Mag 202024
 

Il Ministro, intervistato nel corso della 22esima edizione della rassegna Direzione Nord, nella sede di Assolombarda a Milano, ha dichiarato la sua intenzione, istituendo una apposita commissione di esperti, di ridurre i contenuti dei programmi della scuola primaria, ritenuti eccessivamente dispersivi.

In particolare, affermazione che è diventata virale sui media suscitando moltissimi commenti, il Ministro ha portato come esempio di sovraccarico contenutistico ‘lo studio delle varie specie dei dinosauri’, proposto in una classe terza di una scuola primaria e ha segnalato, citano sempre i media, che ‘addirittura c’era un animale vissuto 40 milioni di anni fa che i bambini dovevano studiare, vissuto in Messico ed estinto da milioni di anni, non mi ricordo come si chiamasse… un felino’.

(Immagine © EvaK – Wikimedia Commons)

In quanto Associazione di Insegnanti di Scienze Naturali, non vogliamo attribuire a queste affermazioni, come invece molti sul web, né una connotazione politica, né ‘identitaria’, né la visione, prettamente antropocentrica, che è stata proposta da molti nei loro commenti: tale interpretazione infatti, appare ispirata alle Indicazioni ministeriali del 2012, che prevedono che il programma sia articolato intorno ad alcuni snodi periodizzanti della vicenda umana quali: il processo di ominazione, la rivoluzione neolitica, la rivoluzione industriale e i processi di globalizzazione e di mondializzazione’. Ma questa citazione, che esclude automaticamente i dinosauri dal curricolo scolastico, perché estinti alla comparsa dei primi ominidi già da 50 milioni di anni, fa parte del curricolo di Storia mentre ben diversi sono gli Obiettivi ed i Traguardi previsti in quello di Scienze. Come insegnanti di Scienze vogliamo ragionare di saperi e strumenti di pensiero scientifici; non faremo commenti sul fatto che i felini siano comparsi sulla Terra solo 30 milioni di anni fa, quando il Messico e le sue catene montuose erano ancora in piena orogenesi. Vogliamo esprimerci sui nodi fondanti della disciplina, sulla necessità di un curricolo verticale in tutto il primo ciclo dell’istruzione, di saperi disciplinari proposti in una logica di propedeuticità e di essenzialità, elemento questo su cui peraltro concordiamo col Ministro.

Le Indicazioni Nazionali per il curricolo dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012 esprimono Obiettivi di apprendimento e Traguardi per lo sviluppo delle competenze: nel rispetto di questi, il docente della primaria costruirà un curricolo, che, attraverso conoscenze ed esperienze, svilupperà competenze coerenti con l’età degli alunni, con i nuclei fondanti e i saperi essenziali delle discipline scientifiche, ma terrà conto anche della necessità di suscitare interesse e curiosità in bambini già bersaglio di stimoli da parte di media, tv, documentari…

I dinosauri, ad esempio, fin dal 1993, quando apparve il film Jurassic Park tratto dal libro di Crichton, sono spesso motivo di domande e di curiosità da parte degli alunni, perché fanno parte del loro ‘vissuto mediatico’ e sono animali iconici, che rappresentano, nell’immaginario collettivo, un passato remoto fantastico, ma a tutti gli effetti, reale; ed è proprio questo aspetto a renderli particolarmente affascinanti. Perché impedire all’insegnante di rispondere alle inevitabili, e auspicabili, domande dei propri alunni, che a fronte del pupazzo del dinosauro, del cartone animato, del libro di testo, sollecitano spiegazioni alle loro curiosità? Le stesse Indicazioni ministeriali, nel curricolo di Scienze, ‘richiedono che lo studente abbia una visione della complessità del sistema dei viventi e della loro evoluzione nel tempo, che riconosca nella loro diversità i bisogni fondamentali di animali e piante e i modi per soddisfarli negli specifici contesti ambientali’.

Per dare senso e significato allo studio dei dinosauri, all’interno di un curricolo di Scienze che favorisca, lungo tutto il primo ciclo dell’istruzione, una crescita progressiva di saperi e di competenze, in una logica di verticalità e propedeuticità, come già avviene per il curricolo di Storia, è necessario soprattutto che il curricolo si sviluppi attorno e attraverso i nuclei fondanti della disciplina: lo studio dei dinosauri, della loro comparsa, della loro specializzazione e della loro estinzione diventa uno strumento didattico utile per la percezione del tempo profondo, per la comprensione dell’evoluzione naturale, delle relazioni causa effetto, dei flussi e delle trasformazioni, dei cambiamenti climatici del passato così come quelli attuali.

