La data di scadenza per le iscrizioni delle scuole alle Olimpiadi delle Scienze Naturali 2016 è prorogata al giorno 7 marzo 2016 (lunedi).
Il Responsabile Nazionale
Prof. Vincenzo Boccardi
La data di scadenza per le iscrizioni delle scuole alle Olimpiadi delle Scienze Naturali 2016 è prorogata al giorno 7 marzo 2016 (lunedi).
Il Responsabile Nazionale
Prof. Vincenzo Boccardi
La sezione ANISN di Basilicata organizza un corso di formazione per docenti di scienze della scuola secondaria di primo e secondo grado dal titolo “LA SCUOLA CHE CAMBIA: PERCORSI CLIL PER LE SCIENZE NELLA SCUOLA SECONDARIA”.
La FISNA ovvero la Federazione delle Scienze Naturali e della Natura cui afferiscono tutte le Società e le Associazioni scientifiche italiane del settore ha organizzato un convegno che si terrà il 23 febbraio presso l’Aula Magna della Sapienza di Roma sul problema delle specie aliene in Italia .
Nei giorni 26 e 27 febbraio si terrà OrvietoScienza, un appuntamento annuale, un momento in cui parlare di scienza e di promozione della scienza nella scuola. Due giornate dedicate ai rapporti tra scienza, scuola e società, nella cornice dell’accogliente città medievale del centro Italia.
Il Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili: natura, archeologia, medioevo a 30 km da Roma
“Velox amoenum saepe Lucretilem mutat Lycaeo Faunus” (Il veloce Fauno cambia spesso col Lyceo l’ameno Lucretile), Orazio, Libro I, Ode XVII. Dagli ozi della sua villa è facile per il poeta immaginare che Fauno preferisca lasciare il monte Lyceo in Arcadia per i monti Lucretili.
Il Parco Regionale dei Monti Lucretili, istituito dalla regione Lazio nel 1989, è piacevole da esplorare in ogni stagione; a circa 30 chilometri a nord-est di Roma si può camminare in un ambiente naturale senza incontrare nessuno o quasi, fra comodi sentieri e carrarecce, valli più o meno profonde, rocce scoscese, creste arrotondate, ampi altopiani.
(sentiero monti Lucretili)
L’ambiente è preappenninico, vi si trovano diversi tipi di formazioni calcaree che testimoniano la complessa storia geologica di questo territorio che 200 milioni di anni fa era ricoperto dalla Tetide e costituiva una zona di transizione tra il mare profondo e quello poco profondo che ricopriva Lazio e Abruzzo. Le forze orogenetiche che hanno modellato i monti sono ben evidenti. Le cime più alte sono il monte Pellecchia (1368 m), e il monte Gennaro (1271 m) ben visibili dalle zone più elevate di Roma.
(Monte Pellecchia)
I fenomeni carsici sono diffusi: numerose doline si trovano sugli altopiani del monte Gennaro e sul monte Pellecchia; nel comune di Percile si trovano i suggestivi “Lagustelli”, laghetti formati da doline di crollo. Ė possibile raggiungerli con una comoda passeggiata in piano di circa un’ora lungo una carrareccia che costeggia pascoli, prati, aree da pic-nic, casali restaurati, boschi di querce, aceri ed ornielli. Il primo laghetto, a malapena visibile fra la vegetazione, è il piccolo Marraone dalla forma ad imbuto. Qui gli uccelli acquatici fanno il nido indisturbati.
(lago Marraone)
Continuando sulla sterrata per un centinaio di metri circa, si trova il secondo lago, il Fraturno, piacevolmente ombreggiato da pioppi, querce e conifere, ricco di piante acquatiche di cui si nutrono pesci ed anfibi. Anche questo lago occupa il fondo di una dolina, più ampia e meno profonda della prima.
(lago Fraturno)
La vegetazione del parco ha risentito dell’impatto dell’uomo che ha sfruttato il territorio fin dalla preistoria soprattutto per il pascolo; nonostante ciò è molto interessante e varia sia per la diversità degli ambienti che vanno dai rilievi montuosi alle valli, alle colline ed agli altopiani, sia perché ci troviamo in una zona di transizione tra la zona appenninica e quella mediterranea. Il leccio vi è ben rappresentato insieme a fillirea, mirto, cisto, terebinto, roverella, carpino nero, cerro. Oltre gli 800 m invece prevale il faggio; le faggete sono bellissime e nonostante in passato siano state intensamente sfruttate è ancora possibile incontrare esemplari centenari.
