I
RAPPORTI TRA LE SPECIE VIVENTI
In
ambiente naturale gli organismi viventi interagiscono tra loro a vari livelli:
dalle relazioni trofiche delle catene e delle reti alimentari, ai rapporti di
competizione intraspecifica ed interspecifica, fino alle simbiosi. Quest'ultima modalità di interazione ci ha incuriosito
particolarmente
Simbiosi:
questo termine
(dal greco syn
= insieme e bios
= vita) indica i vari tipi di relazioni consociative, non solo di natura
trofica, che si possono instaurare tra membri di specie diverse.
Gli
organismi di specie diverse interagiscono tra loro: in alcuni casi si viene a
determinare la condizione per cui una specie viene sopraffatta da un’altra (è
la situazione estrema di esclusione competitiva); in altri si può avere
una convivenza. Le modalità e gli effetti delle interazioni tra individui
appartenenti alla stessa specie o a specie diverse sono molto vari; citiamo qui
di seguito solo i principali esempi, senza la pretesa di essere esaustivi:
Mutualismo, in cui trovano beneficio entrambi i membri della simbiosi.
Importanti interazioni mutualistiche esistono tra animali e protisti: vari coralli,
per esempio, ottengono la maggior parte dell’energia da protisti fotosintetici
che vivono all’interno dei loro tessuti; anche i licheni
rappresentano un esempio significativo di simbiosi mutualistica, talmente
stretta da risultare ormai praticamente inscindibile. All'Elba abbiamo
incontrato poi la caratteristica simbiosi tra Paguro
e Attinia, in cui il primo si avvantaggia dei tentacoli urticanti della seconda,
mentre l'Attinia, individuo bentonico, può godere della possibilità di
movimento del Paguro.
Commensalismo, in cui solo uno dei due partner trae vantaggio dalla
convivenza, mentre l’altro non sembra avere nessun beneficio, ma neanche alcun
danno. L'esempio più classico è quello dell'associazione tra Afidi e
formiche:queste ultime ottengono dagli afidi un secreto zuccherino, mentre
questi ultimi non ne ricavano nè benefici nè danni (ma forse una generica
protezione)
Parassitismo, si riferisce a quella relazione nella quale uno dei membri
trae beneficio a danno dell’altro. Di norma il parassita è molto più piccolo
del proprio ospite e non lo uccide. I parassiti vivono sul corpo dell’ospite o
all’interno di esso, danneggiandolo: temporaneamente, per lo più solo per
nutrirsi, periodicamente, in determinati stadi del loro sviluppo, o
permanentemente. Esistono anche i parassitoidi, che provocano sempre la morte
dell’ospite. Esempi di parassitismo ci
vengono dalle zecche, dalle pulci, da vari tipi di funghi, dalla Tenia
(endoparassita anche dell'intestino umano); citiamo in particolare l'Ipocisto
(Cytinus ruber), una pianta parassita incontrata all'Elba, che trae il proprio
nutrimento dalle radici dei numerosi Cisti
elbani, e che ha stimolato in noi la
curiosità di conoscere qualcosa in più sui complessi rapporti tra le specie
viventi.
Predazione, che si ha verifica quando gli individui di una specie vivono usando come alimento quelli di un’altra specie che uccidono. Questo rapporto è chiamato preda-predatore. Un predatore utilizza raramente un solo tipo di preda dato che disporre di scelte alimentari limitate è una condizione svantaggiosa.