Opera di salvataggio

L’opera di salvataggio potrà compiersi a patto di non limitarsi a proteggere gli habitat naturali ma di impegnarsi ad estenderne la superficie, facendo risalire il numero delle specie in grado di sopravvivere sulla curva logaritmica che mette in relazione la quantità di biodiversità disponibile.

La formazione di quella diversità è stata un processo lento e faticoso: tre miliardi di anni di evoluzione solo per dare avvio alle miriadi di animali che abitano nel mare( la foto illustra i mari del Paleozoico), e poi 350 milioni d’anni ancora per edificare foreste pluviali in cui oggi dimora oltre la metà delle specie terrestri. Vi è stata, in pratica, una successione di dinastie: alcune specie genitrici si scissero in due o più specie figlie, e queste si ramificarono a loro volta dando origine a sciami di discendenti destinati a distribuirsi per ogni dove in forma di erbivori, di carnivori, di nuotatori liberi, di volatori, di corridori, di scavatori, in una congerie di innumerevoli combinazioni. Successivamente, questi raggruppamenti cedettero il posto, a causa dell’estinzione parziale o totale, a dinastie nuove, e così avanti, tracciando una dolce curva ascendente che ha portato la diversità al culmine, poco prima dell’avvento degli esseri umani, anche se non tutti sono d'accordo con l'idea di diversità crescente. Lungo quel pendio, ogni tanto la vita si è arrestata su alcuni tratti pianeggianti, e in cinque occasioni ha subito drammatiche estinzioni per rimediare a ciascuna delle quali sono occorsi decine di milioni di anni; allora, non distruggiamola!