Dic 222015
 

foto di gruppoDal 13 al 15 novembre si è svolta all’Accademia Pontificia delle Scienze una conferenza su “Children and Sustainable Development: A Challenge for Education.”

Anna Pascucci è stata invitata come observer per una relazione e le è stato anche chiesto di individuare un gruppo di studenti residenti in Italia ma di origini non Italiane per rappresentare e far sentire, insieme ad analoghi gruppi di studenti provenienti dagli Stati Uniti, Germania, Francia “la voce dei giovani” su questi temi. Erano presenti 19 ragazzi da 12 paesi.

Il lavoro di preparazione del contributo Italiano è stato molto lungo e impegnativo per tutti, ma anche il più apprezzato. Il risultato un’esperienza indimenticabile per il gruppo dei 7 studenti Italiani scelti ( come si evince dalle loro testimonianze) e per i gruppo di soci, costituiti oltre che da Anna, da Emanuele Piccioni e Daniela Padula che tanto hanno lavorato per la partecipazione.

Di seguito il link  al sito del booklet di presentazione della conferenza

http://www.casinapioiv.va/content/dam/accademia/booklet/booklet_children.pdf

e alla registrazione integrale della sezione “The voice of children and teenager”

https://vimeo.com/146428824 il contributo Italiano inizia al minuto 35.

Di seguito due testimonianze di studenti che hanno partecipato all’evento.

Ho avuto il privilegio di prendere parte al workshop “Children and Sustainable Development: A Challenge for Education” organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze e sono rimasto entusiasta di questa esperienza ed arricchito dal contatto con eminenti personalità del mondo scientifico e religioso e con tanti altri ragazzi di differenti nazionalità. Ho lavorato con grande impegno per prepararmi al meglio e ne ho tratto molti benefici, perché ho potuto approfondire alcuni dei grandi problemi ambientali che affliggono il nostro pianeta. Ho realizzato un video nel quale ho cercato di raccontare quel che vedono i miei occhi nella mia meravigliosa e martoriata terra ed ho presentato i risultati di una bellissima ricerca sulla “vita di un paio di scarpe da ginnastica” che avevamo svolto a scuola. Inizialmente ero molto emozionato ed anche meravigliato dalla vista della Città del Vaticano, nella quale non ero mai stato (al termine dei lavori sono persino riuscito a visitare la Cappella Sistina). All’interno della sala dell’Accademia vi erano scienziati provenienti da tutto il mondo, ma nonostante la loro importanza erano tutti molto gentili ed interessati dal nostro contributo e sono riusciti a mettere noi ragazzi a nostro agio. Si respirava un’aria di grande preoccupazione per i problemi ambientali e di straordinaria passione nella ricerca di soluzioni. Desidero ringraziare di vero cuore la mia docente prof.ssa Maria Pia Caputo e la prof.ssa Anna Pascucci dell’ANISN che, scegliendomi, mi hanno offerto la possibilità unica di vivere un’esperienza unica e fantastica.

Marcello Rotondano

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L’esperienza che ho avuto modo di fare in Vaticano mi ha colpito nel profondo per vari motivi: in primis ho potuto lavorare e conoscere ragazzi e professori italiani (di origine e non) con cui, sebbene la distanza non lo favorisse, sono riuscito ad organizzarmi in modo ottimale, tanto che alla fine si è creato un vero e proprio team, il quale, fra l’altro, ha fatto davvero una bella figura nella conferenza. In secondo luogo ho incontrato e fatto amicizia con giovani provenienti da tutto il mondo (con alcuni dei quali sono ancora in contatto) che, chi più, chi meno, hanno avuto un impatto sul modo che avevo di vedere il multiculturalismo. Infatti, benché le tradizioni, la lingua natìa e i paesi d’origine fossero estremamente diversi, si sono creati un clima di solidarietà e un legame che trascendevano i muri eretti dalle differenze e che anzi, sfruttavano proprio il fatto che tutti, anche se nati e vissuti in contesti distinti, avessimo dei punti in comune. Mi ha stupito particolarmente anche che le grandi menti con cui abbiamo avuto l’onore di discutere, mangiare e parlare, menti che sono arrivate nel loro percorso a punti che io vorrei, o meglio, sognerei di raggiungere nel mio, scienziati, filosofi e letterati che hanno contribuito concretamente al miglioramento della vita dell’uomo, non ci abbiano guardati da un punto di vista straniante, ma che piuttosto ci abbiano accolti, ascoltati e considerati altamente, mettendosi di fatto sul nostro stesso piano e non elevandosi su un piedistallo, come, invece, mi sarei aspettato. Confrontandomi con alcuni di loro, inoltre, ho ricevuto risposte chiare e precise a domande che interessavano la mia futura scelta del percorso formativo che dovrò seguire per lavorare nei campi che mi interessano. In questo modo potrò avere la rara possibilità di scegliere una facoltà universitaria in modo consapevole. Ultima cosa, ma non per importanza, mi sono potuto informare concretamente su una questione che ormai minaccia da troppo tempo la natura come la conosciamo oggi e di conseguenza anche l’esistenza dell’uomo, quella della sostenibilità, o meglio, dell’insostenibilità da parte della terra del comportamento che l’umanità, in particolare i cosiddetti paesi del Nord, sta tenendo, un comportamento deleterio e di fatto autodistruttivo. Ma ciò che più mi ha fatto piacere è che ho avuto la possibilità di rappresentare la voce dei giovani, di fare da tramite, di esprimere in modo costruttivo la mia opinione a riguardo, di fronte a persone che hanno veramente la possibilità di dare gambe alle nostre proposte, alle nostre idee, alle nostre urla. In conclusione, sì, l’iniziativa mi ha davvero divertito e ha avuto un forte impatto sul mio modo di pensare e di vedere molte cose.

Anas Khali, 18 anni, Liceo S. S. Ulisse Dini, Pisa

 

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