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Formazione
professionale. L'attenzione portata alla formazione professionale da
intendere come formazione culturalmente elevata, sia dal punto di vista
della formazione di un cittadino responsabile che dal punto di vista teorico,
costituisce un punto di forza della proposta della Commissione. Nulla vi
è di più pratico di una buona teoria. In un mondo del lavoro
sottoposto a continui cambiamenti dovranno uscire dalla scuola giovani attrezzati
di un patrimonio teorico tale da porli in grado di affrontare e padroneggiare
situazioni che altrimenti li emarginerebbero dal mondo del lavoro.
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Criteri per
la riduzione degli indirizzi. Tra i criteri per la riduzione degli indirizzi
mi paiono funzionali sia l'attenzione alle proposte di riforma dell'Università
sia l'attenzione ai mutamenti che senza sosta si verificano nell'ambito
delle professioni e dei mestieri.
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Quota nazionale
e quota locale. Perché non venga vanificato quello che è
un elemento caratterizzante della riforma, vale a dire l'autonomia scolastica,
mi sento d'accordo con quanti sostengono che la quota locale sia piuttosto
cospicua. Una posizione del genere da una parte introduce qualche salutare
elemento di competizione nel sistema scolastico italiano, dall'altra sta
a significare rispetto non solo dei ragazzi e delle famiglie, ma anche delle
capacità di proposta e di innovazione dei docenti operanti nelle
diverse Unità Scolastiche.
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Passato, presente
e
futuro. Le proposte di riforma non possono non tenere conto di quanto
di positivo esiste già nella nostra scuola. Così, per esempio,
i tanti problemi presenti del riordino della scuola elementare e di quella
media nella scuola di base possono trovare punti di riferimento in quelli
che sono risultati positivi dell'esperienza degli Istituti comprensivi.
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Monte ore
annuale. La questione del monte ora annuale dovrebbe, a mio avviso,
venire affrontata anche con uno sguardo alla situazione degli altri Paesi
europei. Da "Eurydice" - carico annuale in ore: Belgio 849; Danimarca
600; Germania 564; Grecia 603; Spagna 875; Francia 936; Irlanda 674; Lussemburgo
936; Olanda 880; Portogallo 920; Gran Bretagna 768; Italia 1080.
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La questione
delle competenze. Un sostanziale (pur se non completo) accordo si è
registrato nel gruppo circa la definizione dell'idea di competenza.
Posizioni diverse si sono invece registrate circa il rapporto tra obiettivi
e competenze e circa la questione se spetti al centro o alle singole scuole
certificare le competenze.
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Le diverse posizioni
su questa come su altre questioni, puntualmente registrate e riportate sia
nelle Sintesi dei Gruppi 7a, 7b e 7c che nella documentazione, possono costituire
preziosi indicazioni per il Ministro e per il Gruppo di coordinamento incaricato
di stendere le relazioni finali.
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Il lavoro dei
tre sottogruppi, come mostra la mole della documentazione del Forum, è
stato estremamente impegnativo e condotto con la più grande serietà
sia via Internet che nel corso delle discussioni che si sono avute nelle
purtroppo non numerose riunioni.
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Quale coordinatore
del Gruppo 7 ringrazio tutti i Colleghi e ringrazio in special modo i coordinatori
Mario Maviglia, Alberto Alberti e Mario Ambel e i moderatori Italo Fiorin,
Carlo Petracca e Chiara Croce.