E’ stato pubblicato su Nature il 23 febbraio l’articolo che annuncia la scoperta di 7 nuovi pianeti con caratteristiche terrestri da parte di un equipe di ricercatori coordinato dall’Università belga di Liegi. La notizia ha avuto una grande diffusione sui media grazie alla conferenza stampa della Nasa e all’hastag su Twitter (#asknasa). La scoperta è stata fatta in modo indiretto misurando la diminuzione di luminosità che si verifica quando un pianeta passa davanti alla stella intorno a cui orbita (metodo dei transiti). Sono stati utilizzati il telescopio Spizer della Nasa in orbita e il Very Large Telescope dell’ESO (Osservatorio Europeo Australe) che si trova a La Salle, in Cile.
Il sistema planetario ha al centro la stella TRAPPIST-1 così chiamata dal telescopio con cui è stata osservata: TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope. TRAPPIST-1 è stata scoperta nel maggio 2016 insieme a tre pianeti. Si tratta di una nana ultrafredda con una massa pari all’8% di quella del Sole, situata a circa 40 anni luce, nella Costellazione dell’Acquario. I 7 pianeti prendono il nome dalla loro stella di riferimento, seguito da una lettera in ordine alfabetico dal più vicino al più lontano, si chiamano quindi: TRAPPIST-1b, TRAPPIST-1c e così via fino a TRAPPIST-1h.
Le loro orbite sono relativamente strette rispetto a quella della Terra: inferiori persino all’orbita di Mercurio. Essendo TRAPPIST-1 meno calda del Sole, la minore distanza non comporta che il clima sia torrido e insostenibile per la vita. Potenzialmente tutti e sette i pianeti potrebbero avere acqua allo stato liquido sulla superficie, condizione necessaria per la vita: forse TRAPPIST-1b, c e d sono troppo caldi per averne grandi quantità e TRAPPIST-1h, il più distante di tutti, potrebbe avere un clima troppo freddo. I tre pianeti potenzialmente abitabili sono TRAPPIST-1e, f e g.
Ulteriori risultati si potranno avere l’anno prossimo quando saranno disponibili le osservazioni del James Webb Space Telescopy che sarà lanciato nel 2018 grazie alla collaborazione congiunta di tre agenzie spaziali: NASA, ESA, e Agenzia Spaziale Canadese. Sarà possibile indagare meglio l’atmosfera di questi pianeti per svelarne pressione, composizione ed emissioni termiche e, forse, scoprire quale traccia di vita.
Per saperne di più
http://www.nature.com/nature/journal/v542/n7642/full/nature21360.html https://www.nasa.gov/feature/promising-worlds-found-around-nearby-ultra-cool-dwarf-star
http://www.eso.org/public/archives/releases/sciencepapers/eso1706/eso1706a.pdf