(Faggeta)
Vi si trovano poi alcune specie relitte e specie tipiche della zona balcanica come lo Storace (Styrax officinalis) che in Italia è presente solo sui monti Lucretili e sui vicini monti Tiburtini. Localmente è chiamato “Mella bianca” e il suo fiore è stato scelto come simbolo del Parco. Vi cresce anche l’albero di Giuda (Cercis siliquastrum), originario anche questo di areale balcanico, in Italia si trova allo stato spontaneo solo in pochi luoghi dell’Appennino.
(Albero di Giuda)
La flora erbacea è molto ricca e soprattutto in primavera è possibile ammirare la fioritura di ben 60 specie di orchidee, oltre che un iris endemico (Iris sabina) e il giglio martagone.
Il pascolo brado è stato praticato fin dalla preistoria ed ha influenzato la vegetazione in alcune zone in cui prevalgono arbusti come il prugnolo, il biancospino, la rosa selvatica, il rovo, il pero selvatico e piante erbacee non appetibili come l’asfodelo giallo, l’elleboro e il verbasco. Ancora oggi le vacche e i cavalli bradi al pascolo si possono incontrare facilmente lungo i sentieri del Parco.
(Vacche brade)
La fauna selvatica comprende l’istrice, il tasso, il riccio, il cinghiale, molte specie di roditori come lo scoiattolo, la talpa e il quercino, il moscardino, il ghiro, la lepre, diverse specie di carnivori come la volpe, la donnola e la faina. Sporadicamente è stata segnalata anche la presenza del lupo. Sono presenti molte specie di rapaci, fra questi una coppia di aquile reali che fino a pochissimi anni fa nidificava sulle rupi del monte Pellecchia.
Numerose sono le testimonianze archeologiche disseminate nel Parco: rovine di fortificazioni preistoriche, terrazzamenti di epoca romana, antichi monasteri, santuari, castelli ed insediamenti medioevali, in alcuni casi ben conservati in altri in rovina come la rocca di Montefalco presso Monteflavio
(Rovine di Montefalco)
o la Madonna dei Ronci, un eremo del XIII secolo raggiungibile con un’escursione a piedi da Vicovaro o da San Polo.
(Madonna dei Ronci)
I resti della villa di Orazio nel comune di Licenza sono una tappa interessante. Il poeta la ricevette in dono da Mecenate nel 33 a.C., era composta da 12 stanze e da un piccolo impianto termale. Da qui il poeta scrisse probabilmente molte delle sue odi. “Satis beatus unicis Sabinis” (Felice abbastanza dell’unica villa sabina). Libro II, Ode XVII.
(villa di Orazio)
I comuni del Parco sono 13, parte in provincia di Roma e parte in quella di Rieti, piccoli paesi medioevali arroccati intorno ai loro castelli fatti costruire da famiglie della nobiltà romana. Nelle zone collinari gli olivi sono ancora intensamente coltivati e l’olio extravergine D.O.P. è uno dei vanti della Sabina, insieme alle ciliegie di Palombara Sabina.
Nel territorio del parco, a San Polo dei Cavalieri, il principe Federico Cesi possedeva il castello che nel 1603 divenne la prima sede dell’Accademia dei Lincei da lui fondata insieme ad altri tre scienziati con lo scopo di indagare le scienze della natura.
Per maggiori informazioni, iniziative ed itinerari di visita consultare il sito del Parco: http://www.parcolucretili.it/
Perché questo titolo?
Forse perché, come dice Jan Fasen ideatore di Agorà, per cambiare la scuola bisogna prima farla esplodere.
Un Big Bang per ri-crearla!
Ma come sarà la scuola ri-creata?
Per immaginarla abbiamo fatto il giro del mondo alla scoperta delle esperienze più creative.
Il nostro viaggio ha attraversato vari Paesi europei (Inghilterra, Francia, Austria, Svezia), si è spostato negli Stati Uniti a Chicago ed è approdato in Giordania, per scoprire alcune realtà del mondo arabo. Il seminario ricomporrà, in modo originale, relazioni di tipo teorico e modelli esemplari di esperienze educative innovative.
http://ospitiweb.indire.it/adi/SemFeb2016/Sm16_frame_programma.htm
Sono disponibili sul canale youtube della Società Geologica Italiana ( https://www.youtube.com/playlist?list=PL_-W3Lv2A4u-lmtmsC11Mf9RDU9813P1d ) i video del geospettacolo TERRA CAMBIA, tenutosi il 4 Settembre 2015 presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Firenze.