In particolare, lo studio degli scenari correlati ad una sesta estinzione di massa, paventata dagli scienziati come conseguenza dei cambiamenti climatici in atto, può attingere dalla vicenda dei dinosauri preziose informazioni: disporre di un insieme di dati sul fenomeno, sebbene cause ed effetti siano stati diversi, ci permette di prevedere fatti ed eventi con maggiore precisione e forse anche di cambiare la storia futura del Pianeta.

Questo processo di insegnamento-apprendimento permette di facilitare la comprensione di concetti fondanti, senza che vengano banalizzati, come si riscontra invece in molti casi, sia nei libri di testo, sia nella riproposizione da parte degli insegnanti. Ciò avviene in particolare quando si propongono relazioni di causa-effetto dirette, lineari, semplificate e in grado di produrre ‘effetti speciali’: una mela cade e permette a Newton di formulare una legge universale, due continenti si incastrano come un puzzle e costituiscono una prova fondante per la teoria della Deriva dei continenti, un meteorite cade e i dinosauri si estinguono.

Questi collegamenti diretti permettono di semplificare relazioni e fenomeni, di renderli apparentemente più facili da spiegare, e quindi da capire; non emergono, però, con tale approccio, la ricchezza e la complessità del lavoro e del pensiero degli scienziati, la progressione e il tempo che richiede la ricerca scientifica e l’elaborazione di una teoria, attraverso studi sempre più approfonditi e focalizzati, che costruiscono nodi in una rete di saperi, in un sistema complesso ed articolato di fenomeni e di relazioni.

Anche se a volte, il caso, quella che oggi si definisce serendipity, può contribuire a dare una piccola spinta alle scoperte scientifiche. Il meteorite che 66 milioni di anni fa è caduto nella penisola dello Yucatan, vicino al Messico, individuato grazie ad una casuale scoperta fatta nel 1980 da padre e figlio Alvarez nella Gola del Bottaccione in Italia, dove è stato identificato il limite K-Pg , Cretaceo-Paleogene (in passato K-T Cretacico -Terziario), ha sicuramente contribuito a innescare un clima rigido, secoli, millenni di freddo e di buio, che hanno portato alla scomparsa dei dinosauri, ma anche di molti altri organismi, forse meno iconici, come le ammoniti e i belemniti: la quinta estinzione di massa.

Non si può però dimenticare che molte specie di dinosauri avevano già sviluppato piume ed ali, occupando altri spazi ed altri ambienti, che altre specie erano ovovivipare, quindi antenate dei primi mammiferi, che nell’emisfero meridionale la messa in posto dei Traps del Dekkan, con importanti emissioni di anidride carbonica, potrebbe aver contrastato il clima freddo prodotto dal meteorite, favorendo la sopravvivenza di organismi che, se non discendenti dallo stesso clado, dallo stesso ramo evolutivo dei dinosauri, ne sono comunque parenti stretti.

Consapevoli, come insegnanti di Scienze, della ricchezza e dell’importanza di queste conoscenze per lo sviluppo delle competenze disciplinari e dell’interesse degli studenti verso le discipline scientifiche, auspichiamo che nella commissione istituita dal Ministro dell’Istruzione e Merito per redigere le nuove Indicazioni da lui preannunciate, sia prevista una significativa componente scientifica disciplinare, in grado di elaborare un curricolo basato su principi scientifici, sui nodi fondanti delle discipline, sulla costruzione progressiva e coerente dei saperi, senza preclusioni su temi fondamentali come l’evoluzione.

Sarà responsabilità degli insegnanti della scuola primaria, opportunamente formati in ambito scientifico, sollecitare la curiosità dei propri alunni e rispondere alle loro domande, anche a quelle sui dinosauri, consapevoli che il tema andrà ripreso e sviluppato quando l’età e le competenze degli studenti li renderanno in grado di comprendere il complesso sistema di relazioni che si sviluppa dalla loro comparsa e dalla loro evoluzione, ancor più che dalla loro estinzione.

L’articolo è stato redatto da Susanna Occhipinti (Presidente ANISN Val d’Aosta), con la collaborazione di Isabella Marini (Presidente ANISN), Anna Lepre (Past-Presidente ANISN) e Rosa Roberto (Presidente ANISN Puglia).