi interrogativi: “Basta il lievito o serve qualche altra cosa? Come arrivare a un’evidenza sperimentale?”

Per il rapporto cibo-società si è esaminato il problema della produzione dei diversi alimenti, ad esempio intervistando un apiculture nel workshop sul miele. Il consumo spesso è associato alla spreco, tema trasversale ai diversi alimenti.   Tutti gli workshop hanno offerto numerosi spunti e idee per progettare percorsi didattici in scuole di diverso ordine e grado: alla fine del progetto saranno prodotte pubblicazioni che permetteranno a tutti gli insegnati europei di utilizzare il lavoro svolto dalle 11 istituzioni coinvolte.

L’accoglienza e l’organizzazione sono state “perfette”  e hanno permesso ai partecipanti di visitare la città e di degustare vini e specialità gastronomiche locali.

I prossimi workshop si terranno a Leicester, il  24-26 Novembre (oggetti della vita quotidiana)

e a Dublino 8-10 Dicembre  (energia).

Il Progetto SUSTAIN è descritto in sintesi sul sito dell’ANISN  http://www.anisn.it/nuovosito/progetto-sustain-supporting-science-teaching-advancement-through-inquiry/

e in modo più esteso nel sito europeo http://www.sustain-europe.eu/,

 Angela Colli

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With the support of the Lifelong Learning programme of the European Union

 Posted by at 22:32