“TERRA CAMBIA”
Organizzazione: SIMP-SGI-So.Ge.I-AIV
Patrizio Roversi spia la Terra nella sua evoluzione da 4 miliardi e mezzo di anni fa fino alla civiltà dell’uomo. Quattro “geoattori” conducono gli spettatori attraverso i grandi cambiamenti che hanno trasformato un pianeta coperto da magma in un mondo pieno di colori e profumi. Domande provocatorie, dati scientifici e oggetti curiosi ci spingono a percepire la mutevolezza del tempo geologico.
Questa storia della Terra racconta come gli eventi geologici, la comparsa e l’evoluzione della vita e i cambiamenti climatici interagendo tra loro hanno condizionato l’evoluzione del pianeta. Questi legami si rafforzano con il passare del tempo e le variazioni climatiche, così come i cambiamenti sulla superficie terrestre indotti dall’evoluzione della vita, possono essere sia l’effetto che la causa delle trasformazioni nell’interno del nostro pianeta.
1 – Dal fuoco all’acqua: i primi 10 milioni di una storia lunga 4 miliardi e mezzo di anni
2 – Il pianeta si colora di rosso: la comparsa dell’ossigeno nell’atmosfera (~2 miliardi di anni fa)
3 – La grande nevicata: la Terra si trasforma in una palla di neve (600-750 milioni di anni fa)
4 – L’invenzione degli occhi: gli animali conquistano il mondo (560 milioni di anni fa)
5 – Nasce l’Oceano Atlantico: una rivoluzione climatica e nuovi ecosistemi (da 190 milioni di anni fa)
6 – Il pianeta si copre di fiori in una “super-serra” (120 milioni di anni fa)
7 – Nulla si crea, nulla si distrugge: muore un oceano, nascono le Ande, e il clima cambia per sempre (40 milioni di anni fa)
8 – Una “culla… delle civiltà” fatta di pietra: l’uomo diventa geologo!
Questo opuscolo è frutto del lavoro di un gruppo di esperti di Scienze Naturali, appassionati alla loro disciplina e capaci di appassionare anche i lettori ad una delle tante meraviglie della Natura. Il testo è stato preparato attingendo sia a dati sperimentali che a fonti bibliografiche, utilizzando un linguaggio semplice e facilmente comprensibile. Siamo convinti che dalla lettura di queste pagine, si possano inferire considerazioni di filosofia naturale, assai importanti per l’uomo e il suo vivere sulla Terra. A. Einstein già si preoccupava ….” Se l’Ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”
Elisabetta Piro Presidente ANISN sezione Sardegna
Scarica l’opuscolo: Dal polline al miele
Dal 13 al 15 novembre si è svolta all’Accademia Pontificia delle Scienze una conferenza su “Children and Sustainable Development: A Challenge for Education.”
Anna Pascucci è stata invitata come observer per una relazione e le è stato anche chiesto di individuare un gruppo di studenti residenti in Italia ma di origini non Italiane per rappresentare e far sentire, insieme ad analoghi gruppi di studenti provenienti dagli Stati Uniti, Germania, Francia “la voce dei giovani” su questi temi. Erano presenti 19 ragazzi da 12 paesi.
Il lavoro di preparazione del contributo Italiano è stato molto lungo e impegnativo per tutti, ma anche il più apprezzato. Il risultato un’esperienza indimenticabile per il gruppo dei 7 studenti Italiani scelti ( come si evince dalle loro testimonianze) e per i gruppo di soci, costituiti oltre che da Anna, da Emanuele Piccioni e Daniela Padula che tanto hanno lavorato per la partecipazione.
Di seguito il link al sito del booklet di presentazione della conferenza
http://www.casinapioiv.va/content/dam/accademia/booklet/booklet_children.pdf
e alla registrazione integrale della sezione “The voice of children and teenager”
https://vimeo.com/146428824 il contributo Italiano inizia al minuto 35.
Di seguito due testimonianze di studenti che hanno partecipato all’evento.
Ho avuto il privilegio di prendere parte al workshop “Children and Sustainable Development: A Challenge for Education” organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze e sono rimasto entusiasta di questa esperienza ed arricchito dal contatto con eminenti personalità del mondo scientifico e religioso e con tanti altri ragazzi di differenti nazionalità. Ho lavorato con grande impegno per prepararmi al meglio e ne ho tratto molti benefici, perché ho potuto approfondire alcuni dei grandi problemi ambientali che affliggono il nostro pianeta. Continue reading »