Come accade per le ombre colorate artificiali, per realizzare quelle naturali bisogna avere due illuminanti diversi dal punto di vista della composizione cromatica, e nel caso specifico una luce più giallo-rossa e una più blu; è anche necessario che sia l'occhio umano a guardare le immagini (sia quelle della realtà sia quelle riprese fotograficamente da una camera abbastanza fedele). Nel caso delle ombre naturali la luce più
gialla è quella diretta del sole e quella più blu quella della volta celeste. Le ombre sono tanto più blu quanto più il cielo è terso e il sole basso all'orizzonte in modo tale che la zona d'ombra riceva una notevole componente del blu celeste; naturalmente, anche in questo caso è necessario una parete bianca su cui l'ombra possa proiettarsi.
Comunque non è solo un problema di fisica della luce (come accade per tutto il processo visivo). Se si trattasse solo della composizione cromatica della luce, un muro bianco dovrebbe apparirci molto blu al momento che il sole tramonta (come il blu dell'ombra osservata qualche minuto prima). Ma questo non avviene. Il blu dell'ombra viene visto come blu per i meccanismi di contrasto cromatico perché circondato da un'area più gialla
(e questo per importanti motivi di fisiologia visiva). |
Marco Piccolino |